martedì 26 aprile 2016

Ricordare e sognare per incontrarsi di nuovo...




Tra pochi giorni saranno trascorsi due anni dalla scomparsa di mia madre.  A maggio saranno anche sette anni da quando mi lasciò mio padre. Ancora non mi sembra vero che sia passato già tutto questo tempo.
Continuo a sognarli, almeno una volta la settimana. Purtroppo, molto raramente riesco a vedere mia madre nel pieno delle sue facoltà mentali; molto più spesso mi appare com’era negli ultimi anni, con il suo sguardo assente, il suo girovagare senza meta … e, anche in sogno, riesce a combinarmi qualche marachella. 
Nonostante tutto, mi manca, pur in quella sua versione “bambina”, anche se non sono ancora riuscita a metabolizzare del tutto quegli otto anni trascorsi stando così vicine, eppure così lontane, senza poterci mai comprendere. Mi manca persino la signora che veniva ad accudirla. Eravamo diventate amiche e, in un certo senso, aveva cominciato a compensare l'assenza  mentale di mia madre. Quando arrivavo dal lavoro mi sentivo “accolta”. 
Le chiedevo: “Com’è andata oggi?”  Lei mi raccontava lo svolgimento della mattinata, con le marachelle sventate, le passeggiate sulla strada,   i manicaretti preparati … Ci scambiavamo opinioni, le raccontavo la mia giornata. Era una persona molto saggia, che sapeva ascoltare, dare consigli, rassicurare. Sapevo che mia madre con lei era in ottime mani. 

Nei miei sogni mio padre invece continua a tornare nella versione “protettore”. Chissà, forse succede perché mi si sono scolpite nella mente le sue parole, pochi giorni prima di andarsene: “ Io proteggerò sempre te e  tua madre, finché avrò un alito di vita. Nessuno vi mancherà mai di rispetto in questa casa, finché ci sarò io!”
“In questa casa” … La casa costruita dal mio bisnonno sul finire del 1800 e tramandata, per generazioni, fino a me. Incredibilmente, nella famiglia del mio bisnonno  siamo stati tutti  figli unici: mio nonno, mio padre, io, fino ad arrivare a mio figlio, che però cambia il cognome.
A volte mi sembra di udire i passi dei miei avi, vedere le loro figure aggirarsi per le stanze, oggi molto cambiate rispetto alle origini. Mi piace pensare che i loro spiriti aleggino ancora su di noi, sulla nostra vita, incuriositi dai cambiamenti avvenuti in tanti anni. Provo ad immaginare come potesse essere la loro esistenza. Non ho mai conosciuto i miei nonni, ma so che la vita dei miei genitori è stata  felice, pur tra le tante difficoltà. Ogni cassetto, ogni angolo, ogni stanza mi parla di loro, facendomi provare dolore e nostalgia, ma anche tenerezza e dolcezza.

Le nozze d'oro festeggiate in giardino. L'ultimo anniversario che mia madre è riuscita a vivere consapevolmente.
 
Così, nei miei sogni, mi capita di trovarmi in difficoltà e di chiamare mio padre, che sempre giunge ad aiutarmi, così come ha sempre voluto fare, perpetuando la sua promessa oltre la stessa vita.

Gli anni passano, le persone ci lasciano, ma i ricordi restano, perché è dalle nostre radici, dal nostro passato che si è costruito il presente, e perché ricordi e i sogni sono un modo per incontrarsi di nuovo.

giovedì 7 aprile 2016

Un' ex alunna molto famosa....



Nel lontano 1998 ebbi, tra i miei alunni di prima media, fino poi alla terza, Elisa Sednaoui.

Elisa, nella foto e nel riquadro, in terza media.

