sabato 26 gennaio 2013

Emancipazione femminile, femminicidio, bullismo...




Sul quotidiano "La Stampa" oggi è apparso questo articolo di Massimo Gramellini:

"Chiedo scusa se non esulto alla notizia che l’esercito americano consentirà alle donne soldato di combattere in prima linea. La parità nell’uccidere non mi sembra una grande parità. La parità nel drogarsi per superare la paura di dare e ricevere morte. La parità nel parlare come il caporale di Full Metal Jacket. Non era questo il percorso che noi femministi sognavamo. Noi sognavamo un mondo meno aggressivo, dove fossero le donne a contaminare il modello degli uomini e non viceversa.  

Intendiamoci. Per ora il maschio violento e possessivo conserva il monopolio dei delitti familiari e sessuali. Ma intanto al cinema le Angeline e le Charlize hanno cominciato a menare come ossesse. Ve la immaginate Katharine Hepburn prendere Spencer Tracy a calci nella giugulare? Negli uffici molte donne assurte a ruoli di responsabilità hanno rinserrato il cuore dentro una fodera di cinismo e alzato la mascella fino al soffitto. Non alternative ai manager maschi, ma cloni in tailleur. 

Quanto al futuro, la cronaca è invasa da storie di ragazzine che si uniscono in gang per picchiare il prossimo: ieri, in una scuola media del Pisano, il padre esterrefatto di un alunno ha sottratto una dodicenne al pestaggio in stile Arancia Meccanica cui la stavano sottoponendo tre coetanee. Finora, quando incrociavo qualche banda di bulli in una strada buia e poco popolata, la presenza nel gruppo di una ragazza aveva il potere di tranquillizzarmi. Adesso anche, ma nel senso che le andrò incontro per ingaggiarla come guardia del corpo. "

E' triste rendersi conto che, dopo tanti anni di lotta per acquisire gli stessi diritti degli uomini, le donne abbiano ottenuto, più che altro, la possibilità di clonarne i lati peggiori. Dall'altro lato, ogni giorno si continuano a leggere notizie di stupri e omicidi perpetrati proprio da quegli uomini che dovrebbero proteggere e amare le proprie donne: padri, fratelli, fidanzati, mariti...
Le forze dell'ordine non aiutano i cittadini. Tante sono state le "morti annunciate" per cui, forse, molte donne avrebbero potuto salvarsi se fossero state maggiormente protette.
Cause e processi vanno avanti per anni prima di arrivare ad un giudizio di condanna o assoluzione. 

Le famiglie, sommerse da problemi economici, lavorativi, di separazione, prese dai loro guai, spesso non si accorgono di allevare figli-tiranni, che crescono viziati, arroganti e annoiati, fino a trasformarsi in bulli e "bulle", e la scuola,  sempre più priva di mezzi e personale, pur rendendosi conto della situazione, fa sempre più fatica a farvi fronte. Per ogni bullo da correggere c'è una vittima da difendere, un dialogo difficile da instaurare con la famiglia, una privacy da mantenere.  Mancano però insegnanti di sostegno, psicologi, personale che possa controllare corridoi e bagni quando i ragazzi escono da soli dall'aula. Le poche risorse rimaste vengono così impiegate per tenere sotto controllo i ragazzi difficili, ormai in tutte le classi,  a scapito di quegli alunni con difficoltà cognitive che hanno il solo torto di essere "buoni" e di non dare fastidio, mentre avrebbero veramente bisogno di qualche attenzione in più da parte dei loro insegnanti.
Le forze dell'ordine hanno le mani legate, trattandosi di minori e, comunque, sconsigliano alle famiglie di denunciare i casi di bullismo, "per evitare ritorsioni sui loro figli".

Di questo passo, dove andremo a finire?

lunedì 21 gennaio 2013

Storie d'amicizia e tv.



Circa una settimana fa ho ricevuto una telefonata dalla segreteria della mia scuola: "Professoressa, l'ha cercata RAI 1, richiami a questo numero!"

La RAI? Cosa poteva mai volere da me? Un'intervista ai miei alunni? Avrebbe dovuto prima parlare con la dirigente, però!

Incuriosita, ho chiamato e mi ha risposto Valentina, consulente e autore testi di RAI1, dicendo che era passata dal mio blog ( effettivamente ancora si vede il suo scritto nella messaggeria qui a destra...) e che aveva trovato una storia veramente interessante, tanto da volerla presentare alla "Vita in diretta", una trasmissione domenicale condotta da Lorella Cuccarini. Degli attori l'avrebbero interpretata e, successivamente, la conduttrice e gli ospiti in diretta avrebbero posto delle domande di approfondimento a me e all'altro protagonista della vicenda.

