Sapevamo
che gli stipendi dei nostri parlamentari e dirigenti pubblici fossero esorbitanti,
ma vederlo nero su bianco, con un capo della polizia ed un ragioniere di Stato
che percepiscono ben più del Presidente degli Stati Uniti d'America, credo
abbia fatto a tutti un certo effetto.
Mi
viene in mente il famoso aneddoto sulla regina Maria Antonietta che, informata
sul fatto che la popolazione fosse alla fame e non avesse più di che comprare
il pane, aveva risposto: " Se il popolo non ha più pane, si compri le
brioches!"
Lo
stesso avrà pensato il nostro beneamato Monti quando, interpellato
sull'argomento " lavoro fisso" ha risposto: "Che noia, che barba
un lavoro sempre uguale, i giovani devono dimenticarlo e pensare piuttosto a
cambiarlo continuamente, affinché sia più stimolante", non tenendo conto
che, senza lavoro fisso, i giovani non potranno accendere un mutuo per
comprarsi un appartamento, chiedere un prestito per intraprendere un'attività,
sposarsi e mettere su famiglia. Insomma, dal tempo dei tempi, i nobili si sono
sempre fatti mantenere a suon di tasse dal popolo già stremato e anche adesso
la situazione non è molto diversa: sono sempre i più poveri, come i pensionati
e i lavoratori dipendenti, a tirare fuori i quattrini per tentare di salvare la situazione del Paese.
I
giovani sono, in questo periodo, la categoria più bistrattata. E' stata istituita
la laurea breve affinché possano inserirsi prima nel mondo del lavoro ma questo mondo pare non apprezzarla
troppo, così i giovani sono costretti a laurearsi due volte, con due tirocini,
due tesi e un maggior numero di esami.
Poi,
quando cercano di inserirsi nel mondo del lavoro, è loro richiesto di possedere
almeno uno o due anni di esperienza in quel determinato ambito lavorativo e
questo sembra proprio una presa in giro, perché, per avere esperienza, bisogna prima
avere un lavoro. Il solito gatto che si morde la coda.
Allora
i giovani cercano di adattarsi pur di lavorare.
Conosco
una ragazza, ingegnere biomedico con laurea specialistica da centodieci e lode
che, fortunatamente, ha trovato lavoro proprio in un ospedale.
"Bene!
Finalmente un lavoro nell'ambito della sua specializzazione!" Rispondo a sua madre quando me ne parla.
"Ehm,
non proprio...in realtà si tratta di stare allo sportello-cassa per i pagamenti
dei tickets..."
E
mica è finita lì. La ragazza vorrebbe sposarsi ma non può perché, se lo facesse,
non le verrebbe rinnovato il ventilato
nuovo contratto per un anno. Così si accontenterà di andare a convivere facendo
bene attenzione a non rimanere incinta per non perdere questa possibilità lavorativa.
Un'altra
ragazza si è laureata in lingue, ha portato curriculum ovunque e di persona e,
alla fine, "è piaciuta" al
padrone di un grosso negozio di giocattoli, che le ha offerto un posto per un
anno, occasione che lei ha colto al volo. Non sarà il lavoro adatto a
un'interprete, ma è pur sempre un lavoro!
Così
c'è chi lavora al bancone di un bar, fa il venditore in un grosso centro commerciale
di articoli sportivi, allena i ragazzini in una palestra...
Nell'ambito
della mia cerchia di familiari, amici e conoscenti, vedo che i ragazzi si danno
veramente da fare per non stare "con le mani in mano": sopportano
orari scomodi, impegni lavorativi il sabato e la domenica, contratti che si
interrompono e riprendono dopo quindici giorni al solo scopo di ricominciare da
capo senza aumenti di stipendio o gratifiche...
Eppure
molti li criticano e li guardano con compatimento, affermando "che si sono
abbassati" a svolgere lavori inadatti ed inferiori alle possibilità di un
laureato. Insomma, per la maggior parte delle persone sembra che un ragazzo
faccia una migliore figura lamentandosi di essere " in attesa di trovare un posto
che non si trova" piuttosto che svolgere un lavoro ritenuto "non da
laureato". A quel punto, immagino che ci siano genitori che preferiscono
avere un figlio "bamboccione", piuttosto che un figlio che li fa compatire
da parenti e amici per il suo lavoro "di basso livello".
Ai
ragazzi, comunque, del compatimento degli adulti importa poco. Questi sono
tempi difficili e avere un lavoro, di
qualsiasi genere, è una fortuna. Vivono il presente perché il futuro, diversamente
dai nostri tempi, è veramente impossibile immaginarlo o, comunque, sembra
essere così incerto che non conviene proprio pensarci...
"Larga
la foglia, stretta la via, dite la vostra che ho detto la mia"...