Un altro anno è passato. Ormai gennaio sta per lasciare il posto al mese successivo e le festività sono un lontano ricordo. Ogni anno in più è una parte in meno della strada che dobbiamo ancora percorrere nella nostra vita e, arrivati alla mia età, ci si rende sempre più conto che la parte più lunga sia già stata ormai percorsa.
Aumentano i lutti. Quanti funerali mi hanno vista partecipe nell’anno passato! A volte persino tre nello stesso giorno. Mi ha colpita, in particolare, la lettura di un necrologio relativo ad una mia ex compagna di scuola, che ricordavo come una ragazzina brillante, sportiva, spigliata, molto intelligente…Nel manifesto, la sua dipartita era annunciata da un generico “coloro che la conoscevano e le avevano voluto bene” e si spiegava anche che avrebbe raggiunto il cimitero immediatamente dopo una sommaria benedizione. Non avevo più incontrato, negli anni, questa mia compagna, perciò mi sono informata e la sua fine così solitaria, senza nemmeno un’amica accanto, senza qualcuno che predisponesse per lei una cerimonia funebre, mi ha veramente stupita e addolorata.
E ora è mancato anche un blogger molto stimato ed apprezzato per le sue accorate poesie in cui denunciava i problemi della società attuale. Chissà, forse Daniele Verzetti, il rockpoeta, se avesse conosciuto la storia di quella mia compagna di scuola, della sua vita piena di dolori e della sua solitudine, sicuramente avrebbe scritto una poesia anche per lei, perché era una persona così sensibile, appassionata e giusta, che non avrebbe mai mancato di denunciare una situazione del genere. Non conoscevo personalmente Daniele, ma mi manca già molto, perché leggevo spesso le sue pagine, anche se non sempre commentavo.
Col tempo che passa si imparano anche
tante cose.
Io ho imparato, soprattutto, che le
persone abbiano bisogno di essere ascoltate. Non vogliono consigli, né
tantomeno giudizi, solo un ascolto attento e parole di comprensione.
Ho imparato che un sorriso e un po’
di gentilezza aprono tante porte, possono fare del bene e rendere le giornate
più luminose.
Ho imparato che non bisogna dar grosso
peso alle piccole incomprensioni, ai piccoli disguidi o discussioni con le
persone. La vita è troppo breve per perdere tempo dietro a cose poco importanti
e, con il tempo, tutto si può risolvere.
Infine ho imparato che bisogna vivere
giorno per giorno, assaporando ciò che ci può ancora riservare la vita in
termini di affetti, amicizie, viaggi, cose belle da vedere e da ascoltare,
senza pensare troppo alle incognite, piuttosto inquietanti, del futuro. Sarà quel che sarà. “Mai fasciarsi la testa
prima di averla rotta!” diceva sempre un mio saggio preside, e quelle parole
non le ho mai dimenticate.
Anche scrivere e leggere i blog è uno
dei piaceri della vita. Io imparo sempre tantissimo da voi e per questo
vi ringrazio tutti.