giovedì 27 marzo 2014

Alunni e tecnologia



E' un po' di tempo che manco dai blog. Purtroppo il tempo è sempre poco e non riesco mai a seguire tutto ciò che vorrei.  Recentemente ho dovuto scrivere degli spartiti musicali per le mie classi e aiutare una collega a modificare con photoshop alcune fotografie per un concorso: si trattava di trasformare lo sfondo in bianco e nero e lasciare in colore i soggetti in primo piano. Peccato che i soggetti in questione fossero più di venti barattoli e altri oggetti, obbligandomi così ad un lavoro di scontorno veramente certosino.


Ho anche dovuto occuparmi del blog di una mia classe, pubblicando un filmato ricavato da un power point e fotografie di parecchi disegni.

Poi c'è stata la sistemazione della camera di mia madre: abbiamo dovuto smontare il letto matrimoniale per sistemare il lettino da ospedale con le sbarre di contenimento e poi ancora piazzare il sollevatore e la carrozzina. Un altro capitolo della sua e della nostra vita si chiude. Il letto matrimoniale non tornerà più nella sua stanza.  


Io continuo a beneficiare della tecnologia per la mia didattica: cerco video da utilizzare sulla LIM, creo presentazioni in power point, scrivo e modifico spartiti, registro, taglio, cucio, rallento basi musicali, seguo un blog didattico, pubblico files sul sito della scuola...ma da parte degli alunni il riscontro è ben poco soddisfacente, a dire il vero! Francamente sono delusa.

Pubblico gli spartiti sul sito della scuola, unitamente alle basi per poterci suonare sopra. Si tratta proprio delle canzoni moderne che tanto piacciono ai ragazzi, ma sono ben pochi quelli che le utilizzano. Dicono di non riuscire a trovarle, di non avere la connessione Internet,  di non possedere la stampante, pertanto, se non fossi io a chiedere ai bidelli di stamparmi le fotocopie, sarebbero ben pochi gli alunni in grado di scaricare gli spartiti per utilizzarli a scuola. Lo stesso succede con gli appunti per l'esame di terza, che ho provato a mandare a casa o a far prelevare su Google drive. Un collega di lettere ha persino creato una mailing list con tutti gli indirizzi degli alunni, ma quando me la sono fatta consegnare e ho provato ad utilizzarla, ho scoperto che molti indirizzi erano sbagliati o che, comunque, la maggior parte dei ragazzi non sono abituati a leggere la posta elettronica. Stesso buco nell'acqua con google drive. I ragazzi sono tutti su facebook o whatsapp ma, quando si tratta di cercare materiali scolastici sul web, improvvisamente, sembra che nessuno riesca più a navigare. 


Sul blog di una classe, come già detto, ho pubblicato le fotografie di molti disegni. Le firme non ci sono e non ho potuto scrivere in didascalia i nomi degli autori. Ho chiesto ai ragazzi di indicare i loro nomi nei commenti, ma soltanto uno si è preso la briga di farlo, mentre altri mi sono stati forniti dall'insegnante di disegno. Ne mancano ancora parecchi, comunque, ma non c'è verso d'intenderci. I ragazzi continuano a spiegarmi a voce: " Il mio è quello con la maschera, il mio è quello con l'albero spoglio, il mio è quello con la maschera di due colori..." Qualcuno è anche arrivato a dirmi che mi basterebbe guardare sul retro del disegno, come se fosse possibile farlo con un file! Figuriamoci poi se, dopo diverse ore di scuola, riuscirò mai a ricordare tutte le descrizioni verbali abbinandole ai nomi giusti! In effetti, ne ho già sbagliati alcuni e la cosa mi è stata fatta notare ma, anche in questo caso, nessuno è andato sul blog per scrivermi, nero su bianco, la correzione d'apportare.


Non parliamo di modificare qualcosa a scuola. L'altro giorno abbiamo atteso il caricamento della home page del blog per quasi tutta l'ora di lezione ed io ne ho soltanto una a disposizione. Quando, finalmente, abbiamo visualizzato la pagina, per me era già l'ora di cambiare classe. 


Insomma, siamo nel 2014 e ancora siamo ben lontani dalla realizzazione di classi tecnologiche!

venerdì 14 marzo 2014

Fiocco azzurro in terza X



Stamattina una mia alunna di terza media ha portato a scuola pizzette, pasticcini e bibite per festeggiare il suo ultimo giorno di scuola con i compagni. Si ritirerà, infatti, per poi sostenere, a giugno, l'esame come privatista.


