giovedì 31 ottobre 2013

Scuola e tecnologia



Nella nostra scuola stiamo diventando sempre più tecnologici: abbiamo le LIM!
Immagine tratta dal web

Ah! Non illudetevi! Per diciotto classi disponiamo in tutto di cinque LIM ( lavagne interattive multimediali): quattro in altrettante classi e una in un'aula comune, cui si accede previa prenotazione su un quaderno posto in bidelleria.


La LIM non è soltanto una sorta di proiettore per visualizzare su grande schermo tutto ciò che si vede nel computer, ma permette anche di scriverci sopra con una penna speciale, salvare gli appunti come file e tanto altro. Ovviamente è possibile anche navigare in Internet, ma qui cominciano i guai.

La nostra scuola non possiede una connessione a banda larga, perlomeno, non per gli alunni. La segreteria non vuole condividere la sua perché teme "un'invasione di virus" e non ha denaro per farne installare una nuova.

Esiste però una connessione wireless gratuita fornita dal Comune, previa registrazione. E' una di quelle connessioni che si  ricevono soprattutto sulle piazze e nei luoghi all'aperto, ma riusciamo a captarla anche a scuola, anche se in modo piuttosto debole.

Ovviamente, per poterci connettere, abbiamo bisogno di computer che possiedano una scheda wireless e qui arrivano altri dolori. Il  pc fornito con la prima LIM, alcuni anni fa, pur essendo un portatile, non ha la scheda wireless. Dove sia andato a trovarlo il Ministero non è dato saperlo. Un pc così poco attrezzato, di questi tempi, deve essere costato ben poco!

Il secondo pc è un Tower fisso che, ovviamente, non ha la scheda wireless. Gli altri tre computer, per fortuna,  permettono la connessione ma, ovviamente, molto lenta e, tanto per fare un esempio, non in grado nemmeno di caricare un filmato di youtube.


L'anno scorso, per sopperire al problema dei primi due pc, avevo chiesto ad un mio amico tecnico di reperire a poco prezzo ( bazzicando nell'ambiente riesce ad ottenere maggiori sconti...) due chiavette wireless. Costavano circa 20 euro ciascuna, ma la mia segretaria ci aveva comunicato che in cassa quella cifra non c'era e che avremmo potuto pagare solo con l'inizio del nuovo anno. Il mio amico avrebbe dovuto quindi acquistare le chiavette a ottobre e aspettare gennaio per farsi fare la fattura, pensate un po'!

Il poveretto, preso da profonda pietà, aveva finito col regalarcele.

A quel punto, siccome la connessione cittadina è migliore all'esterno, per riuscire a farla funzionare decentemente abbiamo dovuto comprare una prolunga USB  ( non senza ulteriori rimostranze da parte della segreteria...) e sistemare la chiavetta fuori dalla finestra.

Qualche giorno fa, nonostante le nostre attenzioni, il primo pc è definitivamente morto e abbiamo dovuto mandarlo a formattare.


Insomma, questa è la situazione tecnologica della nostra scuola, simile a quella di tante scuole italiane. Altro che classe 2.0 ( tutti gli alunni con il tablet personale), registro elettronico e similari!


In compenso, ho creato un blog per una classe. Buon vecchio blog!

Chissà se vivrà, o morirà dopo poco tempo come tanti altri, dimenticati dai ragazzi dopo il primo momento di euforia per la novità. Non resta che stare a vedere!

mercoledì 23 ottobre 2013

Terry, Internet e gli umani


Le mie tragicomiche disavventure con l'ADLS narrate nel post precedente, assolutamente veritiere e per nulla romanzate, anche se potrebbe sembrarlo, hanno suggerito alla mia amica e blogger Perla la creazione di un racconto, che ha pubblicato sul suo blog. 


Ho sempre apprezzato moltissimo le possibilità d'interazione e comunicazione offerte da Internet: due persone che vivono agli antipodi della penisola possono, infatti, collaborare, lavorando a quattro mani, alla stesura di un prodotto, pur essendo così lontane e non essendosi mai incontrate fisicamente. Allo stesso modo trovo sia bellissimo il feeling che può nascere tra tante persone  che imparano, anno dopo anno, a stimarsi, rispettarsi, affezionarsi  e a sentirsi parte di una nuova, grande famiglia nata sul web.


