giovedì 24 aprile 2014

Strani sogni...




Sarà il periodo pasquale, saranno i discorsi sul Cristo risorto, resta il fatto che, ieri notte, sono riuscita a far risorgere anche mio padre. Ho sognato che me lo sono visto arrivare a casa, tutto felice e contento, come se non se ne fosse mai andato.


“ Come mai sei qui?” Gli ho domandato stupita.

“ Eh, mi sono svegliato nella tomba e ho subito cominciato a picchiare contro la cassa chiamando a gran voce che qualcuno mi liberasse. Il guardiano del cimitero mi ha sentito, ha aperto la tomba e la bara ed eccomi qui. Ho proprio voglia di vedere quel che sia successo durante la mia assenza!”

Io non avevo parole, ero troppo felice di rivederlo, per di più così di buon umore, proprio com’era sempre stato. Finalmente avrei potuto dirgli alcune cose che non ero riuscita a comunicargli e chiedergli quelle informazioni che tante volte mi ero pentita di non avergli mai domandato.


Mio padre però era impaziente, curioso, eccitato … voleva rivedere la città e farsi un giretto all’aria aperta, dopo tutto quel dormire, pertanto aveva inforcato la sua vecchia bicicletta e se n’era andato pedalando con foga verso il centro. 



Avrei dovuto aspettare il suo ritorno per completare il discorso ma … mi sono svegliata prima che tornasse, perbaccolina! Però ero felice d’averlo rivisto, per di più così euforico e in buona salute. Meno male che esistono i sogni!


Stanotte invece mi è sembrato di guardare una sorta di film. Un uomo e una donna vivevano in uno strano mondo sotterraneo, senza luce e senza colori. Volevano fuggire per cercare un nuovo mondo ricco di aria e bellezza, ma le guardie, giunti ad una specie di frontiera, con tanto di sbarre, glielo impedivano. Ad un certo punto la donna si trasformava in una specie di wonder- woman, prendeva l’uomo per mano e insieme iniziavano a viaggiare alla velocità della luce, sfuggendo alle guardie.

Arrivavano così in un secondo mondo, anch’esso pieno di desolazione, e nuovamente fuggivano. 

Arrivati nel terzo mondo, si accorgevano di non essere più nei meandri della terra, ma all’aperto. Non c’era il sole però, tutto era grigio e spoglio. Poco lontano c’erano la spiaggia e il mare e i due sapevano di dover camminare sulla riva costeggiando l’acqua, se volevano raggiungere il mondo a colori. 

Camminavano sulla sabbia e si vedevano impronte dei loro passi, il mare rumoreggiava, c’era un vento freddo, nuvoloni neri correvano in cielo e, improvvisamente, io non stavo più guardando la scena ma ero quella donna e provavo le sue sensazioni. Quale direzione prendere? Verso est o verso ovest? Solo una portava alla luce, ma come sceglierla? Sentivo su di me la terribile responsabilità della decisione, con la possibilità di ripiombare nel mondo sotterraneo, senza diritti e senza sole. Guardavo intorno a me cercando un piccolo indizio, qualcosa che mi facesse capire la direzione giusta. Niente. Tutto era uguale e paurosamente minaccioso. Una morsa mi stringeva lo stomaco…


Per fortuna, la preoccupazione era così forte da svegliarmi e mettere fine così a quel dilemma. Che sollievo ritrovarmi nel mio letto e sapere che avrei potuto rivedere il sole tra qualche ora!

Però, dico io, possibile che nemmeno di notte sia capace di stare un po’ tranquilla?  

venerdì 18 aprile 2014

BUONA PASQUA A TUTTI!


Si sta avvicinando la Pasqua. Per me sarà un giorno come un altro e non mi aspetto niente di particolarmente buono, ma avevo veramente bisogno di tempo per riposarmi un po' e queste vacanze sono decisamente provvidenziali.


Mia madre, come già ho scritto nel post precedente, ha deciso di mettersi d'impegno per non mangiare e non bere più. Ha messo il serraglio alla bocca e riuscire ad infilarci dentro anche solo un cucchiaino di cibo è un'impresa praticamente disperata. Ho acquistato una sorta di bicchiere con un beccuccio simile ad un biberon e cerco di farle bere qualche cremina nutriente, ma anche in questo caso devo combattere una battaglia all'ultima esclusione di colpi, tenendole la testa, tirandole il mento, forzandola di brutto. Se qualcuno mi vedesse armeggiare in questo modo, probabilmente telefonerebbe a qualche assistente sociale denunciandomi per maltrattamenti, ma l'alternativa è una sola: o la guerra, o la morte per fame.