Siccome sul blog non ho messo altri dati che la mia professione, svolta in provincia di Cuneo, Valentina aveva passato in rassegna tutte le scuole della mia zona al fine di trovarmi, fino ad arrivare a quella in cui lavoro.



Il suo interesse si era fissato sulla mia prima storia pubblicata in rete, nel lontano 2004, e modificata nel 2009, che si può trovare cliccando qui in alto, nella sezione "Le più belle storie di Katerine."

La vicenda di Gino e Pino narra come io, per fare un regalo a mio padre, ormai anziano e malato, abbia cercato in Venezuela un suo grande amico d'infanzia e di giovinezza e come, tramite due perfetti sconosciuti, in Argentina e in Venezuela, sia riuscita a ritrovarlo nel giro di soli tre giorni. Prosegue con la gioia dei due anziani che si ritrovano dopo cinquant'anni e che, per un po' di tempo, possono nuovamente parlarsi per telefono o vedersi sulla webcam. E' il trionfo di un'amicizia durata novant'anni, che non ha temuto il passare del tempo e le distanze.


Ovviamente, non posso negare che abbia provato una certa soddisfazione nel vedere che la mia storia, rigorosamente vera, sia stata apprezzata persino dalla RAI, ma la trasmissione prevede, oltre alla presentazione del filmato, la presenza dei protagonisti negli studi RAI di Roma. Già sarebbe, per me, difficoltoso muovermi di domenica non sapendo bene a chi lasciare mia madre, ma per l'amico di mio padre, con la rispettabile età dei suoi 93 anni, compiere dieci ore di volo per arrivare dal Venezuela non è sicuramente una passeggiata, pertanto si rendeva necessario un collegamento in diretta, con operatori RAI in loco. Tira e molla, alla fine i dirigenti RAI hanno pensato che tutto ciò fosse troppo dispendioso e il progetto è finito in una bolla di sapone. 


Insomma, vi siete persi la possibilità di vedermi in televisione dalla Cuccarini!  E io ho perso quella di incontrare qualche bloggers romano che da anni aspetta di conoscermi...


Vabbè, pazienza, per diventare famosa dovrò aspettare la prossima volta, eheheheheh! ;)

giovedì 10 gennaio 2013

Inizio d'anno


Il 2013 è iniziato ormai. Tutti siamo tornati alle nostre attività lavorative, niente è cambiato. Questo sarà sicuramente un anno difficile, tra aumenti delle tasse, chiusura di molte aziende, preoccupazioni per un futuro sempre più precario. Credo che nessuno si aspetti molto da questo nuovo anno. I nostri politici sono entrati in fase di piena competizione tra loro, litigando, criticandosi l’un l’altro nei vari talk show e proponendo ogni sorta di allettamento per noi poveretti che, comunque andrà, alla fine saremo sicuramente gabbati. Un mio concittadino è in senato e, all’inizio del suo insediamento, aveva detto ai suoi amici, tra cui alcuni comuni che me l’avevano riferito, che una volta provato a sedersi su quella seggiola, nessun mortale è più in grado di volersene distaccare e farebbe veramente di tutto pur di tenersela stretta. E’ chiaro quindi che, alla base di tutto, non ci sarà mai il bene del Paese, ma soprattutto il mantenimento dei diritti acquisiti.
Per consolarci, possiamo pensare al fatto che, almeno, non siamo soli, visto che la crisi si è ingrandita ormai a livello planetario, ma ho l’impressione che gli “spettacoli  salottieri” della politica italiana, così pittoreschi  e coloriti, siano una prerogativa del tutto nostrana. 

Un vero pugno nello stomaco è poi la sentenza che ha stabilito l’assegno mensile all’ex moglie del nostro ex premier: tre milioni di euro al mese! Da un lato si legge del suicidio della vecchietta che non riesce più a tirare avanti poiché le è stata decurtata la pensione da ottocento a seicento euro, si vede la disperazione degli operai licenziati dalle fabbriche, con un mutuo da pagare e una famiglia da mantenere non si sa come, la preoccupazione dei giovani che lavorano praticamente gratis per progetti e stage e, dall’altra, questa cifra spropositata per una sola persona, che non deve nemmeno lavorare per guadagnarsela. Tutto ciò mi fa tornare in mente la storia della regina Maria Antonietta che, informata sul fatto che la popolazione non avesse nemmeno il pane, suggeriva di comprare le brioches. Sono passati secoli, ma ho l’impressione che il tempo stia tornando indietro. Allora si arrivò alla rivoluzione, oggi non so come andrà a finire, ma sicuramente la gente sta cominciando ad arrabbiarsi sul serio.

