venerdì 21 aprile 2017

Lezione di orientamento scolastico ...



Seconda media. Già a questa età si pensa al futuro e alla scuola superiore che si dovrà scegliere.

Immagine presa dal web


Un formatore, intervenuto in classe, stimola i ragazzi a porsi degli interrogativi sul percorso da scegliere al termine della Scuola Media. La consegna è quella di scrivere dieci domande in merito all’argomento.

Mi aggiro fra i banchi. I ragazzi sono perplessi, non riescono a pensare a così tanti quesiti. Curioso tra le frasi scritte. Qualcuno pensa già al post-superiori: « Anche all’università i docenti ci scriveranno le note sul diario? » Sorrido al pensiero.

Un gruppetto è rimasto fermo alla quinta domanda. «Prof! Ci suggerisca cosa scrivere, non ci viene più in mente nulla! »

Penso, cerco di immedesimarmi nei loro panni. «Beh, potreste chiedere informazioni sulle scuole che offrono maggiori sbocchi verso il mondo del lavoro! »

Un alunno mi guarda sgranando tanto d’occhi.  « Sbocchi? Ma prof! Ci vuole far vomitare sul lavoro? Per noi il termine sboccare significa vomitare! » Il ragazzo è allibito.

« Con quel termine si  intende possibilità, occasioni, non sicuramente star male di stomaco! Comunque, se non sei convinto, scrivi “possibilità”, è la stessa cosa »

L’alunno è molto perplesso. Usando quel termine potrebbe farsi ridere dietro da tutta la classe, ma non usarlo potrebbe significare dare torto all’insegnante. Sarà conveniente farle questo sgarbo?  Lo vedo dibattuto tra sé e sé e sono curiosa di sapere come se la caverà. 

Il formatore invita un rappresentante per gruppo a leggere ad alta voce le dieci domande. Arrivato il suo turno il ragazzo, sbiancando, espone: «  Quali scuole offrono … Ehm … Dunque …. Ehm … offrono maggiori sbocchi verso il mondo del lavoro? »

Si guarda intorno preoccupato. Nessuno ride. Il colore torna sulle sue guance e respira di sollievo. Il formatore prende nota della domanda e prosegue con un altro gruppo. Brutta figura scampata!

Non so se quell’alunno abbia imparato una parola nuova, sicuramente io ho appreso un nuovo termine gergale giovanile. E poi, pensare ai professori universitari che appongono le note disciplinari sul diario degli studenti, è stato troppo divertente!

Non ci si annoia proprio mai con i ragazzi!

sabato 15 aprile 2017

Buona Pasqua!

Oggi siamo stati a Torino e, guarda un po', abbiamo incontrato la gallina che fabbrica le uova di Pasqua!
Allora, accanto a lei, eccoci qui, in compagnia del nostro inseparabile cagnolino Terry, a porgere i nostri migliori Auguri a tutti voi, amici di blog e che ancora avete voglia di trascorrere qualche momento su queste pagine, per una Pasqua serena e ricca di sorprese e un'altrettanto serena Pasquetta.
Auguri!


sabato 1 aprile 2017

Tredici anni di blog

Correva il marzo 2004 quando decisi di intraprendere la mia avventura con il blog. Sono trascorsi ben tredici anni e ne è passata di acqua sotto ai ponti!

La mia prima storia narrava la vicenda di mio padre che, attraverso il web, aveva ritrovato il suo grande amico d’infanzia e di giovinezza, emigrato da più di cinquant'anni in Venezuela. Era stato emozionante assistere alle loro telefonate e al loro incontro tramite skype ma, quando finalmente l’amico aveva deciso di tornare in Italia per incontrare mio padre, nel 2009, alla veneranda età di ottantanove anni, papà, di un anno più vecchio, era stato seppellito proprio tre giorni prima.
L'amico di mio padre con me e mio figlio in occasione della sua visita in Italia
L’amico è sopravvissuto altri otto anni e, proprio pochi giorni fa, è mancato anche lui, alla bella età di novantasette anni. Il ciclo si è chiuso, la storia è definitivamente terminata. È nata però un’amicizia tra noi figli, che non ci conoscevamo prima. I sottili fili della vita si sono intrecciati di nuovo, a dispetto del tempo e della lontananza.

