Colori d'autunno parte seconda. La Morra (CN). Foglie colorate, alberi che si specchiano in un laghetto, asinelli simpatici, paesaggio mozzafiato con i tanti paesini collinari dei dintorni. Sempre la natura ci sorprende con le sue meraviglie.
![]()  | 
Colori d'autunno parte seconda. La Morra (CN). Foglie colorate, alberi che si specchiano in un laghetto, asinelli simpatici, paesaggio mozzafiato con i tanti paesini collinari dei dintorni. Sempre la natura ci sorprende con le sue meraviglie.
![]()  | 
“Ma dove ve ne andate,
povere foglie gialle
come farfalle
spensierate?
Venite da lontano o da vicino
da un bosco o da un giardino?
E non sentite la malinconia 
del vento stesso che vi porta via?”
(Trilussa)
È tornato l’autunno, con i suoi colori brillanti, le foglie che formano tappeti rossi e gialli, l’aria frizzantina, gli alberi che si dispongono al meritato riposo, le prime nebbie mattutine.
Non è necessario andare lontano per potersi immergere in un
bagno di colore: bastano un parco, un giardino, un angolino alberato in città…
Noi abbiamo trovato l’angolo ideale nel parco Graneris, polmone
verde della città di Savigliano, a pochi chilometri dal nostro luogo di
residenza. 
Terry si è divertito tantissimo a cercare nuovi odori tra le
foglie e noi, oltre ad ammirare la bellezza della natura, abbiamo scattato un
po’ di foto.  
Buon autunno a tutti!
Questa notte, per l’ennesima volta
negli ultimi undici anni, ho sognato mia madre. Mio marito ed io eravamo tornati
a casa con la macchina dopo un’uscita ed intendevamo parcheggiarla in garage,
ma le luci erano accese e qualcuno trafficava all’interno. Era mia madre che
sfaccendava, puliva e metteva in ordine alcune cose. La guardavo lavorare: notavo
che fosse parecchio ingrassata e pettinata in modo piuttosto semplice, con i
capelli legati in una piccola coda di cavallo. Mi promettevo di convincerla a
seguire una dieta e a portarla dal parrucchiere ma, nel frattempo, gioivo nel
vederla così attiva e indaffarata. Era proprio un miracolo che fosse guarita
dall’Alzheimer, quell’orribile malattia che l’aveva resa completamente assente,
priva di ricordi, incapace di riconoscerci, persino di parlare e di svolgere
qualsiasi attività in modo autonomo. Era così bello vederla nuovamente se
stessa! Mi beavo della sua vista. 
Mio marito mi ha svegliata e sono ripiombata
nella realtà. Niente miracoli. Mia madre se n’era andata undici anni fa, quando,
da almeno altri dieci, aveva smesso di riconoscerci, parlarci, amarci…di essere
la persona che era. 
Chissà, forse l’Intelligenza
artificiale aiuterà, in futuro, i ricercatori a trovare una cura per quella
terribile malattia, a fermarne gli effetti, ma sicuramente non riporterà una
persona gravemente malata ad essere nuovamente normale. Invece, nel mio caso, è
un sogno che mi capita spesso negli ultimi due o tre anni e mi sta ripagando di
tutte le sofferenze provate nel tempo trascorso a starle vicina quando la sua
mente era lontana anni luce, mentre mi struggevo dal desiderio di ricevere da
lei almeno un sorriso, o un “Ciao”, che non erano arrivati mai. Che bello
sognare i miracoli!
Ciao mamma, torna ancora a trovarmi.
Ti aspetto!
L’estate sta finendo, cantavano i Righeira e, effettivamente, le piogge di questi giorni e le temperature più basse fanno proprio pensare a questo. Magari possiamo ancora sperare in un bel settembre, ma il più è fatto. Noi siamo stati al mare, in Liguria, per la vacanza più lunga, e poi abbiamo fatto diverse capatine in montagna, del tipo “Mordi e fuggi”, ma sufficienti per ritemprarci e rinfrescarci durante i giorni di grande calura.
Inseparabile è stato il nostro
cagnolino, che a casa accetta di buon grado di stare da solo ad aspettarci, ma
in giro si rifiuta sistematicamente di staccarsi da noi, nemmeno per un minuto,
e dobbiamo contemplare la sua compagnia ventiquattro ore su ventiquattro. Per
fortuna, dato il suo comportamento molto corretto e silenzioso, (a casa abbaia
tantissimo, ma in giro è praticamente muto, troppo impegnato a guardarsi
intorno e ad annusare ovunque) riusciamo sempre a farlo accettare dappertutto:
in camera d’albergo, a tavola, in spiaggia… 
Nell’insieme è stata un’estate
serena, con tanti momenti all’aria aperta, la compagnia degli amici, i concerti
nelle piazze, le passeggiate, le buone cene in localini tipici, i balli alle
feste di paese e tanta libertà.  
