Stamattina
una mia alunna di terza media ha portato a scuola pizzette, pasticcini e bibite
per festeggiare il suo ultimo giorno di scuola con i compagni. Si ritirerà,
infatti, per poi sostenere, a giugno, l'esame come privatista.
Il
suo non è un caso di abbandono scolastico, ma piuttosto un periodo di pausa per
prepararsi serenamente al parto, che avverrà tra due mesi.
Quest'anno
i ragazzi sono sempre stati molto disponibili e dolci con lei. I maschietti l'hanno sollevata dai pesi più grevi,
le ragazze hanno scambiato confidenze, noi insegnanti ci siamo preoccupati
della sua salute, dell'esito delle analisi, delle eventuali necessità in
classe.
Gli
adulti si pongono spesso tanti problemi, ma i giovani hanno una visione molto più
aperta. Di fatto, la gravidanza della ragazzina non ha cambiato di una virgola il
suo normale rapporto con i compagni e lei stessa è apparsa sempre molto serena
e del tutto a suo agio nell'ambiente scolastico. Spesso si accarezzava il pancione e ci parlava dei calci
del suo bambino. Qualche volta, quando ci spostavamo nell'aula di musica e i
ragazzi cominciavano a muoversi in modo un po' troppo vivace sulle scale, li rimproveravo
scherzosamente dicendo: "Attenti a quello che fate, volete far nascere un bimbo
anzitempo?"
Subito, responsabilmente, si rimettevano in riga. Eppure, fino alla fine della seconda media, li avevamo sempre considerati una classe di scalmanati.
Subito, responsabilmente, si rimettevano in riga. Eppure, fino alla fine della seconda media, li avevamo sempre considerati una classe di scalmanati.
Ora
possiamo cominciare a pensare al fiocco da mettere davanti alla porta quando
nascerà il bambino e immagino che, a quel punto, i compagni si sentiranno tutti
un po' zii e noi professoresse... un po' nonne.
E' bello in effetti vedere come i suoi coetanei l'abbiano fatta sempre sentire a suo agio è un esempio ed al contempo una dimostrazione di come è crescendo che si creano steccati, stereotipi e pregiudizi.
RispondiEliminaBeh, per quel che vedo nella mia scuola, quest'anno mi sembra proprio che non ci sia bullismo e che i ragazzi siano ben integrati tra loro.Abbiamo tanti stranieri, ma non si avvertono problemi nella socializzazione con gli altri ragazzi. Un bambino in arrivo non poteva quindi cambiare la situazione.Forse questi ragazzi, crescendo, saranno migliori di noi.
EliminaQuesta situazione si è verificata più di qualche volta nelle classi frequentate dalle mie figlie. A Ostia e zone limitrofi i genitori giovanissimi sono moltissimi. La contraccezione va poco di moda, costa troppo e le giovani donne raramente prendono in considerazione l'aborto.
RispondiEliminaE' vero quello che dici, i compagni di scuola "adottano" il nascituro che, quando arriva, si trova con uno schieramento di zii premurosi e giocherelloni.
Devo dire che in barba a tutta la razionalità e il buon senso, la famiglia più splendida che conosco, che è piena di luce è allegria, è composta da due 23enni e due bimbi di 3 e 2 anni. Ora stanno programmando di avere il terzo figli. Vivono in Sardegna, hanno giusto due soldi per arrivare a fine mese, e forse sono un po' folli. Eppure quando li guardi, ti si scalda il cuore.
Pare che al sud succeda spesso. Da noi era già capitato, anche se non nelle mie classi, con ragazzine musulmane che a quattordici anni erano già sposate. La coppia di cui parli ha avuto il primo figlio a vent'anni, qui si tratta di ragazzi molto più giovani. Speriamo bene!
Eliminauna nascita è sempre un evento positivo anche in questi periodi di crisi, economica e di valori. una nascita rappresenta il nuovo.
RispondiEliminasì, penso anch'io che sia una cosa buona. I bambini portano gioia.Con l'aiuto dei nonni, questi ragazzi ce la faranno.
Eliminaa 13 anni?!!... e non poteva abortire?
RispondiEliminaNon saprei che dire. I due ragazzini si amano e un aborto è comunque un'esperienza traumatica. Non conosco le premesse, comunque.
Eliminaal momento son pieni di speranze, avran tempo eventualmente per ricredersi. Al momento attorno è tutto primavera, se mai verrà l'inverno si provvederà ma per come ci si sentirà allora...
EliminaGià, è primavera! Carpe diem! Il futuro è ancora tutto da scrivere...
RispondiEliminaA parte tutto credo che i genitori dovrebbero affrontare il discorso dela contraccezione senza falsi moralismi o falsi pudori.
RispondiEliminaIl 'danno' potrebbe capitare e anche nella migliore delle ipotesi una 'bimba' perde tutta la sua fanciullezza, almeno credo.
sheraunabbracciosbracciatoedisole
In effetti penso anch'io che un bambino faccia crescere molto, troppo in fretta. C'è anche da dire che, a volte, i genitori sono troppo presi dai loro problemi per pensare a quelli dei figli e non possono fare altro che correre ai ripari quando è troppo tardi.
EliminaHai raccontato con tanta dolcezza un fatto che di per sé non mi piace. 13 anni sono troppo pochi per fare un figlio; voglio sperare in un lieto fine, ma comunque quei ragazzini si saranno persi una bella fetta di vita. Quando frequentavo le superiori, rimasero incinta 2 ragazze, anche noi le coccolavamo e abbiamo veramente fatto di tutto per alleviare tanti loro momenti. Avevano 17 anni e purtroppo non c'è stato un lieto fine: una dopo pochi anni era già separata e avvilita e arrabbiata, l'altra che incontrai casualmente, mi raccontò con amarezza di essere confinata dentro ad un matrimonio vuoto e senza stimoli che continuava a portare avanti solo con la rassegnazione e mi disse "adesso è troppo tardi per rincorrere quello che mi sono persa in quegli anni".
RispondiEliminaMa visto che continuo a credere nelle favole, voglio credere che questa favola si concluda con un "e vissero tutti felici e contenti". Ciao :). Marilena
Chissà...qui si tratta di due ragazzini. Tutto dipenderà da quanto e come i loro genitori li aiuteranno ad affrontare questo momento più grande di loro. A noi non resta che augurare e sperare in un futuro felice.
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