Mio marito diceva sempre:
"Quando festeggeremo i venticinque anni di matrimonio, ti porterò in
crociera!"Quando arrivò però il fatidico anniversario, i miei genitori
erano ormai troppo fragili per essere lasciati completamente soli per una
settimana e così continuammo a rimandare: ventisei, ventisette, ventotto...Sono
passati dieci anni e, ora che i miei genitori non ci sono più, mio marito ha
voluto mantenere la promessa. Circa una settimana fa ci siamo quindi imbarcati
a Venezia per la nostra prima crociera, con destinazione isole greche e
Croazia.
La nave è veramente un lussuoso
villaggio vacanze viaggiante. Ci sono piscine, palestre, sale giochi, bar,
ristoranti, self-service, cinema in quattro dimensioni, teatro con spettacoli di
buona levatura, costumi e scene ricchi e di effetto, sale massaggi, baby parking,
farmacia, negozi e chi ne ha più ne
metta. Sono sicura di essermi persa qualcosa, c'era talmente tanto da vedere!
I piani erano undici e noi eravamo all'ottavo.
Gli ascensori erano di vetro con visibilità su tutti i piani della nave e, ogni
volta, sembrava di salire su una giostra di quelle che ti fanno provare il
batticuore per il vuoto d'aria in discesa.
Uno dei tanti spettacoli serali |
ascensori- le cabine che vedete in alto |
Il personale, costituito da
camerieri, baristi, addetti alle camere, era in sostanza tutto cinese o
filippino, mentre gli animatori, gli artisti e altre persone con una certa
responsabilità, provenivano da ogni parte del mondo, persino dall'Australia.
Appena arrivati in cabina, una vera e
propria camera con balcone, abbiamo
conosciuto l'addetto alle nostre necessità. Non faceva altro che chiederci se
fossimo contenti e soddisfatti, se ci mancasse qualcosa ( subito abbiamo dovuto
dargli la mancia o non si scollava dalla nostra cabina!) e, per tutta la
giornata, non ha fatto altro che bussare per portarci ogni volta qualcosa. Nei
giorni successivi abbiamo dovuto mettere il biglietto "non
disturbare" alla porta, perché non riuscivamo a rimanere un attimo soli.
Resta il fatto che, appena ce ne andavamo, eccolo lì' a rifarci il letto,
cambiarci gli asciugamani, decorarci la coperta con creative composizioni fatte
con gli asciugamani... Un servizio da nababbi, veramente!
Al ristorante ci hanno sistemati ad
un tavolo con: una coppia in seconde nozze, una coppia che festeggiava
l'anniversario di matrimonio e due signore molto simpatiche. Inutile dire che
abbiamo legato subito e ci siamo fatti buona compagnia, anche sul ponte della
nave o la sera in discoteca, poi abbiamo conosciuto altre persone che
sceglievano, guarda caso, sempre le stesse nostre escursioni, pertanto la
compagnia non ci è mancata. ( sono riuscita a trovare anche una torinese ed
un'insegnante come me, figuratevi un po'!)
Il nostro ristorante. Noi avevamo un tavolo sulla balconata in alto |
I posti da visitare erano molto
belli, soprattutto le isole greche. Mykonos e Santorini, in particolare, erano
proprio una meraviglia!
Stradina di Mykonos |
Mykonos- Le case dei pirati |
Mykonos- Paesaggio |
Curiosa, tornando da Thira, una cittadina in cima a
Santorini, la possibilità di scendere con la funivia, ma anche a piedi o a
dorso d'asino. Io avevo letto da qualche parte che, non di rado, i turisti
cadono dagli asini, pertanto non volevo proprio rischiare di rovinarmi la
vacanza e ho usato la funivia, ma il racconto di chi è stato in groppa agli
asini o è sceso a piedi merita di essere conosciuto.
Insomma, gli asini erano piuttosto
grossi, a volte anche muli e, una volta caricato il turista in groppa,
partivano da soli, senza alcuna possibilità di essere manovrati. Centinaia di somari camminavano quindi a gran velocità per una scivolosa scala fatta di
gradoni di pietra, zigzagando e rasentando, a volte il muro, a volte, lo
strapiombo. I passeggeri, soprattutto i bambini, erano terrorizzati, perché
temevano di essere sbattuti contro il muro, o lasciati cadere nello strapiombo,
pertanto gridavano e piangevano chiedendo di scendere. Le mamme, sul ciuchino
dietro, non sapevano come consolare i figli e gridavano loro di tenersi saldi,
cercando di rassicurarli. Nessuno osava scendere dall'asino e tutti temevano di
cadere, con il rischio di essere calpestati. Mentre gli animali scendevano con il
loro carico umano urlante, i pedoni non sapevano più dove stare. Ogni volta che
un asino si avvicinava, cercavano di appiattirsi contro il muro, sperando di
non essere investiti, senza contare che la scala era disseminata di escrementi e
bisognava fare una vera gimcana per evitare di calpestarli. Insomma, un'angosciante avventura, senza
contare lo strazio di quei poveri ciuchini, costretti a salire e scendere tutto il
giorno quelle lunghissime scale con i turisti in sella.
Gli asini di Thira. Immagine presa dal web, perchè noi eravamo sulla funivia |
Sulla nave i passeggeri erano
costituiti, in gran parte, da coppie in viaggio di prime o seconde nozze o per
festeggiare un anniversario. C'erano inoltre tantissime famiglie con bambini,
anche molto piccoli. Non c'era affatto tutto quel lusso di cui una volta si
parlava. La gente era abbigliata in modo molto casual e, persino in quelle che
avrebbero dovuto essere le serate di gala, c'erano addirittura persone con pantaloni
corti e infradito. Poche le cravatte (tra cui quella di mio marito) e pochi
abiti lunghi. Insomma, sembrava di essere in una grande famiglia (duemilacinquecento
persone!)del tutto a suo agio in vestiti, anche eleganti, ma comunque comodi.
Io però almeno un vestititino elegante l'ho indossato, visto che l'avevo.
C'erano molte nazionalità e si sentivano tante lingue, ma quella che ho sentito
veramente poco è stata quella tedesca.
Insomma, una settimana è volata
letteralmente, tra bagni di vento e di sole ed escursioni alla scoperta di
bellissimi paesi. Il ritorno ci ha fatto piombare, di colpo, in un vero e
proprio forno cui non eravamo più abituati (in mare dormivamo col piumino!)e
adesso sto facendo fatica ad acclimatarmi. E' sempre dura tornare alla quotidianità
eheheheeheh!
E voi, siete già andati in vacanza?