Ciao
mamma!
Ti
ricordo quando cantavi alle feste di famiglia: la tua voce da soprano si
stagliava chiara e forte sopra le altre e tutti ne restavano ammaliati. Da
quanto tempo non odo più quella voce! La sento ancora nel mio cuore però,
limpida e melodiosa come non mai.
Ti
vedo china sulla macchina per cucire, sempre intenta a confezionare qualche
capo nuovo: una camicia, una gonna, una giacca, il mio abito da sposa... Sento ancora nelle orecchie il ronzio della
vecchia Pfaff, che papà ti aveva comprato con grande orgoglio perché era una
macchina industriale, degna di una sarta provetta quale eri.
Ti
guardo pedalare sulla bicicletta e tornare ogni giorno con le borse della spesa
appese al manico, mentre il gatto di turno ti correva incontro festoso e con la
coda dritta, speranzoso di poter guadagnare qualche buon bocconcino che sempre
ti ricordavi di acquistare per lui.
Quand'ero
piccola conducevi anche me sul seggiolino della bicicletta. Mi coprivi con una
bella mantellina quando pioveva mentre tu ti bagnavi tutta, nell'intento di accompagnarmi
a scuola in prima elementare. Ricordo le gocce che ti cadevano sulla fronte e
la tua preoccupazione per me, mentre non pensavi mai a te stessa.
Ti
vedo al mio capezzale durante le giornate di malattia: morbillo, varicella,
rosolia... Mi accarezzavi dolcemente per alleviare il prurito, mi raccontavi
storie per far passare il tempo, ti affannavi a prepararmi spremute e ricette
gustose. Mi cambiavi il fazzoletto bagnato sulla fronte quando soffrivo di mal
di testa e ascoltavi le mie confidenze, offrendo conforto e buoni consigli.
Fosti
tu a indirizzarmi, all'età di otto anni, verso lo studio del pianoforte e mai
scelta fu più azzeccata, visto che non lo abbandonai più.
Fosti
tu a vegliarmi la notte in cui nacque mio figlio col parto cesareo e fosti di
grande aiuto negli anni della sua crescita, assistendolo quando ero al lavoro.
Non
stavi mai ferma un istante: cucivi, ricamavi, lavoravi a maglia, curavi la
casa, accudivi il giardino, zappavi persino l'orto e aiutavi papà ad imbiancare
o tappezzare le pareti.
Ti
spaventasti molto quando il nostro vicino di casa, completamente cieco, mise
una mano nel motore del trattore in funzione maciullandosi le dita. I suoi
fratelli non fecero nulla per lui, sembravano in stato di choc, tu invece gli legasti
il polso per non farlo morire dissanguato e lo accompagnasti in ospedale,
standogli vicino per tutto il tempo necessario a cucire i monconi. Dicevi
sempre che, da allora, non eri più stata bene, ma sapevi che non avresti potuto
fare diversamente, perché eri generosa e altruista e non ti tiravi mai indietro
quando qualcuno aveva bisogno di te.
Eri
allegra, piena di vita, giovanile. A volte ti avevo persino invidiato perché sembrava
che i miei amici preferissero la tua compagnia alla mia, tanto eri simpatica e
spontanea.
Tutte
le persone che venivano a casa nostra avvertivano l'atmosfera d'amore che vi
regnava. Tu amavi molto me e papà, come
papà amava noi. Ho sempre pensato che l'uno non sarebbe sopravvissuto all'altro
quando il primo se ne sarebbe andato, perché il dolore per la sua perdita
sarebbe stato troppo grande da sopportare, ma non avevo considerato quella
terribile malattia che avrebbe cancellato tutti i ricordi dalla tua mente,
facendoti vivere così vicina fisicamente, ma tanto lontana da noi.
Sono
almeno sette anni che non mi parli, non mi guardi, non mi ascolti. Mi hai
completamente dimenticata, ma io invece ricordo benissimo e, in questi
anni, ho cercato di restituire tutto quell'amore ricevuto, e te l'ho
ridato intero, anche con gli interessi.
Venerdì
anche il tuo corpo lascerà questa casa, come già ha fatto la tua mente tanti
anni fa. So che continuerò a vederti in ogni angolo, alla macchina per cucire, sul
divano, a spasso nel giardino. So che mi mancheranno i gesti ormai abitudinari
come la preparazione dei pasti, le passeggiate, l'acconciatura dei tuoi fluenti capelli.
In
questi lunghi anni eri diventata ormai la mia bambina e so che mi mancherai
tantissimo, perché in questa nuova veste avevo imparato ad amarti di nuovo e le
mamme non scordano mai i loro piccolini, anche se figli di un Dio minore.
Ciao
mamma, abbraccia papà anche per me!