martedì 30 dicembre 2014

Buon 2015!



Un altro Natale è trascorso e sta per arrivare l'Anno Nuovo. Non mi sento particolarmente in vena di grandi festeggiamenti quest'anno, ma sto approfittando delle vacanze soprattutto per riposarmi e rilassarmi. Grandi dormite e tante passeggiate.

Siamo sempre stati una famiglia di dormiglioni, i miei genitori ed io. Quand'era possibile, il piacere più grande era rimanere a poltrire sotto le coperte la mattina.  Mio figlio deve aver ereditato il gene del sonno, visto che riesce a resistere sotto le coperte anche fino a mezzogiorno, mio marito ne è stato contagiato e persino il cagnolino si è adattato. Spesso, quando vado al lavoro alle sette di mattina, vedo tanti padroni già a spasso con i loro cani. Ebbene, il nostro Terry non desidera affatto queste uscite mattutine, anche lui continua a dormire beatamente fino alle nove o alle dieci senza battere ciglio. 

Naturalmente, dormendo di più, anche i sogni sono più numerosi. Tante volte ho incontrato i miei genitori nel sonno ultimamente. Stanno bene, si comportano in modo abituale e per me è assolutamente normale trovarmi lì con loro. Quando mi sveglio, mi rammarico di non aver prestato loro maggiore attenzione, di non averli guardati ed ascoltati di più, ma sono anche contenta di essere stata ancora un po' in loro compagnia, anche se nel sogno non ero consapevole del grande privilegio di cui stavo godendo.


Sto ricevendo e contraccambiando incontri con gli amici, scambiando e.mail e telefonate. L'anno appena trascorso mi ha regalato momenti sereni, ma anche perdite grandi. Non so cosa mi riserverà il futuro, ma sicuramente si tratterà ancora di dover faticare per raggiungere nuove mete. Mia madre diceva sempre: "La vita è una battaglia, vinta una si ricomincia a combatterne un'altra..." e aveva ragione. Appena si realizza un traguardo, un momento di quiete, ecco che si profila all'orizzonte una nuova difficoltà e si ricomincia a sperare, a desiderare,a fare sforzi per superarla, in un continuo altalenarsi di momenti buoni ed altri cattivi. La vita non è facile per nessuno. Sentendo poi i telegiornali ci si rende conto che, per qualcuno, è addirittura crudele, e allora si finisce per ringraziare per quel che si ha e sperare nella clemenza del destino, per noi e per il nostro prossimo.

Bando alle malinconie, il 2015 è alle porte!  

Non posso che augurare a tutti noi, amici di blog o di vita, familiari e  conoscenti,  un Anno sereno e in salute, ricco di momenti felici e povero di delusioni.

Buon 2015!

martedì 23 dicembre 2014

Auguri!

Un caro Augurio per un felice Natale e un lieto Anno Nuovo a tutti voi! Ultimamente ho avuto poco tempo per il blog, ma vi ho sempre nel cuore e cercherò di venirvi a trovare in questi giorni di vacanza, promesso!

Nel frattempo, vi dedico questa immagine un po' scherzosa e un grande abbraccio!



mercoledì 17 dicembre 2014

Che bella via Roma a Cuneo!



Recentemente, mio marito, il cagnolino ed io siamo stati a Cuneo.  E' una città che mi è sempre piaciuta: pulita, elegante, con un'aria frizzantina che fa sentire bene.  Ricordo che, quando ci portavo mia madre, le veniva sempre fame. Andava in panetteria, si comprava una pagnotta di pane e se la mangiava di gusto dicendo: "Non so perchè, ma appena metto piede a Cuneo mi viene voglia di mangiare. Sarà l'aria buona!"
Rideva felice.  Quanto tempo è passato!


Avevo studiato al  Conservatorio dai quattordici ai ventun anni e, tante volte, avevo percorso via Roma per raggiungerlo. Via Roma si trova nella parte vecchia della città ed era proprio quella che mi piaceva di meno, perché le case  che la costeggiavano erano tutte sporche, scrostate e scolorite.


