Il
29 aprile di quattro anni fa mia madre mi aveva lasciata. Era arrivata,
camminando sulle sue gambe, dalla camera da letto alla cucina, si era seduta
sul divano, aveva sgranato tanto d’ occhi, guardandosi intorno in un modo mai
visto, come se volesse portare con sé un’ultima immagine di questo mondo
terreno, mi aveva guardata intensamente e poi aveva chiuso gli occhi per
sempre. Tutto era successo in pochi secondi.
Avevo
chiamato il 118, le era stato praticato il massaggio cardiaco, ma tutto era
stato inutile.
Qualcuno
disse che, forse, avevo amato mio padre più di lei, perché sembravo non essere
così addolorata come lo ero stata per lui. In realtà, mia madre mi aveva
lasciata ben otto anni prima quando, a causa dell’Alzheimer, mi aveva
completamente dimenticata. Tante volte avevo provato a supplicarla, a chiederle
di dirmi una parola, di farmi un sorriso, di ascoltarmi, ma lei era persa in un
suo mondo, dove non c’era posto per me. Per di più, rifiutava di collaborare
per qualsiasi cosa come lavarsi, vestirsi, pettinarsi … e bisognava forzarla
sempre, imponendosi a lei con la forza.
Erano stati otto anni psicologicamente pesanti, in cui mia madre si era
allontanata ogni giorno di più trasformandosi in un corpo senza sentimenti e
pensieri. La persona che mi aveva lasciata quella sera del 29 aprile non era
affatto mia madre, era solo un involucro che non le assomigliava per nulla, nemmeno
fisicamente ed io l’avevo già pianta per otto lunghi anni, cercandola senza mai
ritrovarne l’essenza.
Sogno
spesso i miei genitori. Mentre però mio padre continua ad essere il mio
paladino, il cavaliere senza macchia e senza paura che, fino all'ultimo istante
di vita aveva cercato di proteggermi e darmi i suoi saggi consigli, raramente
riesco a vedere mia madre com'era prima della malattia. So che non ne ha alcuna
colpa, ma io ho vissuto quegli anni un po’ come un tradimento. Averla accanto
per otto anni e non poter comunicare in alcun modo con lei è stato un trauma
che non ho ancora superato del tutto, evidentemente.
Ciao
mamma, mi sto sforzando di pensare a te come la donna dolce, allegra,
laboriosa, che mi amava tanto e spero di poterti rivedere ancora così nei miei
sogni. Riposa in pace!