Stefania, cantata all’Eurofestival dalla Kalush Orchestra ucraina era,
in origine, un brano scritto dal cantante della band, Oleh Psiuk, per dedicarlo
a sua madre.
“Stefania, mamma Stefania, il campo fiorisce,
ma
lei sta diventando grigia, cantami una ninna nanna mamma,
voglio
sentire la tua parola.
Mi ha cullato, mi ha dato il ritmo e
probabilmente la forza di volontà; non ha preso, ma ha dato”
Con l’invasione russa e l’inizio del conflitto,
il testo è stato però visto anche in un’altra
ottica, diventando patriottico. Può essere il canto nostalgico dei soldati lontani dalla propria madre, o può
rappresentare tutte le madri che si prendono cura dei loro figli e cercano di
proteggerli dai mali della guerra.
Il video, uscito oggi, non è il solito ambiente
creato artificialmente per le canzoni, bensì presenta immagini reali del conflitto
e della distruzione in Ucraina. Il brano, un po’ rap e un po’ folk, diventa un
tutt’uno con le immagini, provocando in me una forte emozione.
Penso al dolore, alla disperazione, all’apprensione
di tutti gli ucraini per le sorti del Paese, dei loro cari e di loro stessi e immagino di trovarmi
nella loro situazione. Mamma mia, mi manca il respiro!
L’Europa intera, decretando la vittoria di
questa canzone, ha veramente dimostrato solidarietà e vicinanza a questo popolo
così martoriato a cui non posso che augurare di tornare presto libero e in
pace.