Di fatto, siamo riusciti a reidratarla con delle fleboclisi sottocutanee nelle gambe o nella pancia, ma le flebo di nutrimento richiedono di essere messe in vena e con lei si rischia grosso, in quanto si strapperebbe tutto quanto in men che non si dica. Ieri infatti, al secondo giorno di terapia, è già riuscita a farcela  togliendosi la cannula che aveva nella gamba e brandendola  in mano come un trofeo.


Costringere una persona a compiere un gesto che non vuole assolutamente fare è veramente un'impresa stressante, soprattutto per una come me che non ama imporsi, pertanto prevedo una Pasqua faticosa, forse la più difficile della mia vita.

Per di più, anche le previsioni meteorologiche sono piuttosto brutte e rischio di non riuscire a mettere piede fuori di casa nemmeno nei momenti di libertà. Che sfortuna!


In ogni caso, bando ai problemi e pensiamo a goderci tutto il bello, anche se dovesse essere poco,  che potranno portarci questi giorni di festa.

Auguri a tutti per una serena Pasqua e un'altrettanto lieta Pasquetta!

domenica 13 aprile 2014

Aggiornamenti



Prosegue la mia ricerca di un nuovo libro di testo per il prossimo anno. Mi rendo sempre più conto che si dia per scontata la presenza di una lavagna interattiva multimediale in ogni classe, lettori mp3, ragazzi in grado di navigare online sul libro virtuale e scaricare materiali.

Come ho già detto, la situazione nella nostra scuola non è così rosea, pertanto, un libro che dovesse necessariamente anche utilizzato sulla LIM, potrebbe servire soltanto in una dozzina di classi su trentatrè, le basi musicali in formato mp3 non potrebbero essere ascoltate nei lettori cd perchè quelli che abbiamo leggono solo il formato CDA, senza contare che la maggioranza dei ragazzi, a casa, non stamperebbe gli spartiti perchè non possiede una stampante ed io non posso farli suonare in classe se non sono forniti del materiale necessario.  Insomma, sono sempre allo stesso punto.


Nel frattempo, sto preparando con i ragazzi il mio solito spettacolo musical-danzante al Cottolengo per far divertire gli anziani. Quest'anno ho una classe particolarmente entusiasta e collaborativa che, oltre ai tradizionali flauti dolci, utilizza anche quattro flauti traversi, un violino ed una chitarra elettrica. Insomma, spero che anche quest'anno la nostra performance possa riscuotere un buon successo.  Un'altra classe sta preparando un incontro con uno scrittore e uno scambio culturale con una classe di un'altra città, suonando e cantando, per l'occasione, brani in francese, italiano e inglese.   


La situazione a casa non è rosea. Mia madre, dopo un breve periodo in cui sembrava avesse ripreso un po' di forze, è nuovamente regredita. Oltre a non voler più camminare, oggi non ha mangiato quasi niente ed ho faticato anche tantissimo per farla bere. Si sta trasformando in un vegetale ed è brutto vederla così.  Mi viene in mente sua sorella che, a novantun anni, era stata colpita da un ictus. Quando ero andata a trovarla all'ospedale, poco prima che se ne andasse, mi aveva detto: "Mi hanno portata qui a morire, ma non importa, perchè io non ho più voglia di vivere". 


Chissà, forse anche mia madre, pur inconsciamente, sta gettando la spugna. Penso a questi otto anni in cui non ho fatto altro che correrle dietro mentre scappava da tutte le parti, portando  in giro gli oggetti domestici più disparati, come il ferro da stiro, i pantaloni di mio marito, una padella... e vorrei tanto poterla ancora inseguire, come fanno le mamme con i figli birichini, e arrabbiarmi, perchè combina le marachelle, ma il tempo passa inesorabile e al momento del definitivo declino, prima o poi, non si potrà sfuggire.



Per distrarmi un po' dai pensieri, nei rari momenti liberi gioco con Photoshop. Ora ho imparato ad ottenere foto "miste", un po' a colori e un po' in bianco e nero. Ecco qui un esempio, con una foto scattata da un amico domenica scorsa mentre, in compagnia di marito e cagnolino, assistevo ad uno spettacolo di strada. A Terry ho messo anche gli occhiali eheheheeh!


