giovedì 23 luglio 2015

CROCIERA!



Mio marito diceva sempre: "Quando festeggeremo i venticinque anni di matrimonio, ti porterò in crociera!"Quando arrivò però il fatidico anniversario, i miei genitori erano ormai troppo fragili per essere lasciati completamente soli per una settimana e così continuammo a rimandare: ventisei, ventisette, ventotto...Sono passati dieci anni e, ora che i miei genitori non ci sono più, mio marito ha voluto mantenere la promessa. Circa una settimana fa ci siamo quindi imbarcati a Venezia per la nostra prima crociera, con destinazione isole greche e Croazia.



La nave è veramente un lussuoso villaggio vacanze viaggiante. Ci sono piscine, palestre, sale giochi, bar, ristoranti, self-service, cinema in quattro dimensioni, teatro con spettacoli di buona levatura, costumi e scene ricchi e di effetto, sale massaggi, baby parking, farmacia, negozi  e chi ne ha più ne metta. Sono sicura di essermi persa qualcosa, c'era talmente tanto da vedere!
Uno dei tanti spettacoli serali
 I piani erano undici e noi eravamo all'ottavo. Gli ascensori erano di vetro con visibilità su tutti i piani della nave e, ogni volta, sembrava di salire su una giostra di quelle che ti fanno provare il batticuore per il vuoto d'aria in discesa.
ascensori- le cabine che vedete in alto

 Il personale, costituito da camerieri, baristi, addetti alle camere, era in sostanza tutto cinese o filippino, mentre gli animatori, gli artisti e altre persone con una certa responsabilità, provenivano da ogni parte del mondo, persino dall'Australia.
Appena arrivati in cabina, una vera e propria camera con balcone,  abbiamo conosciuto l'addetto alle nostre necessità. Non faceva altro che chiederci se fossimo contenti e soddisfatti, se ci mancasse qualcosa ( subito abbiamo dovuto dargli la mancia o non si scollava dalla nostra cabina!) e, per tutta la giornata, non ha fatto altro che bussare per portarci ogni volta qualcosa. Nei giorni successivi abbiamo dovuto mettere il biglietto "non disturbare" alla porta, perché non riuscivamo a rimanere un attimo soli. Resta il fatto che, appena ce ne andavamo, eccolo lì' a rifarci il letto, cambiarci gli asciugamani, decorarci la coperta con creative composizioni fatte con gli asciugamani... Un servizio da nababbi, veramente!


Al ristorante ci hanno sistemati ad un tavolo con: una coppia in seconde nozze, una coppia che festeggiava l'anniversario di matrimonio e due signore molto simpatiche. Inutile dire che abbiamo legato subito e ci siamo fatti buona compagnia, anche sul ponte della nave o la sera in discoteca, poi abbiamo conosciuto altre persone che sceglievano, guarda caso, sempre le stesse nostre escursioni, pertanto la compagnia non ci è mancata. ( sono riuscita a trovare anche una torinese ed un'insegnante come me, figuratevi un po'!)
Il nostro ristorante. Noi avevamo un tavolo sulla balconata in alto
I posti da visitare erano molto belli, soprattutto le isole greche. Mykonos e Santorini, in particolare, erano proprio una meraviglia! 

Stradina di Mykonos




Mykonos- Le case dei pirati
Mykonos- Paesaggio

 
Mykonos- Tramonto
 Curiosa, tornando da Thira, una cittadina in cima a Santorini, la possibilità di scendere con la funivia, ma anche a piedi o a dorso d'asino. Io avevo letto da qualche parte che, non di rado, i turisti cadono dagli asini, pertanto non volevo proprio rischiare di rovinarmi la vacanza e ho usato la funivia, ma il racconto di chi è stato in groppa agli asini o è sceso a piedi merita di essere conosciuto.

Insomma, gli asini erano piuttosto grossi, a volte anche muli e, una volta caricato il turista in groppa, partivano da soli, senza alcuna possibilità di essere manovrati. Centinaia di somari camminavano quindi a gran velocità per una scivolosa scala fatta di gradoni di pietra, zigzagando e rasentando, a volte il muro, a volte, lo strapiombo. I passeggeri, soprattutto i bambini, erano terrorizzati, perché temevano di essere sbattuti contro il muro, o lasciati cadere nello strapiombo, pertanto gridavano e piangevano chiedendo di scendere. Le mamme, sul ciuchino dietro, non sapevano come consolare i figli e gridavano loro di tenersi saldi, cercando di rassicurarli. Nessuno osava scendere dall'asino e tutti temevano di cadere, con il rischio di essere calpestati. Mentre gli animali scendevano con il loro carico umano urlante, i pedoni non sapevano più dove stare. Ogni volta che un asino si avvicinava, cercavano di appiattirsi contro il muro, sperando di non essere investiti, senza contare che la scala era disseminata di escrementi e bisognava fare una vera gimcana per evitare di calpestarli.  Insomma, un'angosciante avventura, senza contare lo strazio di quei poveri ciuchini, costretti a salire e scendere tutto il giorno quelle lunghissime scale con i turisti in sella.
Gli asini di Thira. Immagine presa dal web, perchè noi eravamo sulla funivia
 
Villaggio Oia- Santorini. Tipiche chiese.