Vi lascio quindi alla lettura del racconto, che vede coinvolto anche il mio cagnolino Terry.


Grazie Perla, e buona lettura a voi! 





Caterina faceva scivolare con leggerezza le dita sui tasti del pianoforte da cui scaturiva una musica dolcissima e triste, le note di River Flows In You si liberavano nell’aria come petali di taraxacum. Il cane la guardava attenta ed ogni tanto emetteva un piccolo suono  verso di lei, in una conversazione diretta che, però, la sua amica umana Caterina, non conoscendo la lingua dei cani, non comprendeva.

<<Non ti piace questo brano Terry? Vuoi che ti suoni Chopin?>>

Terry  brontolò leggermente; avrebbe voluto risponderle che no, per quella sera andava bene quel brano. Avrebbe voluto raccontarle che quel giorno, mentre era affacciato, come il suo solito, dal muretto di cinta del giardino,  aveva visto una cagnetta che lo aveva ignorato, nonostante tutti i suoi sforzi per fare amicizia  e che ora era un po’ triste e quel brano si adeguava bene al suo umore.


Ma perché Caterina, che fa mille cose in un giorno, non impara la lingua dei cani??, pensò.

D’un tratto la sua umana abbandonò il pianoforte, come colta da un pensiero improvviso e improcrastinabile, avvicinandosi al telefono quasi  con irritazione: era la mille millesima volta che chiamava il 187, spiegando all’operatore di turno che la sua navigazione web non superava  i 0,30 MB. L’operatore precedente  le aveva chiesto di staccare i telefoni e spegnere il modem, dopodiché aveva effettuato un reset sulla linea ed ecco che, magicamente, si era ritrovata a navigare a sei MB. Fantastico! Ma per poco, e così era successo con tutte le telefonate precedenti, con operatori   che le davano sempre spiegazioni diverse, e con influssi dialettali che svelavano una provenienza regionale sempre diversa. Ogni volta sembravano  risolutive, ma lei si ritrovava sempre punto e daccapo.

Ora questo qui  le stava dicendo che, probabilmente, c'era un problema sulla linea e che avrebbe mandato un tecnico a visionarla.

<<Mah! Speriamo bene Terry!!!>>  esclamò Caterina rivolgendosi al cagnolino che l’aveva seguita  presso il telefono, e che ora la guardava con un sogghigno, ma che, essendo un sogghigno canino, Caterina non aveva notato.

Dopo due giorni si era presentato alla porta un tecnico, venuto a controllare questa strana situazione. Aveva verificato che al piano terreno, dove si trovava il router collegato al computer fisso, non c'era  assolutamente linea mentre, al piano di sopra, il segnale arrivava a sei MB.

Era sceso, salito e  aveva manovrato, controllato, sempre sotto l’occhio vigile di Terry, che  temeva che l’intruso volesse spostare la sua  bella cesta trapuntata, che  da sempre  faceva bella mostra di sé nella stanza del pc. Lo sapeva questo strano omino tutto impettito e saccente, che lui doveva stare in quella stanza altrimenti Caterina si sarebbe sentita sola e chissà quali disastri avrebbe combinato se non ci fosse stato lui???

Quando l’omino, poi, aveva  suggerito di chiamare un elettricista per sostituire i cavi difettosi che portavano al piano terreno, oppure di spostare il router al piano superiore, Terry si era abbandonato a un riso sfrenato, rotolandosi sulla sua poltrona (...sì, la sua. Che ogni tanto cedeva a Caterina, ma questa è un’altra storia). Poteva permetterselo, nemmeno l’omino conosceva la lingua dei cani. 

Fotografia di Maurizio Marino

Quando però, Caterina e il marito, avevano scoperto di non avere proprio la linea telefonica, si era sentito un po’ in colpa. Li aveva sentiti ansiosi, preoccupati ed avrebbe voluto rassicurarli, dir loro che conosceva la causa di quel problema, ma lo avrebbero capito? E poi, da solo, non poteva far molto, meglio aspettare la notte per agire!!! I sensi di colpa aumentarono, però, quando sentì che il suo amico Maurizio,  il figlio di Caterina e suo compagno di giochi, cercando di collegarsi con il tablet aveva scoperto che lo stesso  segnalava l'assenza della sim e, ovviamente, non si connetteva in quanto la scheda sembrava  si fosse smagnetizzata.

