martedì 23 novembre 2021

I lupi sulle case di Montelupo

 Esiste un piccolo paese piemontese in provincia di Cuneo, a pochi chilometri da Alba, che si chiama Montelupo.

Pare che il suo nome derivi da una leggenda secondo la quale, anticamente, molti lupi vivevano in quella zona. Dal 2011 il Comune ha inaugurato allora un progetto chiamato “Lupus in fabula” invitando artisti da tutta Italia ( attualmente tredici) per raccontare, attraverso dei murales sulle case del paese, tutte le favole che parlano dei lupi.
Capita allora che i turisti, anche quelli grandi come noi, ritornino per un momento bambini e si divertano a riconoscere, con lo stupore e l’entusiasmo tipico dei fanciulli, favole quasi dimenticate dipinte su quei muri.
“Ecco il lupo e i sette capretti! Guarda là, il lupo e i tre porcellini! E qui ci sono Pierino e il lupo! Ecco comare volpe e compare lupo!”
E’ proprio quello che è successo a noi e sentirsi di nuovo bambini, anche se solo per qualche istante, è una sensazione meravigliosa!











martedì 9 novembre 2021

Buon compleanno, mamma!

 Oggi, otto novembre, sarebbe stato il compleanno di mia madre. Invece sono passati ormai sette anni da quando se n’è andata.

Era successo in un attimo. Stava seduta sul divano mentre aspettava che l’aiutassi a cenare, quando si era guardata intorno, mi aveva fissata intensamente negli occhi e aveva chiuso i suoi per sempre.
Qualcuno mi disse che, probabilmente, avevo amato di più mio padre, perché mi ero disperata tanto quando l’avevo perso. In realtà, dopo dieci anni di Alzheimer, che avevano cancellato ogni ricordo, ogni emozione, ogni parola dalla mente di mia madre, chi mi aveva lasciato non era più colei che mi aveva messa al mondo ma, come diceva spesso il suo medico, una scatola vuota, un involucro che non racchiudeva più nulla, come se una grande e terribile gomma avesse cancellato tutto e ridotto il suo cervello ad una pagina bianca.
Le lacrime che avrei dovuto versare quel fatidico giorno erano già scese copiose in quei lunghissimi dieci anni in cui, pur avendola vicina, era in realtà ormai lontanissima da me. Alla fine non c’erano più lacrime, solo un’immensa pietà per quella persona che da dieci anni si era persa in un nebuloso limbo in cui non c’era più posto per nessuno, nemmeno per lei, che non si rendeva neppure conto di essere al mondo.
Per anni l’ho sognata in quel modo. Vedevo le sue marachelle, temevo di perderla nella nebbia che ci avvolgeva, cercavo di proteggerla e lei fuggiva…incubi, incubi!
Poi, finalmente, da alcuni mesi riesco finalmente a sognarla com’era in passato. La rivedo indaffarata, collaborativa, ciarliera, ridente…evidentemente sono riuscita a superare il risentimento che, inconsciamente, provavo per quel destino beffardo che mi aveva privata del suo amore materno per dieci lunghi anni. Dieci anni in cui le parti si erano invertite ed ero io quella che amava, proteggeva, curava…ma lei non lo ha mai saputo.
Ciao mamma, ovunque tu sia. Buon Compleanno!



venerdì 5 novembre 2021

Roddi d'Alba e Verduno

 Nuova gita oggi per mio marito, il cagnolino ed io. Le mete: Roddi d’Alba e Verduno.

Roddi d’Alba, che si trova nelle Langhe, sulla destra del fiume Tanaro e a 6 chilometri da Alba, deve il suo nome al celtico “raud” o “rod”, che significa “fiume”.
Sulla sommità del paese si trova il castello, guarnito di due torri del XII e XV secolo
Il nucleo storico è abbarbicato attorno ad esso e alla torre campanaria del XIII secolo e le stradine disegnano cerchi concentrici.
Nel cortile del castello abbiamo incontrato delle simpatiche scolaresche della scuola primaria che trascorrevano lì un momento di ricreazione e, nei pressi, abbiamo anche individuato addirittura l’Università dei cani da tartufo.
Dopo pochi chilometri, attraverso una strada che si snodava in mezzo a coloratissimi vigneti, siamo arrivati a Verduno. Questo nome, di origine celtica, significa “collina fiorita”.
Il paese si raccoglie intorno al castello, oggi famoso albergo-ristorante, che dopo i danneggiamenti di antiche guerre, fu fatto ricostruire su disegno dell’architetto Juvarra e acquistato addirittura dal re Carlo Alberto di Savoia. Nel 1910 passò al commendator Giovanni Battista Burlotto, uno dei padri del Barolo. E’ proprio una discendente di quel commendatore colei che ho incontrato nel giardino del castello, nonché mia ex collega. Quando mi ha presentata ad un suo nipote ha pensato un attimo e poi gli ha detto: “Ti presento una mia amica” . Questo mi ha fatto molto piacere e mi sono anche un po’ commossa nel vedere quanto lei fosse felice della mia “improvvisata” dopo due anni di lontananza. Non siamo più colleghe, ma siamo "amiche!"
Ecco alcune fotografie!

Tramonto sul Belvedere di Verduno

Il castello di Roddi

Il castello di Roddi

Raffigurazione dei cercatori di tartufi e dei loro cani 

Panorama sulle Langhe dal Belvedere di Verduno

Il Belvedere di Verduno


Parco del castello di Verduno

Parco del castello di Verduno

 Il castello di Verduno ha ospitato anche il principe Carlo d'Inghilterra.

Roddi. Centro del paese