domenica 26 aprile 2015

Anniversario e ricordi...



Questa mattina c'è stata la messa di anniversario di mia madre. Sembra solo ieri che se ne sia andata, eppure è già passato un anno.


Mi manca. Mi manca la mia mamma vera, quella che sfaccendava tutto il giorno, che piantava i fiori in giardino, cuciva, ricamava, lavorava a maglia e all'uncinetto, comprava i giornali di moda per aggiornarsi su nuovi modelli di abiti da confezionarmi, andava a far la spesa in bicicletta e tornava sempre con qualche sorpresa, persino per il gatto... 


Mi pesano ancora quei sette anni in cui l'ho avuta accanto senza che mi riconoscesse, mi ascoltasse, mi sorridesse... Sento di aver perso qualcosa di molto importante, degli anni che avrebbero sicuramente potuto essere preziosi, senza contare che, con la salute di ferro che aveva, potrebbe ancora essere qui, se solo non fossi stata costretta a somministrarle quelle maledette gocce per tenerla un po' tranquilla, ma che avevano la controindicazione di rallentarle i  movimenti, causarle dei tic e, chissà, forse anche quell'infarto che se l'è portata via in un attimo.


Aveva tre sorelle. Le due più anziane sono vissute fino a novantuno anni, lucide fino alla fine, la terza, più vecchia di lei di cinque anni, è ancora viva e vispa come un uccellino, alla veneranda età di novantacinque anni. Proprio stamattina la nipote mi ha raccontato di essersi fatta cucire un orlo dalla nonna...
Mia madre, le sue sorelle, e mio nonno
 Perché solo mia madre, la più giovane e l'unica della famiglia, ha contratto quella terribile malattia che cancella la memoria e che me l'ha fatta perdere ben prima che lasciasse veramente questo mondo? Non sono ancora riuscita a farmene una ragione.


Da piccola avevo letto "Piccole donne" un romanzo di Louisa May Alcott, e avevo spesso paragonato mia madre e le sue sorelle a quelle del romanzo. Maria, la primogenita, dolce e seria, era come Meg,  Lucia, il maschiaccio di famiglia, era come Jo, Teresa, vitino di vespa e "sedere a mandolino", corrispondeva ad Amy e mia madre Angela, che cantava come un usignolo ed era sempre dolce e gentile, somigliava a Beth.
 
Zia Teresa e mia madre

Zia Teresa, l'attuale novantacinquenne, sempre cinguettante e spiritosa, aveva un filarino con mio padre, ma poi lui era andato in guerra per parecchi anni, rischiava di non tornare, e la zia "peperina" non aveva voglia di attendere invano, così si era trovata un fidanzato, orfano di guerra, che era rimasto al sicuro a casa. Quando mio padre era tornato, ci era rimasto piuttosto male e credo che anche lei abbia rimpianto spesso la sua decisione di non aspettarlo. Aveva persino avuto una premonizione il giorno precedente al suo ritorno.

Quando si era sposata, mio padre aveva messo un bel pietrone nella sua valigia e il povero marito aveva sudato sette camicie nel trasportarla durante il viaggio di nozze. Di sicuro non aveva affatto gradito lo scherzo quando l'aveva scoperto, mentre mia zia aveva riso a crepapelle, ed ha continuato a farlo per anni insieme a mio padre.

Chissà che coppia di burloni sarebbero stati loro due... 
Mio padre, militare in aviazione
 Nel frattempo mia madre era cresciuta e si era innamorata anche lei del babbo. Il destino ha regalato loro una lunghissima e felice vita insieme, ma mio zio ha sempre guardato un po' in cagnesco mio padre. Credo che quel pietrone nella valigia non l'abbia mai digerito del tutto eheeheheh! 
Mia madre da giovane


Il destino ha giocato le sue carte e ora sono qui, nel giorno dell'anniversario, a ricordare. 
E' tutto ciò che ancora resta.

martedì 7 aprile 2015

Pasqua è passata...

Pasqua e Pasquetta sono ormai passate. Le vacanze stanno per finire.

Questa è anche stata la prima Pasqua senza mia madre.

Complici  il tempo capriccioso e il clima piuttosto freddo, non ci siamo allontanati più di tanto dalla nostra città, anche se, per la prima volta dopo sette anni, questa volta saremmo stati liberi di farlo.
Torino. Palazzo Madama
Siamo stati comunque bene e abbiamo camminato molto. Venerdì mattina con il girovagare tra le bancarelle del mercato, sabato a Torino per un po' di shopping, domenica con una piccola passeggiata ad Alba per smaltire il pranzo un po' più abbondante del solito ( rigorosamente senza agnello e similari!) e oggi grande camminata in città per la tradizionale fiera di Pasquetta.  In questa occasione è praticamente impossibile trovare un parcheggio, pertanto bisogna lasciare la macchina a casa e mettere in moto i piedi.

Bra. Fiera del vitello grasso
La fiera è dislocata su quattro piazze e anche lungo le strade e comprende molti generi: c'è l'esposizione degli animali, con tori, vitelli, cavalli, conigli, galline, pulcini, tacchini, colombi ecc...Ci sono le bancarelle con i generi alimentari e quelle con i prodotti di abbigliamento e gli oggetti per la casa. C'è l'esposizione dei trattori, moderni e d'epoca, e c'è la mostra dell'artigianato. I musei sono aperti e c'è persino la possibilità di visitare i cunicoli della città sotterranea.

L'esposizione dei tori

Le bancarelle

Oggi pomeriggio ci siamo recati in fiera con una coppia di amici e il nostro fidato cagnolino. Ad un certo punto abbiamo visto un ballo a palchetto.
 "Perchè non andate a ballare? Vi teniamo il cane!" Ci hanno proposto gli amici.
Non ricordavamo quanti anni fossero passati dal nostro ultimo ballo. "Ne saremo ancora capaci? " Ci siamo chiesti. "Proviamo!" Noi non lo sapevamo, ma nei dintorni si aggirava un'amica "paparazza" e  questa sera...Sorpresa! Ci siamo ritrovati "paparazzati" su Facebook. Ormai con questo Facebook non ci sono proprio più segreti eheheheeh!


In ogni caso abbiamo scoperto che, nonostante un po' di "ruggine" alle giunture, siamo ancora in grado di fare una discreta figura. Terry è stato molto bravo. E' rimasto con i nostri amici senza fiatare e si è seduto composto ad osservarci. Pare che un uomo, dopo aver seguito la scena,  si sia persino spostato per "lasciar vedere meglio il cane".

Ecco, le nostre vacanze sono state così. E voi, come avete trascorso questi giorni di festa?

sabato 4 aprile 2015

Buona Pasqua!

Eccomi qui, con i miei tre maschietti di casa, attorniata da enormi uova di cioccolata, ad augurare a tutti voi una felice Pasqua, meglio ancora se ricca di belle sorprese.
Auguri di cuore!