Aspettò che tutta la famiglia  andasse a letto per non essere scoperto, poi si avvicinò  allo spioncino della porta ed emise due sonori fischi. Potevano sembrare guaiti ma, nel linguaggio dei cani,  erano un richiamo ed erano diretti al folletto di casa, Ptciù, che si era allontanato da qualche giorno per andare  a trovare degli amici. Una nube di passaggio si incaricò di portare il messaggio a Ptciù, il quale, preoccupato, si affrettò verso casa.



"Che c’è? Che è successo per richiamarmi con così tanta urgenza???" Chiese, con un pizzico di collera,  Ptciù a Terry

"Ma quale urgenza, sei partito da  quasi una settimana, era ora che tornassi, no? Comunque ti ho chiamato perché abbiamo un problema. Quella polverina magica che abbiamo messo  nella presa della corrente, nella speranza  che  restando isolati  Caterina e gli altri mi avrebbero coccolato di più, ha causato molti problemi ed ora son tutti infuriati. Devi far qualcosa e subito, non ce la faccio a vederli così adirati !!!" rispose Terry


"Terry sei un ingenuo! Ma cosa ti aspettavi dagli umani???  Loro hanno i loro tempi, i loro passatempi, le loro idiozie cui vanno appresso: e foto, e musica, e internet,  e traqquetequà, e la nonna che fa le bizze, e i vicini che non stanno zitti un minuto, e la scuola, e il lavoro … insomma hanno sempre da fare e da lamentarsi, non se ne può più!! Comunque rimettiamo a posto tutto, vado di volata al covo dei folletti a prendere un altro po’ di polvere magica e torno".



Il giorno dopo a casa di Caterina era tornato il tecnico in carne ossa, che aveva  rimesso in funzione i telefoni spiegando anche che ci si trovava in data 17, che notoriamente porta jella. Quando aveva sentito  quell'umano pieno di sussiego che pronunciava la parola "jella", Terry si era messo a ridere della grossa, rotolandosi sul pavimento per il troppo divertimento. Caterina l'aveva preso in braccio per calmarlo:

<< Ma che hai Terry , che ti è preso?? Non ti ci aggiungere  pure tu adesso!!>>

Terry l'aveva guardata negli occhi, serissimo, e grazie al potere temporaneo che gli aveva donato il folletto,  si era messo in comunicazione con la mente della sua umana, spiegandole per filo e per segno cosa avrebbe dovuto fare.

Immaginatevi la sua meraviglia quando l'indomani,  al telefono con la sua amica Perla,  le sentì dire:

<<...Si può camminare in casa con un cavo che attraversa il corridoio con la sicurezza di non inciamparci dentro e mandare tutto all'aria? Impossibile!  Ero proprio arrabbiata, avevo fatto un gran trambusto che non era servito a niente poiché la velocità di connessione era ritornata a 0,30 mb, così ho tolto la sedia e il filo volante, ho  preso il router e l'ho rimesso al posto dove è sempre stato, al piano terreno, collegato al pc fisso. Al diavolo Alice, i cavi consumati, la scheda smagnetizzata, vada come vada! Ebbene, ci crederesti? Da quel momento la navigazione si è stabilizzata a quattro MB e anche il tablet si è magicamente connesso alla sua sim, che non era più smagnetizzata>>.

Mah!! pensò Terry, questi umani sono molto presuntuosi, quando non sono sussiegosi e parlano di jella, ecco direi che sono quasi stupidi ed irriconoscenti... ma se sono stato io a suggerirle cosa fare  per aggiustare tutto!!!



Racconto scritto, a quattro mani, da  Katherine e da Perla

venerdì 18 ottobre 2013

ADSL CHE DOLORE!



In queste settimane ho discusso spesso con Telecom. La mia connessione ADSL era diventata lentissima, addirittura più veloce in upload che in download, il che  è tutto detto. 


