Quest’anno voglio farvi gli Auguri in modo un po’ più personale: non con la solita immagine reperita sul web o la consueta foto di famiglia, ma con un brano musicale. Si tratta di una semplice rivisitazione pianistica del brano “Let it snow”, una celebre canzone di Natale scritta nel 1945 da Sammy Cahn e Jule Styne. Nel tempo, moltissimi artisti l’hanno interpretata, tra cui Frank Sinatra, Bing Crosby, Doris Day, Dean Martin, Michael Bublè, Irene Grandi e Laura Pausini.
sabato 24 dicembre 2022
Buone feste a tutti con un piccolo brano musicale!
giovedì 15 dicembre 2022
La prima neve!
La neve finalmente è arrivata anche qui in provincia di Cuneo. Finalmente per il mio cagnolino Terry, si capisce, perché, chi deve spalarla e uscire per andare a lavorare, la gradisce sicuramente meno! In ogni caso, lui se la gode: si rotola, si lava il pelo e si gratta la schiena. Pura felicità!
giovedì 1 dicembre 2022
Sogni...o incubi?
Questa
notte, ad esempio, ho sognato di essermi svegliata e di non riuscire più a
dormire. Così ero scesa in cortile e poi ero andata a bighellonare in garage.
Poi avevo controllato l’ora: erano le cinque del mattino, cosa ci facevo in
garage? Ero tornata quindi in casa e, prima di rientrare nella mia camera,
avevo sentito, dietro la porta chiusa, i miei genitori che ridevano di gusto.
Avrei voluto bussare e chiedere il motivo di tanta ilarità, ma poi mi ero detta
che non dovevo interrompere un momento di così simpatica intimità ed ero
tornata nel mio letto. Stamattina sorridevo ancora al pensiero dei miei
genitori così allegri.
Da
qualche anno però, nei miei sogni c’è un leit-motiv ricorrente ed un po’
inquietante: mi perdo e non riesco più ad orientarmi! Mi capita spesso di
trovarmi con mio marito in qualche luogo sconosciuto. Una volta ero nel centro
di New York e, ad un certo punto, lui era scomparso. Io realizzavo di
non avere con me il cellulare, di non conoscere il suo numero a memoria e di
non ricordare nemmeno il nome dell’Hotel in cui eravamo alloggiati. Cosa avrei
potuto fare? L’unica cosa possibile era quella di non muovermi da lì e sperare
che tornasse a prendermi. Intanto arrivava il buio ed io ero ancora in
mezzo alla strada nel pieno centro di Manhattan!
Un’altra
volta ero con mia madre, malata di Alzheimer, ed ero scesa dal treno alla
stazione sbagliata. Mi ritrovavo così in piena notte in una stazione vuota,
immersa nella nebbia, con la responsabilità per mia madre spaventata e incapace di ragionare, senza la possibilità di salire
su un altro treno…
Poi,
qualche giorno fa, ero in bicicletta con mio marito ed il cane…ad un certo
punto mio marito non si vedeva più ed intorno a me erano apparse, come per
incanto, pantere e tigri in libertà. Allora agguantavo il piccolo Terry e lo
infilavo nel cestino nella speranza di nasconderlo alla loro vista, mentre
cominciavo a pedalare come una forsennata, senza una meta precisa, ma con il
solo intento di allontanarmi il più possibile!
Per
fortuna, nei momenti clou di maggiore tensione, riesco sempre a svegliarmi, ma
impiego spesso qualche istante per capire che, tutto quello che ho vissuto, non
sia stato realtà! Inoltre non ho proprio alcun motivo per sentirmi abbandonata da mio marito, è solo nei sogni che lo perdo spesso!
Insomma, forse avrei proprio bisogno di farmi psicoanalizzare! :D