Siamo ancora tutti frastornati dagli
avvenimenti di Parigi.
Penso alla fatalità della vita: chissà quanti di quei
giovani uccisi, compresa la nostra connazionale veneziana, avranno pensato a
quanto erano fortunati per aver trovato un lavoro o per aver avuto una borsa di
studio proprio in una delle più belle
città del mondo! Invece vi hanno trovato la morte, nel modo peggiore e senza un
perché, se non per il fanatismo e la
follia di altri giovani come loro.
Ricordo di aver parlato spesso ai
miei alunni della canzone di De Andrè "La guerra di Piero" e di come
vi si evidenzi la terribile situazione di dover sparare ad un altro "solo perché ha la divisa di un altro colore". Ora
anche questo aspetto, tipico della guerra, è cambiato. Adesso il nemico è invisibile, può essere ovunque e
può colpire in qualsiasi momento, nei luoghi più impensati. Non ha una divisa,
ma una cintura di esplosivo nascosta sotto ai vestiti.
Così, oltre ai noti problemi per
trovare un lavoro e per inserirsi proficuamente nella società, ora i nostri
giovani dovranno anche affrontare quello della costante paura per la propria
incolumità.
Chi colpisce i giovani colpisce l'intera
società, perché essi rappresentano il futuro e sono il tesoro più prezioso
delle famiglie. Niente può essere più doloroso, per un genitore, che perdere un
figlio.
Eppure l'italia non è così innocente
come potrebbe sembrare. Il nostro Paese è infatti tra i maggiori produttori ed esportatori di armi. Per quelle leggere, cioè quelle usate dalle persone
singole, si trova addirittura al secondo posto al mondo, subito dopo gli Stati
Uniti.
Le armi che hanno ucciso quei ragazzi
a Parigi potrebbero anche essere di origine italiana o,comunque, chissà quante
persone saranno già perite per colpa
delle munizioni italiane!
Tutta questa situazione è un problema veramente grande, perché
da una parte ci sono gli interessi occidentali a vendere e ad arricchirsi,
dall'altra ci sono il fanatismo e la
pazzia di persone esaltate e disposte a
tutto, pur di seminare panico e morte.
Come sempre la storia non insegna, ma
si ripete, evolvendosi in forme nuove e più cruente. Come sempre, l'uomo
continua a cercare la pace, ma invece trova la guerra.
Siamo entrati nella 3 guerra mondiale dove il nemico è vigliacco e non individuabile - siamo stati abituati a partigiani ed eserciti e questo non è facile da accettare - ancor meno la paura di vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo ma questo è e dobbiamo farlo
RispondiEliminaGià...non si può fare altro che andare avanti e sperare che la follia di certi uomini si plachi.
EliminaCerto non è facile...in certi momenti ci penso e mi sembra che addirittura mi manchi il fiato, una paura subdola mi riempie la mente...ma non dobbiamo lasciare spazio a queste ansie e a queste angosce perchè è proprio quello che vogliono: terrorizzarci con una guerra che non riusciamo a capire e che non conosciamo.
RispondiEliminaUn abbraccio.
Antonella
Ora parlano di far cadere la Tour Eiffel...magari ci aspettiamo l'attacco da una parte e invece arriverà dall'altra. E parlano anche di armi chimiche...c'è veramente da preoccuparsi, purtroppo!
EliminaAppunto. C'è troppa corruttela alla fonte, non possiamo prima produrre e vendere armi per il vile guadagno economico e dopo accendere i lumini, è anch'essa falsità. Smettiamola. Sì, lo so che ho scritto un'utopia. Io non sono disposta ad avere una vita finta in cambio della ricchezza e del potere, nemmeno del successo poetico: preferisco morire ignorata e onesta.
RispondiEliminaGià, ma le persone oneste come noi non fanno carriera e non arrivano mai al potere. Chi arriva al potere è poi disposto a fare qualsiasi cosa per mantenerlo e per averne sempre di più, a qualsiasi prezzo, purtroppo! Noi, se non altro, andiamo a dormire serene e dormiamo senza rimorsi, ma a certa gente i rimorsi non fanno paura di certo!
EliminaUn punto cruciale, quello che hai messo in evidenza, cara Katherine. La guerra è un business, le armi sono un business, è utopico pensare che un giorno si riuscirà non dico a farne a meno, ma a porre loro un freno, a contingentarne numero e pericolosità per gli usi strettamente necessari (penso alle forze dell'ordine). Purtroppo, alla stregua del fanatismo e dell'odio religioso, è una storia che parte da lontano: nel medioevo si era tentato di mettere al bando l'uso delle mazze ferrate e dei martelli da guerra, perché considerate armi troppo crudeli, troppo devastanti per chi ne veniva colpito.
RispondiEliminaIo da parte mia credo nel potere deterrente delle armi, e tuttavia non penso esista deterrente possibile contro chi arriva a farsi saltare in aria in mezzo a dei civili innocenti convinto di essere un eroe, un martire della propria fede. Si può solo cercare di prevenire, il come non lo so, ma credo sia l'unica strada percorribile.
Che cos'altro aggiungere?
RispondiEliminahttp://ilquotidianoinclasse.corriere.it/wp-content/uploads/2014/03/b85daa769b1825e97e6a3a22dc2fcd325.jpg
sherainsilenzio
Dici bene: "Prevenire", ma come? Stasera al telegiornale hanno intervistato la madre di un ragazzo convertito all'Isis. Diceva che suo figlio era rimasto letteralmente soggiogato dai racconti dei seguaci dell'ISIS, dalle descrizioni del meraviglioso futuro ultraterreno, dalle promesse di gloria, tanto che se n'era andato di casa e da cinque anni non vedeva più i suoi familiari.
RispondiEliminaMa come si fa, dico io, a credere alle panzane che un altro uomo ci può raccontare? Cosa ne può sapere lui del Paradiso, dei premi ultraterreni, se non ci è mai stato? Potrei capire se apparisse Allah in persona, in cima a un monte, a tuonare verità, ma le parole di un nostro simile...come si fa a prenderle per oro colato?
E' proprio vero che certi uomini possono essere più stupidi delle oche... :(
Loro i grossi capitali, le ville e le ricchezze se li sono fatti sfruttando senza pietà
RispondiEliminai popoli del sud del mondo per secoli attraverso le colonie, non certo in modo
invisibile. (Sono arrivati al punto di mozzare le mani a dei poveri ragazzini negri
rei di non aver portato la giusta dose di raccolto dopo una durissima giornata
di lavoro gratuita)
Purtroppo per il momento l'uomo non cerca la pace ma ancora il profitto personale, cara Katherine! Finché non impareremo a vivere come fratelli, finché l'importanza del bene comune non supererà nel nostro cuore l'egoismo che ci porta ad occuparci solo delle nostre piccole vite, non avremo mai pace... perché la violenza nasce sempre dall'ingiustizia. :(
RispondiEliminaBuona serata.