Avevo telefonato al 187 spiegando che la mia navigazione non superava  i 0,30 MB e l'operatore mi aveva chiesto di staccare i telefoni e spegnere il modem, dopodiché aveva effettuato un reset sulla linea ed ecco che, magicamente, mi ero ritrovata a navigare a sei MB. Fantastico!
Peccato che, dopo appena cinque minuti, la velocità fosse nuovamente scesa a 0,30 MB. Ritelefonavo, rispondeva un nuovo operatore che, con accento romano, mi chiedeva di rifare le stesse operazioni e tutto si ripeteva. Sei mega per cinque minuti e poi di nuovo a passo di lumaca.
Il giorno dopo richiamavo spiegando che la velocità di navigazione, dopo ogni reset, non "teneva" e che bisognava pensare a qualche altra soluzione.  L'operatore, con accento napoletano, mi rassicurava dicendo che, per almeno qualche giorno, la situazione sarebbe stata monitorata.
Dopo alcuni giorni ero allo stesso punto di prima. Ritelefonavo e l'operatore, stavolta con accento romagnolo, mi diceva che, probabilmente, c'era un problema sulla linea e che avrebbe mandato un tecnico a visionarla.
Dopo pochi giorni era di nuovo ora di chiamare il 187. Mi rispondeva un'operatrice con accento veneto, che mi rassicurava dicendo che c'era sicuramente la "piastra" da cambiare in centrale.

Ieri si è presentato alla porta un tecnico, venuto a controllare questa strana situazione. Ha verificato che al piano terreno, dove si trova il router collegato al computer fisso, non c'è assolutamente linea mentre, al piano di sopra, il segnale arriva a sei MB. Ha suggerito quindi di chiamare un elettricista per sostituire i cavi difettosi che portano al piano terreno, oppure di spostare il router al piano superiore. Mio marito l'ha quindi fatto parlare al telefono con il nostro elettricista per spiegargli il da farsi.
Tornata a casa da scuola, mio marito mi ha raccontato l'accaduto. Casualmente abbiamo alzato la cornetta di un telefono e abbiamo scoperto che, dopo l'intervento del tecnico, tutti i telefoni di casa erano diventati muti. Ovviamente la linea ADSL era a zero. 

Abbiamo richiamato il tecnico ma, nel frattempo, mio figlio voleva collegarsi ad Internet e gli ho suggerito di usare il tablet, che  ha anche una propria connessione con una scheda TIM, acquistata circa sei mesi fa. Ci credereste? Il tablet segnalava l'assenza della sim e, ovviamente, non si connetteva. Ho telefonato alla TIM per chiedere spiegazioni. L'operatore voleva il numero ma, dal momento che il tablet non vedeva la scheda, ovviamente non lo trovava. Ho tolto così la sim, trovato il numero, provato a rimetterla, ancora niente. Un nuovo operatore m'informava sul fatto che, sicuramente, la scheda si era smagnetizzata. Era mai possibile? 

Nel frattempo è tornato il tecnico in carne ossa, che ha rimesso in funzione i telefoni spiegandomi anche che ci trovavamo in data 17, che notoriamente porta jella. A quel punto ho portato al piano di sopra il router, ma sulla parete in cui si trova il telefono non c'è alcuna presa di corrente, pertanto ho dovuto tirare un cavo volante in mezzo al corridoio, in modo da raggiungere la presa sulla parete opposta. Si può camminare in casa con un cavo che attraversa il corridoio con la sicurezza di non inciamparci dentro e mandare tutto all'aria? Impossibile! Così ho messo una sedia sul cavo, nel bel mezzo del corridoio, in modo da segnalare il pericolo. A quel punto mio figlio si è connesso con il portatile, poiché il computer fisso era rimasto isolato, e, dopo pochi minuti, si è accorto di navigare ...a 0,30 mb!

A quel punto ero proprio arrabbiata, tutto quel trambusto non era servito a niente; ho tolto la sedia e il filo volante, ho  preso il router e l'ho rimesso al posto dove è sempre stato, al piano terreno, collegato al pc fisso. Al diavolo Alice, i cavi consumati, la scheda smagnetizzata, vada come vada!

Ebbene, ci credereste? Da quel momento la navigazione si è stabilizzata a quattro MB e anche il tablet si è magicamente connesso alla sua sim, che non era più smagnetizzata.  
Ho parlato per settimane con mezza Italia, il tecnico ha fatto più danni che vantaggi, nessuna modifica è stata apportata e adesso la linea funziona! I cavi tra un piano e l'altro non sono più difettosi e la SIM del tablet non è più smagnetizzata.

Che cosa devo pensare? Mi dovrò preoccupare per il prossimo 17 del mese?