Era una bella ragazzina, con una vita molto diversa dalle altre compagne. Tanto per cominciare, viveva sovente da sola. La mamma infatti, che si era ritrovata senza aiuti dopo la separazione dal padre di Elisa, era costretta a lavorare molto e la sua carriera nella moda la costringeva a dover spesso partire, lasciando Elisa nella nostra piccola cittadina di provincia, quantomeno molto più tranquilla rispetto alle grandi metropoli.  Quando iniziavano le vacanze, Elisa si preparava la valigia e saliva da sola su un aereo per andare a trovare suo padre, un noto architetto egiziano, che viveva in una splendida villa in stile arabo a Luxor. Altre volte andava a trovare la nonna a Parigi. 


Già allora la ragazza parlava correntemente, oltre all'italiano, anche  inglese, francese e  arabo. Era molto sensibile e spesso si scontrava con le compagne, finendo sempre le discussioni in pianto. Proseguì gli studi al liceo linguistico della nostra città, dopodiché, con lo spirito libero e avventuroso che la contraddistingueva, partì e ne persi le tracce, per ritrovarla, dopo alcuni anni, sui giornali di moda, sui manifesti pubblicitari, al cinema, in tv...

Immagine tratta dal web


Sul web si legge di lei:
"Modella da quando aveva 14 anni, musa di Lagerfeld e Louboutin, attrice per il libanese Sharunas Bartas e per l’italiano Alessandro Genovesi, testimonial per campagne pubblicitarie di famosi profumi, mamma piemontese e padre egiziano, regista di un documentario sulla primavera araba (Bukra Insh'Allah, Tomorrow, God Willing) e creatrice di una fondazione per sviluppare la creatività tra i bambini in Egitto e in altri paesi del Medio Oriente, vive a Londra con il marito inglese mecenate, proprietario dell’art gallery 20 Hoxton Square (ex fidanzato di Charlotte Casiraghi) e il figlio di due anni. Nel 2011 e nel 2013 è modella del calendario Pirelli.  Classe 1987, fisico statuario, occhi verdi penetranti e voce potente, parla correntemente cinque lingue.  Quest'anno è stata la Madrina della settantaduesima edizione della Mostra del cinema di Venezia"...e tanto altro, ma non mi dilungo, visto che le notizie si possono tranquillamente trovare sul web, anche sull'enciclopedia wikipedia.

Immagine tratta dal web


Sta di fatto che tra pochi giorni tornerà nella mia città per presentare il progetto della sua fondazione che ha l'intento di costruire un centro culturale a Luxor, in Egitto, per intrattenere i ragazzi svantaggiati e offrire loro risorse per il recupero sociale e intellettuale,  incoraggiando la creatività, la tolleranza e i valori democratici.


Anche la nostra scuola ne farà parte, con un workshop che avrà la durata di una settimana e potrà coinvolgere più di cento ragazzi, accompagnati da insegnanti ed educatori che, seguiti da attori, cantanti, percussionisti, fotografi professionisti, saranno invitati a costruire un progetto creativo. Mi pare di capire che si tratti di comporre una canzone, idearne la recitazione del testo e filmare e fotografare il tutto, come in un vero videoclip.


Io non parteciperò direttamente, in quanto in quei giorni sarò impegnata in altre attività, ma sicuramente mi terrò informata sul procedere di questo grande progetto, occasione unica per la nostra città e per i nostri ragazzi.


Chissà, magari, dopo tanto tempo, potrò rivedere la mia ex alunna Elisa che, vivendo tra New York e Londra, non è poi così facile incontrare. Sono certa che non sia cambiata molto: già alle medie era piena di grinta, sempre pronta a combattere le battaglie sociali in cui credeva.

Forse, in questo suo desiderio di aiutare i più deboli, ci sarà anche un po' lo zampino della mia collega di lettere Livia, altrettanto battagliera e paladina dei più bisognosi, mancata troppo presto  e ancora nel cuore di tutti noi. L'essere umano può morire, ma i semi da lui piantati  continueranno a crescere in altre persone, a moltiplicarsi, a mantenere in vita il suo ricordo e a proseguire il suo cammino.