Il 3 maggio mio marito ed io abbiamo festeggiato quarantaquattro anni di matrimonio.
Ricordo come fosse ieri: era una
pallida giornata di sole con una temperatura mite, io indossavo l’abito che mi
aveva confezionato mia madre con il pizzo Sangallo regalato dalla zia Maria,
mentre il mio sposo aveva un vestito blu con la camicia bianca. Eravamo poco
più che ventenni e molto innamorati.
Ricordo poi l’episodio di una mia
compagna di conservatorio sposatasi qualche anno prima. Mi aveva raccontato di
aver ricevuto molti tostapane e rivelato che avrebbe fatto il possibile per
liberarsene. Ero sicura che ne avrebbe rifilato uno anche a me ed in effetti
era arrivato e, nel pacco, c’era addirittura il biglietto con gli auguri
destinati a lei! :D
C’erano poi i regali dei miei alunni.
Io avevo ben nove classi ed erano venute tutte a portarmi il loro pensierino.
Mi riempivano di biciclette il cortile, si scolavano bottiglie di Coca Cola e mangiavano
montagne di patatine. Mia madre si metteva le mani nei capelli: “Corri a fare
rifornimento che abbiamo finito tutto e i ragazzini sono affamati!” Io uscivo a
fare la scorta mentre lei li intratteneva. Erano così carini e dolci!
I regali si esibivano sul tavolo in
sala e tutti potevano guardarli. Oggi i regali non si usano più. Si inviano
bonifici sull’IBAN.
Il giorno dopo eravamo partiti per
Milano sotto una pioggia scrosciante. Visita della città e poi volo verso Palma
de Mallorca. Negli anni ottanta, non so perché, era di moda andare a Palma. Per
me si trattava del primo viaggio in aereo e mi era piaciuto molto. Al ritorno
eravamo stati ancora a Pisa e Firenze.
Ripensare a quel giorno mi procura
tanta nostalgia. Genitori, suoceri, zii, zie, vicini di casa…Nessuno di loro esiste più e persino alcuni amici sono già scomparsi. Mi mancano molto.
Intanto gli anni sono passati.
Abbiamo imparato ad accettare le nostre diversità, a comprendere i nostri lati
spigolosi e ad apprezzare i rispettivi pregi, a condividere le esperienze e,
soprattutto, a rispettarci ed ad avere tanta pazienza.
Noi oggi. Qui al matrimonio di un parente. |