Buona domenica e buona settimana a tutti!

venerdì 4 aprile 2014

Il dilemma dei nuovi libri di testo



In questi giorni sto valutando, con i colleghi, l'opportunità di sostituire il libro di testo. Le nuove norme prevedono un libro  completamente multimediale mentre il nostro, ormai vecchiotto, ( ma non di nome!) lo è solo in parte.
 
Il nostro attuale testo
Ciò che conta molto, per me, in un volume di testo, sono i brani strumentali. Quando il repertorio è valido, facilmente fruibile, piacevole, si può utilizzare a tutto tondo risparmiando un mucchio di fotocopie. ( così è successo con il vecchio testo) Affinché un repertorio sia di mio gusto, è necessario che sia, prima di tutto, scritto con pentagrammi abbastanza grandi e note distanziate. Uno spartito minuscolo, che costringa gli alunni a forzare la vista, è poco accattivante e faticoso.

In secondo luogo, i brani dovrebbero  essere eseguibili da tutti o dalla maggior parte della classe, con difficoltà adatte anche a chi non abbia mai preso un flauto in mano nella Scuola elementare e con suoni che arrivino fino al RE del quarto rigo, eccezionalmente al Mi. E' noto che il flauto dolce sia intonato un'ottava sopra gli altri strumenti, pertanto ha già la prerogativa di suonare in modo piuttosto acuto, inoltre, anche la voce dei ragazzi  ( e pure la mia!) arriva al massimo  a quell'altezza, a meno che non si voglia correre il rischio di mandare in tilt le proprie corde vocali.

Il repertorio, pur contenendo anche le classiche canzoni "evergreen " dovrebbe  essere vicino ai gusti musicali dei ragazzi di oggi, non dico che debba essere modernissimo, ma almeno  presenti  cantanti di cui gli alunni conoscano l'esistenza.

Ebbene, ci credereste? Il repertorio, nella maggior parte dei testi, è ancora quello che già utilizzavo all'inizio della carriera, mentre i brani popolari sono gli stessi che cantavo io quando frequentavo la scuola media: "Il ragazzo della via Gluck, Samarcanda,  Acqua azzurra acqua chiara, Il cielo in una stanza", per non parlare delle classiche "Vola vola lu pavone, Il vino dei castelli, Amore mio non piangere" ecc...

Si tratta di canzoni che hanno più di quarant'anni. Come si può, per tutta la vita, far suonare SEMPRE le stesse melodie? Io diventerei matta.
In effetti, sono io stessa, piuttosto frequentemente, a creare gli spartiti per i ragazzi arrangiando quelli originali. Mica sempre sono modernissimi. In questi giorni stiamo suonando "It's my life" e  "Happy hour", ma anche  i recenti "Hey brothers " e "Go gentle", poi ho una classe che andrà a suonare per gli anziani e per essa ho riesumato il repertorio degli anni '30/'40, mentre un'altra suonerà, in occasione di un altro spettacolo, brani popolari europei. Insomma, c'è un po' di tutto, ma non, esclusivamente, "il ragazzo della via Gluck e similari!

Qualche testo presenta delle canzoni più moderne ma, manco a farlo apposta, sembra le abbia cercate con il "lanternino" per presentare proprio tutte quelle che hanno note altissime, addirittura cinque note sopra al nostro amatissimo RE,e già immagino le esecuzioni dei ragazzi come un concerto di sibili e fischi tale da far venire il mal di testa a tutti e anche l'alzheimer anticipato! Altri brani sono difficilissimi, ma basterebbe cambiarne la tonalità per renderle immediatamente più semplici. Non parliamo degli spartiti minuscoli, da guardare con la lente d'ingrandimento!

Ho parlato del problema con i rappresentanti. Uno si è giustificato dicendo che la SIAE pone costi troppo alti all'uso delle partiture più moderne, altri invece mi hanno detto chiaramente che gli insegnanti italiani chiedono espressamente quelle canzoni,mentre  aborriscono decisamente i testi con i brani più nuovi.

In tutti i casi, i rappresentanti continuano a dirmi che basterà collegarsi ai vari siti online per scaricare altri brani e accattivanti contenuti. Peccato che nella nostra scuola non esista il collegamento online, tantomeno il computer in classe, se non in pochi casi ( ora è morto anche il pc in sala insegnanti, l'unico che poteva connettersi al web! )Non parliamo di pretendere che i ragazzi stampino gli spartiti. Sembra che quasi nessuno, al giorno d'oggi, possieda più una stampante!

Insomma, questo cambio di testo si rivela proprio un dilemma. 

O sarò io ad essere troppo difficile?