Fa molta tenerezza questa mamma, già un po’ avanti con gli
anni che, all'improvviso, ottiene la possibilità di essere nuovamente madre nel
momento in cui un baozi
da lei cucinato prende magicamente vita
e si tramuta in un bambino. Attraverso quel baozi rivive tutte le tappe che avevano
segnato, poco alla volta, il distacco da suo figlio, quel figlio che prima era
tutto suo e le dava tanta gioia, poi aveva cominciato a preferirle gli amici ed
infine si era allontanato definitivamente con la donna che amava.
E’ dura lasciare il proprio figlio ad un’altra donna,
soprattutto se lo porta lontano. E quella povera mamma, nel tentativo di
fermarlo, ha finito col distruggere il simbolo di quel ragazzo che, già una volta, non avrebbe voluto lasciare andare, ingoiando per sbaglio il baozi e cadendo nella
disperazione più nera.
Ma poi il figlio in carne ed ossa è tornato e la mamma, pur
con un’iniziale resistenza, ha imparato
finalmente a condividerlo con l’altra donna, così come tutte dovremmo fare, perché
così è la vita e gli uccellini, da sempre, lasciano il nido per diventare
grandi.
Anch’io ho rivisto mio figlio in questo cortometraggio così
bello e commovente da vincere un Oscar. Ho ricordato quando cominciò ad
uscire di sera con gli amici e, se gli chiedevo chi fossero, mi rispondeva: “Non
li conosci”! Quando vidi la mia macchina allontanarsi senza di me, perché lui aveva
appena preso la patente, quando lo incontrai per caso, mano nella mano, con la
sua prima ragazza e quando lo vidi caricare abiti, libri, chitarre e fotocamera
in macchina per traslocare nella casa in cui avrebbe vissuto senza i suoi
genitori.
Eh, non c’è niente da fare. La sindrome del nido vuoto
colpisce tutte le madri, chi più chi meno. Per fortuna esistono gli smartphone per
comunicare e si può sempre tentare “la via dello stomaco” con qualche
allettante invito a cena! ;)