 Il suo non è un caso di abbandono scolastico, ma piuttosto un periodo di pausa per prepararsi serenamente al parto, che avverrà tra due mesi.
Quest'anno i ragazzi sono sempre stati molto disponibili e dolci con lei.  I maschietti l'hanno sollevata dai pesi più grevi, le ragazze hanno scambiato confidenze, noi insegnanti ci siamo preoccupati della sua salute, dell'esito delle analisi, delle eventuali necessità in classe.

Gli adulti si pongono spesso tanti problemi, ma i giovani hanno una visione molto più aperta. Di fatto, la gravidanza della ragazzina non ha cambiato di una virgola il suo normale rapporto con i compagni e lei stessa è apparsa sempre molto serena e del tutto a suo agio nell'ambiente scolastico. Spesso si  accarezzava il pancione e ci parlava dei calci del suo bambino. Qualche volta, quando ci spostavamo nell'aula di musica e i ragazzi cominciavano a muoversi in modo un po' troppo vivace sulle scale, li rimproveravo scherzosamente dicendo: "Attenti a quello che fate, volete far nascere un bimbo anzitempo?"
Subito, responsabilmente, si rimettevano in riga. Eppure, fino alla fine della seconda media, li avevamo sempre considerati una classe di scalmanati. 

Ora possiamo cominciare a pensare al fiocco da mettere davanti alla porta quando nascerà il bambino e immagino che, a quel punto, i compagni si sentiranno tutti un po' zii e noi professoresse... un po' nonne.

giovedì 6 marzo 2014

dieci anni di blog



Voglia di primavera, bellezza, sole e vacanza!

Sento che, come me, in questo periodo dell'anno tutti non vedono l'ora che arrivi la primavera con le sue belle giornate e il tepore del sole. Io ho addirittura portato un po' di primavera qui sul blog, perché vorrei proprio vederla ovunque intorno a me.

Allo stesso tempo, marzo è anche il mese che segna il compleanno della mia avventura nel mondo blog e stavolta ci saranno da spegnere ben dieci candeline!



Il mio primo diario online è nato infatti nel 2004 su blogger, passando poi su Splinder, iobloggo ed infine blogspot.

Che dire? Ogni anno l'ho festeggiato con un post e credo di aver ormai detto proprio tutto. E' stata un'esperienza positiva, che mi ha permesso di conoscere molte persone. Con alcune il dialogo continua fin da quel lontano giorno, altre le ho addirittura conosciute e frequentate nella vita reale, altre sono apparse, scomparse, riapparse e sparite di nuovo, alcune le ho ritrovate su facebook e, in questi ultimi anni, pur se commentato solo da bloggers, questo blog è letto anche da alcuni parenti, amici, colleghi ed ex alunni.


Credo che, per certi versi, ci siano delle persone del mondo reale che abbiano imparato a conoscermi meglio proprio attraverso ciò che scrivo. A volte, quando si dialoga, si finisce di portare il discorso sui figli, sul lavoro, sui problemi della vita quotidiana, ma raramente si parla di noi stessi, di ciò che si prova, dei propri sogni o paure, mentre il blog può veramente essere uno specchio che riflette la nostra essenza, il nostro essere.  


Ho anche perso qualche amico, come Sebastiano, per esempio. Era un vivacissimo vecchietto di 92 anni, che aveva ancora tanta voglia d'imparare e di conoscere. Un brutto tumore l'ha stroncato improvvisamente e sono stata io, che ogni tanto lo aiutavo a correggere i pasticci che combinava sul template di Splinder, a spostare il suo blog su iobloggo, prima che sparisse definitivamente con la chiusura della piattaforma. Ho provato un'emozione strana, come se avessi spostato la sua tomba al cimitero. Ho imparato tanto da lui. Ogni tanto sento che mi manca e vado a trovarlo, proprio come faccio con il mio papà nella vita reale, e non sono la sola a farlo.


In questi dieci anni ho ricevuto solidarietà, consigli, conforto, amicizia e, a questo punto della mia storia, non avverto quasi più la differenza tra gli amici virtuali e quelli reali. Io sono sempre la stessa, in entrambi i luoghi, e so che, in certe situazioni, posso contare sugli amici reali e in altre su quelli virtuali. Dipende da ciò di cui ho bisogno.  A volte bastano una parola buona, un consiglio appropriato, una battuta scherzosa, per rendere migliore la giornata e strappare un sorriso.


Grazie a tutti.
e qui un piccolo saluto "a voce"