Ho scoperto adesso, con piacevole sorpresa, che non solo la pavimentazione sta per essere riportata all'antico splendore, ma tutte quelle case fatiscenti sono state ristrutturate diventando una più bella dell'altra. Mio marito ed io abbiamo percorso tutta via Roma con il naso all'insù.

" Guarda questa com'è elegante! Guarda quest'altra! E quella...che meraviglia!" Non abbiamo potuto fare altro che tirar fuori il cellulare e scattare fotografie  anche se, a dire il vero, vedere via Roma dal vivo è tutta un'altra cosa. 


Lascio anche a voi la visione di questa bella e antica via, ritornata alla bellezza di un tempo.

Le foto "prima e dopo" sono prese dal web, le altre sono mie.




















martedì 9 dicembre 2014

Aria di Natale




C'è aria di Natale in giro. Le città si vestono di luci, le strade si affollano di gente con i pacchetti in mano, le vetrine luccicano più del solito e a scuola intoniamo i canti di Natale.


Mi riesce sempre più difficile sentirmi felice: c'è troppa gente intorno a me che non avrà un bel Natale quest'anno e mancano troppe persone all'appello. Sarà anche il primo anno che festeggerò senza più essere figlia. E' pur vero che quella di mia madre, negli ultimi sette anni, era pura presenza fisica, ma comunque c'era ed era bello prendersi cura di lei, metterle la maglia rossa delle feste e vederla gironzolare per casa nella sua serenità fatta di niente. 


In questi giorni festivi, nonostante la pioggia, mio marito, il cagnolino ed io siamo usciti ugualmente, recandoci principalmente in città vicine provviste di portici, in modo da passeggiare senza far bagnare il nostro Terry. Nel nostro girovagare è stato praticamente impossibile non sentire la magia del Natale. Abbiamo incontrato tanti bravi musicisti e cantanti ad ogni angolo di strada e le melodie natalizie, unitamente ai Babbi Natale e alle tante persone che si affaccendavano nei negozi alla ricerca dei regali, ci hanno fatto sentire più lieti. 

  
La mia città




Savigliano ( CN)
Cuneo
Alba ( CN)
 D'altra parte abbiamo anche visto tanti, troppi mendicanti che dormivano per terra, rannicchiati sotto pesanti coperte e scatole di cartone e questa visione ci ha particolarmente rattristati.

Anch'io ho fatto un po' di shopping: un paio di pantaloni, una maglia nera luccicante per la sera del prossimo saggio, una collana, un profumo. Ogni tanto ne provo altri, ma poi finisco sempre per tornare all'Ipnotic Poison, che è quello che meglio si adatta alla mia pelle.


Il più felice di tutti resta sempre Terry, il nostro volpino. Ora i negozianti permettono ai cani di entrare praticamente ovunque e lui trotterella festoso accanto a noi visitando tanti negozi e prendendosi dappertutto un sacco di coccole.

Domenica siamo stati a Torino, abbiamo camminato per più di quattro ore e, al ritorno, lui e mio marito erano proprio sfiniti, come documenta la fotografia sottostante.



Ieri ho addobbato le finestre di casa con ghirlande e campanelle e ho preparato, come il solito sul pianoforte, un piccolo albero di Natale accanto alla capanna. 



Sarà un Natale in sordina per molti quest'anno, ma sarà comunque Natale e, come sempre, un po' della sua magia tornerà a commuoverci invogliandoci a sperare ancora in un mondo migliore. Non pretendiamo tanto, solo un po'...


domenica 23 novembre 2014

L'Italia e il lavoro



Si parla tanto di crisi, di lavoro, d'immigrazione...

Ogni giorno, in tv, si vedono dibattiti sull'argomento, ogni giorno si leggono questioni simili sui giornali.

