Ieri, mio marito ed io abbiamo trascorso un interessante, piacevole e commovente pomeriggio, ascoltando, presso il teatro Politeama della mia città, un concerto della Rotary Special Orchestra, con il patrocinio di due Rotary club e la sponsorizzazione di una nota azienda locale, la Rolfo S.P.A.
Si tratta di un’orchestra nata due anni fa per iniziativa del maestro Sergio Pochettino, Presidente del Rotary club di Ciriè ed ex musicista del Teatro Regio di Torino, con l’intento di un pregevole progetto di inclusione e crescita psicofisica, per integrare musicisti professionisti con giovani persone diversamente abili, opportunamente formate e seguite passo passo nel loro percorso di avvicinamento e apprendimento musicale.
Abbiamo visto pertanto un’orchestra formata da otto professionisti ( chitarra, basso, due tastiere, batteria e tre maestre di canto) e circa dodici ragazzi, con disabilità fisiche e psichiche, impegnati a cantare, suonare piccole percussioni e una chitarra.
Dire che abbiamo assistito a veri e propri miracoli è dire poco, perché tutto si è svolto senza intoppi e stonature e devo proprio ammettere che i cantanti, molto più intonati di certi personaggi che vediamo in tv, riuscivano a trasmettere gioia e a commuovere il pubblico, cui sfuggivano spesso i lacrimoni. La mia vicina di poltrona ha addirittura pianto ad ogni esibizione e chissà quanti altri lo avranno fatto.
Le canzoni poi erano anche molto difficili, tratte dal repertorio di Celentano, Giorgia, Fiorella Mannoia, Gianni Togni, Lucio Battisti e molti altri, mica canzoncine elementari! Le tre maestre di canto, bravissime, elegantissime e bellissime, Jessica, Sara e Valentina, si facevano veramente in quattro per guidare i loro allievi. Gesti, movimenti labiali per ricordare le parole, canto nell’ orecchio di una ragazza audiolesa…
Quella che mi ha commosso di più è stata Jessica, che si inginocchiava ogni volta sul palco, ai piedi del suo cantante in sedia a rotelle, per stare al suo livello. Inutile dire che il ragazzo in questione, avesse uno sguardo adorante per lei. Dedico a voi il filmato relativo a “La prima cosa bella” in cui, esplicitamente, si è detto che la prima cosa bella per lui sia proprio la sua maestra di canto! Le immagini, meglio di qualsiasi parola, potranno farvi capire la perfetta simbiosi tra allievo ed insegnante. (peccato che mio marito, filmando, abbia tagliato il finale!)
Un’altra cantante che mi ha commossa particolarmente è una ragazza diciottenne che arrivava sul palco abbracciata a due peluche, che consegnava poi al direttore, Sergio Pochettino, affinché li tenesse in braccio e bene in vista durante tutta la sua esibizione, eseguita con voce limpida e senza stonature. Prima di iniziare comunicava alla platea la sua gioia: “Sono pronta e spacco tutto!” Al termine ci regalava un grosso inchino e poi correva gioiosa a riprendersi i peluche.
Splendide sono state inoltre le esibizioni delle tre coriste docenti, che ci hanno regalato due momenti magici di vera professionalità e arte.
Ah! Quante cose avrei ancora da raccontarvi! E quali emozioni ci hanno regalato anche le altre cantanti! Senza contare il pensiero dell’enorme impegno, fisico, professionale ed emotivo, utilizzato dai docenti per arrivare a questi risultati! Io, che sono stata insegnante per più di quarant’anni con i ragazzi ve lo posso garantire. Ma voi sicuramente avrete già capito e mi fermo qui. Ho visto che si possono trovare video ed interviste relativi alla Special Orchestra, se volete potrete approfondire l’argomento.
Ieri, in una nota trasmissione
pomeridiana trasmessa su RAI1, vista per caso per una decina di minuti, un
certo giovane cantante di nome Gianmaria ha affermato: “Oggi, per un cantante
non è necessario saper cantare, tutti usano l’autotune” ( noto software che
corregge automaticamente l’intonazione vocale).
Gianmaria Volpato -immagine presa dal web
Subito dopo è intervenuta Jasmine Carrisi,
figlia di Al Bano e Loredana Lecciso, che ha sentenziato: “Infatti, oggi la
musica è morta!” Nello studio è calato il gelo.
Jasmine Carrisi e Al Bano - immagine presa dal web
Non ho potuto seguire il resto di
questa interessante conversazione, presa da attività più importanti da
svolgere, ma tutto questo la dice lunga sulla situazione della musica leggera
attuale.
Io posso affermare di conoscere tanti
cantanti locali che la musica la conoscono eccome e sanno usare sapientemente
corde vocali ed espressività, ma so già che non li vedrò mai in televisione o
su un palcoscenico importante!
La musica non è morta, ma sicuramente
è morta la meritocrazia!
Ricordo quando cercavo di spiegare ai
miei alunni la necessità di impegnarsi, di studiare sodo, di seguire gli
insegnamenti degli insegnanti…Mi rispondevano che oggi basta creare dei bei
video e pubblicarli su youtube!