Questa
sera ho dato il mio ultimo saluto all’ennesimo ex alunno, Giacomo, di soli
ventisei anni. Prima di lui ci sono stati: Simone, ventiquattro anni; Luca,
diciotto; Alessia, tredici; Anna Maria, sedici; Gianni, ventiquattro; Fabio, ventitré
e, in passato, almeno altri cinque, tra cui qualcuno scomparso all’estero, di
cui non ricordo esattamente l’età.
Tanti,
troppi, che se ne sono andati per motivi di salute o per incidenti stradali,
lasciando nelle loro famiglie un vuoto incolmabile e un dolore straziante.
Giacomo
era un ragazzo speciale. Non aveva mai camminato, né parlato. Lui si esprimeva
con lo sguardo e con il sorriso. Amava la musica, e le insegnanti di sostegno
lo accompagnavano spesso alle mie lezioni. Gli altri ragazzi ed io riuscivamo sempre
a capire il suo grado di gradimento nei riguardi dei brani musicali che
suonavamo o ascoltavamo. Alcuni lo rilassavano, altri lo facevano sorridere.
Aveva
due fratelli fantastici e un papà e una mamma meravigliosi, che l’hanno
accudito, amato, coccolato, fino all’ultimo istante della sua vita, modificando
le proprie abitudini per adattarle alle sue esigenze. Uno dei fratelli suonava
per lui, l’altro gli tagliava la barba… e l’avevano anche portato a vedere il mare.
Sicuramente
Giacomo ha sentito tutto l’amore che gli stava intorno e, a sua volta, ha
ricambiato come ha potuto, stimolando i suoi fratelli a maturare più in fretta,
a donarsi agli altri, a capire le difficoltà del prossimo e ad affrontare a
pieno petto le difficoltà della vita senza mai scoraggiarsi.
In
quanto a me, ogni alunno perso è una nuova spina nel cuore, un grande
rimpianto, un ricordo indelebile. Li rammento tutti e mi vengono le lacrime
agli occhi quando penso a loro, che erano così giovani e che avrebbero avuto
ancora tanto da aspettarsi dalla vita.
Ora
Giacomo è libero da quel corpo che lo teneva prigioniero. Chissà, forse la sua
anima è da qualche parte che corre finalmente incontro al sole e la sua voce si
sta levando forte e chiara per dire: “Grazie per avermi tanto amato e per aver
fatto il possibile per rendermi felice! Vi voglio bene!”
Riposa
in pace, Giacomo, e prega per noi, come solo può fare un Angelo del Signore.