Alcune sere fa mi sono recata in un ristorante per una
cenetta familiare. Al nostro arrivo, tutti con mascherina, siamo stati accolti
da una bella ragazza, anche lei con mascherina.
“Professoressa! Non mi riconosce?
Io, un po’ imbarazzata ho dovuto ammettere che no, non la riconoscevo, ma
poteva dipendere dalla mascherina, che mi permetteva di vedere solo i suoi
occhi.
“ Sono Francesca!”
Accipicchia, nella mia lunga carriera,
in cui ho incontrato almeno ottomilacinquecento alunni, quante allieve avrò
avuto con quel nome? Le ho chiesto allora il cognome, riuscendo a focalizzare
meglio la ragazza, che aveva terminato la scuola media già da parecchi anni.
Molto gentilmente ci ha servito la cena e, al momento del
commiato, l’ho salutata dicendole che ero molto felice di averla rivista.
“Ma se non mi ha nemmeno riconosciuta!” La ragazza era abbattuta.
“Forse è perché non ero brava con il flauto … Non sono mai riuscita a suonare
bene come i miei compagni …”
Accipicchia, la fanciulla era veramente addolorata ed io
sempre più mortificata … L’ho rassicurata sul fatto che io non ho mai fatto
distinzioni tra chi è bravo e chi no e ho sempre salutato tutti con piacere,
dal genio musicale allo stonato cronico, cosa assolutamente vera, tanto più
che, dopo molti anni, è piuttosto improbabile che riesca a ricordarmi i voti di
tutti.
Comunque il fatto ha addolorato anche a me. Mi è molto
dispiaciuto leggere la delusione in quei begli occhi. Accipicchia, che la mia
memoria stia cominciando a vacillare? Sono
già rintronata? Proprio io che provo grande gioia quando gli ex alunni mi
riconoscono e mi dimostrano il loro affetto?
In seguito siamo andati a fare una passeggiata in centro,
dove ho incontrato altre due ex allieve, questa volta ben riconosciute, visto
che le ho appena lasciate l’anno scorso e devono ancora finire la Scuola Media.
Mi sono letteralmente saltate addosso, mi hanno abbracciata e baciata.
“ Prof.! Quanto ci è mancata!”
“Anche voi, carissime!”
In quel momento ho realizzato che, in barba a tutte le
regole Covid, ero stata strettamente abbracciata e baciata da ben due tredicenni
ed io, nella foga, avevo fatto altrettanto.
Mi sa che sarà dura far mantenere le distanze a scuola. I
giovani sono così: impulsivi, schietti, affettuosi e, nei loro slanci, non
ricordano affatto le regole, facendole dimenticare anche a noi!