Tendenzialmente io sarei una persona
tranquilla, che ama la sicurezza della casa, la pace familiare...A casa mia,
però, la tranquillità è sempre stata poca, senza contare che mi ritrovo in
compagnia di un marito, un figlio ed un cane super-agitati, che devono sempre
andare da qualche parte e fare qualche cosa, altrimenti non stanno bene.
E' successo così che mio marito abbia
preso i biglietti per il concerto di Madonna a Torino e, nello stesso tempo,
abbia continuato a giocare a tennis anche se un tendine d'Achille gli faceva
male. Stava fermo un po', poi ricominciava, poi andava a camminare, finché si è
risolto a farsi vedere da un ortopedico che, appena l'ha visitato, ha subito preparato
i documenti per la sala operatoria.
Aspettando Madonna |
Il pubblico in attesa |
Arrivo in gabbia di Madonna |
Ingresso spettacolare in scena |
Ci siamo ritrovati così, domenica
sera, al concerto di Madonna e lunedì mattina all'ospedale. Siamo tornati a
casa verso le due e, alle sette e trenta, mio marito veniva già portato via
insieme al suo letto verso la camera operatoria.
Pare che, per tutto l'intervento,
praticato in anestesia epidurale, abbia descritto dettagliatamente, a medici ed
infermiere, il concerto di Madonna.
A me il concerto è piaciuto, ma non
sono più abituata alla potenza dei decibel di questi avvenimenti. Soprattutto nell'ora precedente , una dj ha
strillato in continuazione: "Siete caldi? Siete pronti a vedere
Madonna?" e, nel frattempo, ci ha propinato una musica ripetitiva fatta di
violenti colpi di batteria che sentivo risuonare nel petto, come se avessero
dovuto portarmi via qualche organo vitale.
Fatto sta che, poco alla volta, mi è venuta un'emicrania tremenda e sono
arrivata a casa che ero uno straccio. La mia preoccupazione era quella che non
mi passasse in tempo per accompagnare mio marito all'ospedale. A quel punto,
vedendo la mia faccia, credo che avrebbero sicuramente scambiato me per la
paziente e mi avrebbero ricoverata con urgenza!
Bene o male sono riuscita a
rimettermi in sesto e ho trascorso la giornata socializzando con altri pazienti
ed accompagnatori. Mio marito, tutto sommato, non aveva bisogno di nulla, perché
non poteva alzarsi, né bere, né mangiare.
Il compagno di stanza di mio marito
russava fragorosamente, tanto che, per riposare le orecchie, già provate dalla
serata precedente, andavo ogni tanto a trovare la signora della stanza attigua,
con la quale avevo fatto conoscenza. Nel corso della conversazione, parlando di
ospedali , operazioni ed incidenti motociclistici, si è poi scoperto che la
signora in questione e il marito sono i genitori di un nostro amico paraplegico,
conosciuto per via dei rispettivi cagnolini, che portiamo a giocare nello
stesso parco. E' proprio piccolo il mondo! Attraverso le loro parole abbiamo imparato
a conoscere un po' di più il nostro amico ed il suo difficile passato, che a soli
22 anni, per via di un incidente in moto, ha visto rivoluzionare completamente e coraggiosamente la sua vita.
Ora mio marito è casa. Io sto facendo
l'infermiera e il nostro piccolo Terry il valletto inseparabile. Abbiamo tirato
fuori la sedia a rotelle pieghevole che avevamo acquistato per gli ultimi mesi
di mia madre. Lui, spingendosi con le stampelle, viaggia per il cortile come
Spedy Gonzales e non riesco a tenergli dietro. In casa passa da una stanza
all'altra zampettando sull'unica gamba sana , tanto da farmi venire il capogiro
solo al vederlo, e poi si lamenta di essere stanco.
Tranquillità e pace familiare, dove
siete?