Gli Italiani sostengono che gli immigrati portino loro via il lavoro. Gli imprenditori ribattono che si tratti, per lo più, di lavori che gli Italiani rifiutano, meno male che ci siano persone disposte a farli. Si scopre poi, che molti di questi lavori sono in nero e decisamente sottopagati. Si parla addirittura di un euro l'ora. Un mese di lavoro, a dieci ore al giorno, pagato con uno stipendio di trecento euro. 

 Stipendi da fame, pagati da persone che approfittano della fame dei loro simili. Pare che l'indennità di disoccupazione ammonti a circa ottocento euro al mese.  C'è da stupirsi se gli Italiani rinunciano ad uno stipendio di trecento euro mensili, al costo di un duro lavoro per dieci ore al giorno,  per approfittare di ottocento euro, pagati per stare a casa a far niente? 
 C'è anche da dire che, molti di questi immigrati, vivono in baracche fatiscenti, condivise con dieci o più connazionali, senza pagare tasse,mutui e similari. Trecento euro possono sembrare tanti, ma come può un padre di famiglia italiano, con l'affitto o il mutuo da pagare,pensare di sopravvivere con questa cifra ogni mese? 


Insomma, qui c'è qualcosa che non va e non si tratta di Italiani o di immigrati, l'eterna guerra tra poveri, ma il problema sta a monte. Se tutti i lavori venissero pagati in modo equo, permettendo alle persone di vivere dignitosamente, non ci sarebbe più chi fa "lo schizzinoso" , ma tanti lavoratori, di ogni razza, che collaborano insieme per mandare avanti questo Paese.


Poi ci sono i giovani. Vedo i miei ragazzini di prima media. Molti di loro sono impauriti dalla severità di certi professori, faticano ad organizzarsi con tante materie nuove, studiano tutto il giorno e sono afflitti da strani mal di pancia. Diciamo loro che tutti questi sforzi siano necessari, che devono imparare ad adattarsi alla fatica, che la severità degli insegnanti è utile per non abbandonarsi alla pigrizia, che tanti anni di studio permetteranno loro di avere un futuro migliore.  I professori spingono, le mamme, da casa, non danno loro tregua, ed essi studiano, studiano, con il miraggio di una brillante carriera... Le medie, il liceo, l'università, le nottate sui libri, lo stress da esami... finalmente arriva l'agognata laurea. A questo punto, si dice loro che lo studio è stato importante per la cultura personale, ma il mondo del lavoro è un'altra cosa. Non dovranno fare "i bamboccioni", ma sapersi adattare a qualsiasi lavoro, piegare la schiena, chinare la testa e accettare quei famosi lavori manuali che non vuole nessuno,  "a trecento euro al mese".

 Ma allora... perché mentire, perché promettere loro un futuro migliore, perché obbligarli a proseguire gli studi e non permettere che a sedici anni, coloro che lo vogliono, vadano a lavorare? Almeno, rispetto ai ventidue anni in cui, se andrà bene, conseguiranno la prima laurea, saranno già stati occupati sei anni e avranno messo da parte un gruzzoletto. Vivendo con mamma e papà, senza il problema di mutui, affitti e mantenimento, quei trecento euro saranno stati un guadagno netto.


Poi ci sono i famosi negozi dei cinesi, come i parrucchieri e i sarti, e i capi "taroccati" dei venditori abusivi. Costano poco e tanti ne approfittano, mentre i negozi dei nostri connazionali, costretti a tenere i prezzi più alti a causa delle tasse ( che pagano regolarmente) continuano a chiudere.  Anche in questo caso, se ci fosse una regolamentazione dei prezzi, perlomeno per i negozi regolari, forse lavorerebbero tutti in eguale misura.


Insomma, qualcosa dovrà cambiare, o andremo veramente a rotoli e, magari, a questo cambiamento, almeno un po', potremmo contribuire anche noi...