domenica 15 novembre 2015

A proposito dei fatti di Parigi...



Siamo ancora tutti frastornati dagli avvenimenti di Parigi. 


Penso alla fatalità della vita: chissà quanti di quei giovani uccisi, compresa la nostra connazionale veneziana, avranno pensato a quanto erano fortunati per aver trovato un lavoro o per aver avuto una borsa di studio proprio  in una delle più belle città del mondo! Invece vi hanno trovato la morte, nel modo peggiore e senza un perché, se non per il fanatismo e  la follia di altri giovani come loro. 

Ricordo di aver parlato spesso ai miei alunni della canzone di De Andrè "La guerra di Piero" e di come vi si evidenzi la terribile situazione di dover sparare ad un altro "solo perché  ha la divisa di un altro colore". Ora anche questo aspetto, tipico della guerra, è cambiato. Adesso  il nemico è invisibile, può essere ovunque e può colpire in qualsiasi momento, nei luoghi più impensati. Non ha una divisa, ma una cintura di esplosivo nascosta sotto ai vestiti.
Così, oltre ai noti problemi per trovare un lavoro e per inserirsi proficuamente nella società, ora i nostri giovani dovranno anche affrontare quello della costante paura per la propria incolumità.
Chi colpisce i giovani colpisce l'intera società, perché essi rappresentano il futuro e sono il tesoro più prezioso delle famiglie. Niente può essere più doloroso, per un genitore, che perdere un figlio.

Eppure l'italia non è così innocente come potrebbe sembrare. Il nostro Paese è infatti tra i maggiori produttori ed esportatori di armi. Per quelle leggere, cioè quelle usate dalle persone singole, si trova addirittura al secondo posto al mondo, subito dopo gli Stati Uniti.
Le armi che hanno ucciso quei ragazzi a Parigi potrebbero anche essere di origine italiana o,comunque, chissà quante persone saranno  già perite per colpa delle munizioni italiane!

Tutta questa  situazione è un problema veramente grande, perché da una parte ci sono gli interessi occidentali a vendere e ad arricchirsi, dall'altra ci sono il fanatismo  e la pazzia di persone  esaltate e disposte a tutto, pur di seminare panico e morte. 

Come sempre la storia non insegna, ma si ripete, evolvendosi in forme nuove e più cruente. Come sempre, l'uomo continua a cercare la pace, ma invece trova la guerra.

11 commenti:

  1. Siamo entrati nella 3 guerra mondiale dove il nemico è vigliacco e non individuabile - siamo stati abituati a partigiani ed eserciti e questo non è facile da accettare - ancor meno la paura di vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo ma questo è e dobbiamo farlo

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    1. Già...non si può fare altro che andare avanti e sperare che la follia di certi uomini si plachi.

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  2. Certo non è facile...in certi momenti ci penso e mi sembra che addirittura mi manchi il fiato, una paura subdola mi riempie la mente...ma non dobbiamo lasciare spazio a queste ansie e a queste angosce perchè è proprio quello che vogliono: terrorizzarci con una guerra che non riusciamo a capire e che non conosciamo.
    Un abbraccio.
    Antonella

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    1. Ora parlano di far cadere la Tour Eiffel...magari ci aspettiamo l'attacco da una parte e invece arriverà dall'altra. E parlano anche di armi chimiche...c'è veramente da preoccuparsi, purtroppo!

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  3. Appunto. C'è troppa corruttela alla fonte, non possiamo prima produrre e vendere armi per il vile guadagno economico e dopo accendere i lumini, è anch'essa falsità. Smettiamola. Sì, lo so che ho scritto un'utopia. Io non sono disposta ad avere una vita finta in cambio della ricchezza e del potere, nemmeno del successo poetico: preferisco morire ignorata e onesta.

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    1. Già, ma le persone oneste come noi non fanno carriera e non arrivano mai al potere. Chi arriva al potere è poi disposto a fare qualsiasi cosa per mantenerlo e per averne sempre di più, a qualsiasi prezzo, purtroppo! Noi, se non altro, andiamo a dormire serene e dormiamo senza rimorsi, ma a certa gente i rimorsi non fanno paura di certo!

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  4. Un punto cruciale, quello che hai messo in evidenza, cara Katherine. La guerra è un business, le armi sono un business, è utopico pensare che un giorno si riuscirà non dico a farne a meno, ma a porre loro un freno, a contingentarne numero e pericolosità per gli usi strettamente necessari (penso alle forze dell'ordine). Purtroppo, alla stregua del fanatismo e dell'odio religioso, è una storia che parte da lontano: nel medioevo si era tentato di mettere al bando l'uso delle mazze ferrate e dei martelli da guerra, perché considerate armi troppo crudeli, troppo devastanti per chi ne veniva colpito.
    Io da parte mia credo nel potere deterrente delle armi, e tuttavia non penso esista deterrente possibile contro chi arriva a farsi saltare in aria in mezzo a dei civili innocenti convinto di essere un eroe, un martire della propria fede. Si può solo cercare di prevenire, il come non lo so, ma credo sia l'unica strada percorribile.

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  5. Che cos'altro aggiungere?
    http://ilquotidianoinclasse.corriere.it/wp-content/uploads/2014/03/b85daa769b1825e97e6a3a22dc2fcd325.jpg

    sherainsilenzio

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  6. Dici bene: "Prevenire", ma come? Stasera al telegiornale hanno intervistato la madre di un ragazzo convertito all'Isis. Diceva che suo figlio era rimasto letteralmente soggiogato dai racconti dei seguaci dell'ISIS, dalle descrizioni del meraviglioso futuro ultraterreno, dalle promesse di gloria, tanto che se n'era andato di casa e da cinque anni non vedeva più i suoi familiari.
    Ma come si fa, dico io, a credere alle panzane che un altro uomo ci può raccontare? Cosa ne può sapere lui del Paradiso, dei premi ultraterreni, se non ci è mai stato? Potrei capire se apparisse Allah in persona, in cima a un monte, a tuonare verità, ma le parole di un nostro simile...come si fa a prenderle per oro colato?
    E' proprio vero che certi uomini possono essere più stupidi delle oche... :(

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  7. Loro i grossi capitali, le ville e le ricchezze se li sono fatti sfruttando senza pietà
    i popoli del sud del mondo per secoli attraverso le colonie, non certo in modo
    invisibile. (Sono arrivati al punto di mozzare le mani a dei poveri ragazzini negri
    rei di non aver portato la giusta dose di raccolto dopo una durissima giornata
    di lavoro gratuita)

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  8. Purtroppo per il momento l'uomo non cerca la pace ma ancora il profitto personale, cara Katherine! Finché non impareremo a vivere come fratelli, finché l'importanza del bene comune non supererà nel nostro cuore l'egoismo che ci porta ad occuparci solo delle nostre piccole vite, non avremo mai pace... perché la violenza nasce sempre dall'ingiustizia. :(
    Buona serata.

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