Dal canto mio, l’anno è iniziato in sordina, ma senza particolari problemi. Mi aspettano però parecchi esami e visite mediche per tenere sotto controllo la malattia autoimmune che mi è stata diagnosticata e che, purtroppo, mi terrà compagnia per sempre. Mia madre ormai è solo più in grado di camminare e di prendere oggetti, quindi al livello di un bimbo di un anno circa e mi resta solo da sperare che resti così a lungo, perché il prossimo passaggio sarà la sedia a rotelle. Mio figlio ha ancora un lavoro precario e non sa cosa lo aspetti in futuro, così, nel frattempo, sta pensando di frequentare un corso per diventare volontario della Croce Rossa. Il cagnolino Terry si sta legando sempre più a mio marito, tanto che, ogni volta che lui esce di casa senza portarlo con sé, sono costretta a consolarlo con qualche biscottino e anche a sorbirmi i suoi mugolii e ululati per almeno un’ora, a volte anche tre, oltre a dovergli aprire la porta in continuazione per permettergli di avvicinarsi al cancello e controllare se padrone sia in arrivo. 


La scuola è ricominciata e stamattina si gelava, perché il Comune ha deciso di risparmiare sul riscaldamento  e di spegnere i termosifoni alle nove del mattino. In classe, con il calore “animale”, tutto sommato si sopravvive ma, nei corridoi e in sala insegnanti, sembra di stare in frigorifero. Anche questo è uno degli effetti della crisi.

E voi, avete avuto un buon inizio d’anno?

venerdì 4 gennaio 2013

Un tramonto spettacolare e mai visto...



Stasera ero in cucina quando, improvvisamente, tutto è diventato rosso. Pareti, mobili, tendine alle finestre... Sembrava che fuori ci fosse un incendio. Sono corsa sul balcone e ai miei occhi è apparso il tramonto più fantasmagorico, fantastico, meraviglioso che abbia mai visto in tutta la mia vita. Non solo l'orizzonte era infuocato, come mi era capitato di vedere in altre occasioni già spettacolari, ma tutto il cielo era rosso, con lingue d'azzurro che s'infilavano in mezzo a quelle di fuoco,con bagliori ammalianti. 


Sono corsa a prendere la macchina fotografica, per fissare uno spettacolo che sicuramente non rivedrò mai più. Non sono una brava fotografa, ma lo scenario era talmente bello che sarebbe venuto bene con qualsiasi fotocamera. Non posso farvi vedere tutto quello che ho visto io, perchè era troppo grande per stare nell'obiettivo, ma credo che queste immagini possano rendere un'idea. Sullo sfondo, vicino al traliccio dell'alta tensione, si vede anche un pochino di Monviso, purtroppo nascosto, in parte, dalle case della mia via.

Buona visione!



PS. Questa è la notte della befana...eccomi qui, (guardate bene, sono proprio io!) in volo per voi! Cosa vi porterò? Dolcetti o carbone? ;)


mercoledì 2 gennaio 2013

Incontri d'inizio d'anno...



Stamattina mio marito ed io siamo andati in centro per sbrigare delle commissioni.  

Da una casetta è sbucato il nostro idraulico:
Mio marito: "Buongiorno! Come va? Come ha iniziato l'anno?"

Idraulico: "Eh, a dire il vero, ho appena finito di riparare un wc otturato..."

Marito: "Ah! Non me ne parli! Stamattina ho dovuto raccogliere i bisognini dei gatti dei vicini.  Da un po' di tempo hanno scambiato il nostro vialetto d'ingresso per il loro bagno personale. Ne ho riempito un bidone. Una puzza!... Puà! " 

Io, per consolarli: " Dai, non prendetevela, dicono che porti fortuna!"

L'idraulico, allontanandosi in tutta fretta: " Non è vero! Credete a me, che sono pratico e nella vita ne ho viste a vagoni. Non è affatto vero!"


Anche così può cominciare un nuovo anno. Speriamo in un migliore proseguimento! :)