lunedì 19 settembre 2022

Tutta colpa di una zampetta birichina!

 

Leggo stasera il commento del gent.mo Mr. Loto, che mi chiede se vada tutto bene, e mi rendo conto che, effettivamente, sia da un bel po’ di tempo che non scrivo.

Ammetto di essermela presa un po’ comoda ultimamente, un po’ perché l’estate così calda non invitava a stare in casa la sera davanti al pc (di giorno sono sempre indaffarata ed è difficile che scriva, al massimo leggo!), un po’ perché ero a corto di ispirazioni. Dopo la mia vacanza al mare mi è anche successo un piccolo guaio.

Dovete sapere che il mio cagnolino, nonostante l’età non più verde, sia ancora un giocherellone. Capita che mi tocchi il braccio con la sua zampetta per attirare la mia attenzione, oppure che, mentre mi vede seduta, mi dia dei colpetti sui piedi cercando di togliermi le scarpe. Fatto sta che un giorno, nell’intento di sfilarmi una ciabatta, mi abbia dato un colpo sulla caviglia. Non mi aveva procurato alcuna ferita, né un graffio, ma magari la sua unghietta non troppo igienizzata mi aveva punta più in profondità del solito…fatto sta che, il mattino dopo, mi ero svegliata con un piede gonfio e dolorante, da non riuscire assolutamente a camminare.

Mi ero trascinata dal medico, zampettando su un piede solo, dove mi era stata diagnosticata una brutta infezione. Dopo una cura con antibiotici il collo del piede era sgonfiato, ma la parte posteriore no, ed io non potevo fare altro che zoppicare. Gli amici, quando erano venuti a conoscenza della mia situazione, avevano cominciato ad invitarmi a cena, sostenendo che, visto che non riuscivo a camminare, potevo almeno mangiare. Ah! erano stati veramente gentili! Mi avevano offerto pure sgabelli e cuscini per farmi stare più comoda e favorire la circolazione.

Intanto io proseguivo con svariate cure, ma la situazione non cambiava. Ad un certo punto, non potendone più, avevo cominciato ad uscire per piccole passeggiate ma, ad ogni passo incontravo qualche conoscente che, vedendomi zoppicare, si informava sulla situazione e, ogni volta, dovevo ricominciare a raccontare la storia dall’inizio. Tutti avevano da dire la loro. C’era chi sosteneva che fosse impossibile che tutto dipendesse dalla zampata del cane, chi supponeva potessi avere problemi cardiaci, chi prospettava la puntura di un ragno velenoso, chi mi suggeriva un fisioterapista ( ma non avevo subito alcun trauma da caduta o distorsione!), chi proponeva massaggi con l’arnica che si usa per i cavalli, chi semplicemente esclamava: “Fai qualcosa! Non puoi andare avanti così! “  Insomma, la faccenda stava diventando anche imbarazzante, per non dire che anch’io non ne potessi più di sentirmi “diversamente abile”. Ah! come invidiavo tutti coloro che mi passavano accanto a passo svelto! Come avrei voluto riavere il mio passo veloce e deciso!

Ero tornata per la terza volta dal medico palesandogli tutta la mia preoccupazione. Erano ormai quaranta giorni che zoppicavo e cominciavo veramente a disperare di poter tornare a camminare come prima. Come se non bastasse, visto che non potevo più andare da nessuna parte, anche mio marito si sentiva  moralmente costretto a stare a casa  con me ( uniti nella buona e nella cattiva sorte, come si suol dire!), ma cominciava a mordere il freno, perché gli sarebbe piaciuto fare ancora qualche gita fuori porta. “Finirà col chiedere il divorzio!” mi ero lamentata con il medico. Egli mi aveva dimostrato tutto il suo interesse e la sua comprensione ed era passato all’ennesima terapia.

Da due giorni non zoppico più, la caviglia è meno gonfia e ho ricominciato ad uscire per qualche passeggiata. Se cammino per troppo tempo sento ancora un po’ di dolore, ma riesco a sopportarlo. Forse siamo sulla strada giusta, ma non voglio ancora dirlo troppo forte. Mi rendo sempre più conto di quale bene prezioso sia la salute. Quando c’è la salute, qualsiasi altro problema diventa più leggero e sopportabile.

Questo è quanto è successo dopo il mio ultimo post. Spero che voi stiate bene ed abbiate trascorso una buona estate.

A presto!