Dopo la morte di papà erano venuti gli anni dell’Alzheimer di mia madre. Otto anni in cui non ero più stata figlia, ma mi ero ritrovata, di colpo, ad essere la mamma di mia madre. La spugna malefica aveva cancellato, poco alla volta, ricordi, azioni, pensieri, persone…Alla fine ero arrivata a somministrarle il biberon, perché non era più in grado di capire che doveva aprire la bocca per mangiare.
In quegli anni in cui ero praticamente rimasta “agli arresti domiciliari”, rinunciando alle uscite, alle vacanze e a tante altre cose, per dedicarmi alla persona che un tempo mi aveva amata più di se stessa, ma che più non mi riconosceva, il web mi era stato di conforto. Avevo trovato tanti amici che si erano interessati a me, mi avevano tenuto compagnia anche attraverso conversazioni sul messenger, avevano commentato i miei post.  Mi avevano anche fatta divertire, improvvisando schermaglie fintamente litigiose, con scambi di battute e bonarie prese in giro. Tutto sommato, nonostante i problemi, erano stati anni belli. Qualche blogger l’avevo anche conosciuto dal vivo, rivelandosi esattamente come l’avevo immaginato tramite i suoi post. In fondo, chi parla di sé in modo sincero, permette agli altri di conoscerlo esattamente come nella realtà, forse anche di più.

Purtroppo, anche sul blog erano arrivati i lutti. Alcuni amici mi avevano lasciata e ancora oggi, qualche volta passo sulle loro pagine, ormai ferme, come se li stessi visitando al cimitero.

Poi era giunta l’era di Facebook e di Twitter. L’era del mordi e fuggi, del commento veloce e dei “mi piace”. Molti blogger avevano chiuso il blog per trasferirsi sui social. Io ho cercato di non farlo, ma mi sono comunque adeguata al nuovo ambiente,  ritrovando molte amicizie virtuali. Ne ho scoperto il volto, ho visto i loro figli. Ho anche ritrovato tante conoscenze che credevo perse, come gli ex compagni di scuola, gli ex alunni, le persone conosciute in vacanza. Virtuale e reale si sono miscelati, convivendo pacificamente.

A quel punto, un po’ per l’improvvisa liberà ritrovata, per la permanenza sui social, per la voglia di utilizzare il tempo libero per stare con gli amici in carne ed ossa, per portare il cagnolino a spasso, per uscire con il marito e visitare qualche bel posto, la frequenza dei miei post si è diradata. Stanno anche passando gli anni e non sempre ho la forza di stare alzata fino a mezzanotte per scrivere un post, come sto facendo adesso. La Kat sta invecchiando!

Ora guardo la lista dei blog amici e vedo che molti non sono aggiornati da anni. Provo sempre un velo di tristezza nel pensare che forse nessuno scriverà più su quelle pagine. Dovrei cancellarli, ma non ne ho ancora avuto il coraggio. Mi sembra di passare la spugna su un pezzo della mia vita.
Qualcuno invece è rimasto fedele al mondo blog per tutti questi anni, continua ad aggiornare il proprio e a seguire il mio. È bello poter contare su questa continuità e il fatto di non esserci mai visti fisicamente non cambia assolutamente nulla.  Chissà, forse un giorno potremo incontrarci davvero e sarà un grande momento di festa.

Ciò che mi rattrista maggiormente è aver perso il mio grande amico Zio Pisi, detto anche CM. Era una gran brava persona e, anche dopo la chiusura del suo blog, ci eravamo sentiti spesso via mail. Era un esperto consulente e programmatore informatico e mi aveva aiutata molte volte quando mi ero trovata in difficoltà con il pc, poi, l’ultima volta, mi aveva detto che le cose non andavano bene. Sapendo che era così quotato nel suo lavoro avevo pensato a problemi di salute. Da allora più nulla. Gli ho scritto tante volte in questi ultimi due anni, ma non ha più risposto. Cosa gli sarà successo? Mi dispiace veramente molto che non voglia più mantenere i contatti e spero proprio che non gli sia successo nulla di grave.

Ora eccomi qui, dopo ben tredici anni, a tirare le fila di questo blog rimasto un po’ isolato dal mondo.


In ogni caso, per chi avrà ancora voglia di passare di qui, buona vita e grazie di esserci!