domenica 21 agosto 2016

Piacere, mi chiamo Massimo… e vengo dal Settecento.



Qualche giorno fa, mio marito ed io, accompagnati dal fedele cagnolino,  siamo andati a fare una passeggiata a Savigliano, ridente cittadina in provincia di Cuneo.

Arrivati nella piazza centrale, abbiamo visto uno strano personaggio che passeggiava e si fermava a conversare con questo o con quello.

Per quale motivo lo definisco strano? Perché era vestito e pettinato come un uomo del settecento. Giudicate un po’ voi guardando le fotografie! ( tratte dal web e scattate a Fossano, dato che noi non abbiamo osato fotografarlo)





Sotto ai portici abbiamo incontrato una badante rumena che accompagnava un’anziana sulla sedia a rotelle. Anche lei si è fermata a guardarlo, come incantata. Le abbiamo chiesto se quel giorno fosse prevista una manifestazione in costume, ma  ci ha spiegato che quel signore ha l’abitudine di vestirsi così ogni giorno, per passeggiare tranquillo nelle vie della città. “ Una volta ha il costume verde, un’ altra quello rosso, un’ altra ancora quello giallo, e porta sempre un bastone da passeggio coordinato. E' molto cordiale e gentile con tutti".


In effetti l'abbiamo visto conversare amabilmente con tante mamme e bambini, e camminare disinvolto, nel modo più naturale del mondo.



Arrivati a casa, ho cercato sul web qualche notizia in più su questo strano personaggio, e ho trovato un’intervista del 27 aprile 2016 sul giornale “La fedeltà” in cui l’uomo spiega di chiamarsi Massimo e di essere una guardia forestale in pensione. Fin da bambino ha cullato la passione per il Secolo dei Lumi e, ora che può permetterselo,  vive come se fosse nel Settecento, vestendosi con gli abiti e gli accessori di allora. Lui “abita il Settecento”, dà al secolo una nuova casa e una nuova vita in sé


L’intervistatore, Federico Carle,  conclude l’articolo con questa descrizione, che trovo veramente azzeccata e poetica: 
Massimo è un’antenna che cattura gli sguardi delle persone, dai più divertiti, ai più seri e diffidenti. È uno spettacolo nello spettacolo guardare i passanti intenti ad osservare. E fa riflettere, perché in fondo non è più stravagante di certi look alla moda di oggi, di certe mise: è una questione di stereotipi e punti di vista. I click dei telefonini non mancano e le parole scorrono come in un dormiveglia. Perché Massimo non è un pazzo che vive di sogni e nostalgie, ma s’è fatto sogno egli stesso, il suo sogno di vivere il Settecento, oggi. Un uomo che esiste ogni giorno nel proprio desiderio.


Credo proprio che quell’uomo abbia trovato il segreto della felicità. Cosa c’è di più bello nel sentirsi liberi di vivere ogni giorno in un sogno?


sabato 6 agosto 2016

CROCIERA!



Anche quest’anno, come l’anno scorso, siamo andati in crociera. Quest’anno abbiamo scelto località sul Mediterraneo, mentre l’anno scorso eravamo stati in Croazia e in Grecia.
La nostra nave.
La crociera offre tutte le comodità ed un viaggio di vero relax. Di notte si naviga, la mattina ci si risveglia in un posto nuovo da visitare, restano alcune ore per prendere il sole sul ponte, poi si assiste ad uno spettacolo a teatro, si cena al tavolo serviti di tutto punto e si termina la serata con uno dei tanti intrattenimenti musicali in giro per la nave: spettacoli di cabaret o comici, discoteca dance, ballo latino americano, piano bar e chi ne ha più ne metta. La giornata è completa e non c’è che l’imbarazzo della scelta.
Ci sono la palestra per gli sportivi, la zona massaggi per chi ha qualche dolorino, l’animazione bimbi per i più piccoli,le lezioni di aerobica, acquagym, ginnastica dolce, due piscine, la sala giochi e tanti negozi per i patiti dello shopping. La nave è una vera città galleggiante che ospita circa seimila persone, di cui milleduecento fanno parte del personale.
Noi a tavola
 Attori, cantanti, ballerini, animatori, responsabili vari, sono generalmente di origine europea, mentre camerieri, cuochi, baristi e bassa manovalanza sono di origine filippina o cinese. Lavorano tutti otto mesi all’anno e stanno a casa quattro. ( non pagati). La pulizia è massima. In continuazione si vede il personale che lava, lucida, lustra … Le camere vengono controllate più volte al giorno e il letto rifatto almeno due volte. Ovunque ci sono erogatori di disinfettante per le mani.
I passeggeri sono di tutte le età e delle più svariate categorie sociali. Ci sono tantissime famiglie con bambini ( pare che non paghino fino alla maggiore età) e molte  coppie di sposi o di persone che intendono festeggiare qualche anniversario. L’eleganza di un tempo pare sia scomparsa. E’ mantenuta una sola serata “elegante”, tutte le altre richiedono un abbigliamento informale. C’erano persino uomini che si presentavano a cena con le ciabatte infradito e le braghette corte.
Gli spettacoli erano veramente molto belli e di qualità. In particolare, mi ha colpita un circense, proveniente dal circo americano, che era contemporaneamente: pagliaccio, acrobata, giocoliere e disegnatore con  la sabbia. In pochi istanti riusciva a produrre dei disegni con la sabbia che erano vere opere di poesia e delicatezza.

La città che ha colpito di più noi e tutti coloro con cui abbiamo parlato è stata Marsiglia. Ce l’aspettavamo sporca e malfamata, invece era bellissima, pulita, luminosa e, almeno il quartiere antico che abbiamo visto, molto a misura d’uomo. Ancora si vedevano le seggiole sulla strada, che venivano usate ogni sera dalle signore per chiacchierare con le vicine di casa. I bambini giocavano tranquillamente nelle piazze e i negozi erano ancora di proprietà di piccoli negozianti e artigiani. Le stradine avevano i lati coperti da vasi di fiori e sembrava di vivere in un mondo passato.

Marsiglia, veduta.
Molto bella anche Barcellona, che non siamo riusciti a vedere come avremmo voluto, dato il poco tempo a disposizione.
Barcellona, la Sacra Famiglia.
A Cagliari e a Palma abbiamo fatto il bagno, visto che quei paesi li conoscevamo già. L’acqua di Cagliari non è affatto quella cristallina e turchese che ricordavo della Sardegna!

In quanto alle amicizie, abbiamo conosciuto diverse persone. A volte ci è capitato che alcune iniziassero a dialogare con noi, scegliendoci tra tante per una sorta di empatia, come spesso succede. Abbiamo parlato del più e del meno e poi, al momento di scoprire le nostre attività, cosa è emerso? Che si trattava di insegnanti e addirittura dirigenti scolastici! Ma si può? Per caso ho scritto la parola “insegnante” in fronte? Addirittura una coppia aveva una figlia pianista e insegnante nella scuola media come me e un figlio violinista!
Insomma, cerco di scappare il più lontano possibile, ma la scuola mi ritrova sempre!