 
Villaggio Oia- Panorama

 
Dubrovnik in Croazia. Un posto molto bello ma caldissimo!
 
Dubrovnik vista dai bastioni
Sulla nave i passeggeri erano costituiti, in gran parte, da coppie in viaggio di prime o seconde nozze o per festeggiare un anniversario. C'erano inoltre tantissime famiglie con bambini, anche molto piccoli. Non c'era affatto tutto quel lusso di cui una volta si parlava. La gente era abbigliata in modo molto casual e, persino in quelle che avrebbero dovuto essere le serate di gala, c'erano addirittura persone con pantaloni corti e infradito. Poche le cravatte (tra cui quella di mio marito) e pochi abiti lunghi. Insomma, sembrava di essere in una grande famiglia (duemilacinquecento persone!)del tutto a suo agio in vestiti, anche eleganti, ma comunque comodi. Io però almeno un vestititino elegante l'ho indossato, visto che l'avevo.


C'erano molte nazionalità e si sentivano tante lingue, ma quella che ho sentito veramente poco è stata quella tedesca.

Insomma, una settimana è volata letteralmente, tra bagni di vento e di sole ed escursioni alla scoperta di bellissimi paesi. Il ritorno ci ha fatto piombare, di colpo, in un vero e proprio forno cui non eravamo più abituati (in mare dormivamo col piumino!)e adesso sto facendo fatica ad acclimatarmi. E' sempre dura tornare alla quotidianità eheheheeheh!

E voi, siete già andati in vacanza?

venerdì 10 luglio 2015

VIAGGIO A VENEZIA



L'ultima volta che ho compiuto un viaggio per visitare una città è stato nel 2004, quando ero stata a Roma. Di sicuro, per almeno gli ultimi otto anni non sono andata in vacanza, se non per brevi capatine giornaliere, poiché sono stata troppo impegnata ad accudire i miei genitori, anziani e malati. Ora che non ci sono più posso ricominciare a muovermi e quest'anno, mio marito ed io,  abbiamo messo in valigia un viaggetto a Venezia, una città che abbiamo sempre amato molto per la sua unicità.


Questa volta pensare a casa è stato molto diverso. Per tanti anni eravamo sicuri che i miei genitori, che abitavano al piano di sotto, si sarebbero occupati del gatto, di innaffiare il prato e i fiori, di controllare che tutto restasse a posto. Per tanti anni siamo stati accolti con entusiasmo al nostro ritorno e sempre abbiamo trovato qualche sorpresa: splendidi gerani sul balcone, nuove tendine alle finestre, tovaglie, copri divani, confezionati dalle abili mani di mia madre, che non restava mai inoperosa,...  
Quest'anno invece a casa abbiamo lasciato il figlio e il cane e non eravamo per nulla tranquilli su quel che avremmo trovato al nostro ritorno. In effetti, quando siamo rientrati, nostro figlio non era nemmeno a casa, in quanto era sabato sera ed era uscito con i suoi amici, ma la casa, perlomeno, era abbastanza in ordine. In compenso, i grandi festeggiamenti di benvenuto li abbiamo avuti dal nostro cagnolino, che però si è emozionato così tanto nel rivederci da farsela letteralmente addosso e, visto il suo pelo lungo, abbiamo dovuto pulirlo per un bel po'. Non vi dico la puzza!  Povero, lui ha fatto del suo meglio, ma la sorpresa è stata ben diversa da quelle che ci preparava mia madre! Tempi lontani, che non torneranno mai più.

Il viaggio a Venezia invece è stato veramente bellissimo. Faceva molto caldo, ma si poteva sopportare, soprattutto cercando di camminare all'ombra. Siamo stati anche a Murano, Burano e Torcello, e mio marito mi ha comprato diversi braccialetti e collane in vetro di Murano, molto carini e colorati. 

Credo che, oltre a noi, ci fossero in giro ben pochi italiani. Noi non ne abbiamo incontrati. C'erano soprattutto tantissimi americani  e giapponesi e ciò che mi ha colpita di più è stato l'abbigliamento delle giapponesi. Pallidissime sotto grandi cappelli o ombrelli, erano coperte da capo a piedi in un modo che mi faceva sudare solo al guardarle. C'erano quelle con la maglia dalle maniche lunghe, i fuseaux sotto la gonna e persino quelle con il k-way. Una poi batteva tutti i record aggiungendo, al caldissimo abbigliamento, anche un paio di guanti. E' possibile che  le giapponesi abbiano il sangue freddo come i ramarri e le lucertole? Non ne ho vista una sudata, eppure c'erano almeno 35 gradi!

Vi lascio con qualche fotografia ricordo. Alla prossima e buone vacanze!
Murano

Burano

Isola di San Giorgio