Tra pochi giorni saranno trascorsi due anni dalla scomparsa
di mia madre. A maggio saranno anche sette
anni da quando mi lasciò mio padre. Ancora non mi sembra vero che sia passato
già tutto questo tempo.
Continuo a sognarli, almeno una volta la settimana.
Purtroppo, molto raramente riesco a vedere mia madre nel pieno delle sue
facoltà mentali; molto più spesso mi appare com’era negli ultimi anni, con il
suo sguardo assente, il suo girovagare senza meta … e, anche in sogno, riesce a
combinarmi qualche marachella.
Nonostante tutto, mi manca, pur in quella sua versione
“bambina”, anche se non sono ancora riuscita a metabolizzare del tutto quegli
otto anni trascorsi stando così vicine, eppure così lontane, senza poterci mai
comprendere. Mi manca persino la signora che veniva ad accudirla. Eravamo
diventate amiche e, in un certo senso, aveva cominciato a compensare l'assenza mentale di mia madre. Quando
arrivavo dal lavoro mi sentivo “accolta”.
Le chiedevo: “Com’è andata oggi?” Lei mi raccontava lo svolgimento della
mattinata, con le marachelle sventate, le passeggiate sulla strada, i
manicaretti preparati … Ci scambiavamo opinioni, le raccontavo la mia giornata. Era una persona molto saggia, che sapeva ascoltare,
dare consigli, rassicurare. Sapevo che mia madre con lei era in ottime mani.
Nei miei sogni mio padre invece continua a tornare nella
versione “protettore”. Chissà, forse succede perché mi si sono scolpite nella
mente le sue parole, pochi giorni prima di andarsene: “ Io proteggerò sempre te
e tua madre, finché avrò un alito di
vita. Nessuno vi mancherà mai di rispetto in questa casa, finché ci sarò io!”
“In questa casa” … La casa costruita dal mio bisnonno sul
finire del 1800 e tramandata, per generazioni, fino a me. Incredibilmente,
nella famiglia del mio bisnonno siamo
stati tutti figli unici: mio nonno, mio
padre, io, fino ad arrivare a mio figlio, che però cambia il cognome.
A volte mi sembra di udire i passi dei miei avi, vedere le loro figure aggirarsi per le stanze, oggi molto
cambiate rispetto alle origini. Mi piace pensare che i loro spiriti aleggino
ancora su di noi, sulla nostra vita, incuriositi dai cambiamenti avvenuti in
tanti anni. Provo ad immaginare come potesse essere la loro esistenza. Non ho mai conosciuto i miei nonni, ma so che la vita
dei miei genitori è stata felice, pur tra le tante difficoltà. Ogni
cassetto, ogni angolo, ogni stanza mi parla di loro, facendomi provare dolore e
nostalgia, ma anche tenerezza e dolcezza.
Le nozze d'oro festeggiate in giardino. L'ultimo anniversario che mia madre è riuscita a vivere consapevolmente. |
Così, nei miei sogni, mi capita di trovarmi in difficoltà e
di chiamare mio padre, che sempre giunge ad aiutarmi, così come ha sempre voluto fare, perpetuando la sua promessa oltre la stessa vita.
Gli anni passano, le persone ci lasciano, ma i ricordi
restano, perché è dalle nostre radici, dal nostro passato che si è costruito il
presente, e perché ricordi e i sogni sono un modo per incontrarsi di nuovo.