Sono stata poco tempo al pc. Almeno
d’estate mi piace dedicarmi ad altre cose, far riposare gli occhi, camminare
piuttosto che stare seduta davanti ad un monitor e, per questo motivo, sono
stata latitante sul web. Spero mi perdonerete. 
Spero che anche la vostra sia stata
una buona estate. Vi lascio con un po’ di immagini dei miei ricordi estivi,
immortalati in queste foto. 
A presto!  
![]()  | 
| Alassio | 
![]()  | 
| Alassio | 
![]()  | 
| Alassio | 
![]()  | 
| Castelmagno | 
![]()  | 
| Castelmagno | 
![]()  | 
| Certosa di Pesio | 
![]()  | 
| Chianale | 
![]()  | 
| Chianale | 
![]()  | 
| Relax in Valle Pesio | 
![]()  | 
| Usseaux | 
![]()  | 
| Usseaux | 
![]()  | 
| Cascate del Pis, Valle Pesio | 
![]()  | 
| Valle Pesio, nei pressi della Certosa | 
Avevamo visitato Usseaux circa due anni fa e ci era piaciuto tanto, così tanto da volerci tornare alcuni giorni fa.
Usseaux si trova in val Chisone, in provincia di Torino, ad
una ventina di chilometri da Sestriere, a circa 1400 m. di altezza ed è
incastonato tra il parco naturale Orsiera-Rocciavrè e il parco naturale del
Gran Bosco di Salbertrand.
È caratterizzato da numerosi edifici storici ristrutturati
del 1700, come il forno, il lavatoio e il mulino, 40 stupendi murales dipinti
su porte, muri e finestre delle case e raffiguranti animali, paesaggi e scene
di vita contadina, tipiche case in stile montano, strette viuzze lastricate in
pietra, fontane e tantissimi fiori. La chiesa di San Pietro domina il borgo,
abitato da circa 180 persone.
La cosa curiosa è, che per entrarvi, bisogna passare nel
cortile di un ristorante, dove ci sono parecchie persone a tavola.
Inerpicarsi sulle strette ed acciottolate stradine è un po’
come camminare in un luogo magico e antico e ogni angolo è propizio per
scattare una fotografia. Noi siamo stati i soliti esagerati, perché ne abbiamo
collezionate un centinaio! 
In mezzo ad un boschetto c’è il vecchio mulino, che porta i
visitatori indietro nel tempo in un paesaggio da favola.
Poco lontano da Usseaux, nell’omonima frazione, a 1381 m. si
trova il piccolo lago del Laux, un minuscolo Paradiso dalle acque limpidissime
e riflettenti, pace e aria purissima. 
Trattandosi infatti di un giorno feriale, non c’era molta
gente e, sia ad Usseaux che al lago, si poteva stare molto tranquilli. A farci
socializzare con alcuni turisti ci ha comunque pensato il nostro Terry che,
come al solito, ha fatto gli occhi dolci e ha dato tanti bacetti a tutte le cagnoline
incontrate, oltre a prendersi tante coccole dai loro padroni.
C’è un video, da cui ho catturato un’immagine, che gira sul web e che mi fa tanto sorridere, così come succede a molte altre persone, considerando ciò che commentano. ( per chi ha Tik tok si può vedere QUI)
Succede che un cantante, Lucio, dopo
tanti anni di gavetta in locali piccoli e meno piccoli, dopo aver macinato
chilometri e chilometri su e giù per la penisola, dopo illusioni, delusioni e cose andate meglio,
supportate da una grandissima passione per la musica ed un immenso amore per
gli strumenti (piano, chitarra e armonica) finalmente riesca a realizzare il
suo sogno e a suonare e cantare in un ippodromo davanti a quindicimila
spettatori paganti. Sicuramente un’emozione fortissima! La gratificazione dopo
quattro LP, tanto studio e sacrifici. Un’emozione che è molto più bella se
condivisa con la band, conosciuta ai tempi del liceo, con cui suona da almeno
quindici anni e con i suoi amici più cari, Francis, un fotografo di Volpiano e Tommaso,
l’amico fraterno, coautore della maggior parte dei suoi brani e creatore dei video delle sue
canzoni, compagno di tanti momenti importanti, per l’occasione ospite d’onore. 
Tommaso suona la chitarra elettrica ed
esegue la seconda voce. Nel caso di un particolare brano, si siede al
pianoforte vicino al cantante, con l’intenzione di utilizzare lo stesso
microfono per le parti a due voci. Qualcosa però non quadra. Sembra che non riesca
ad aprire bocca. In un momento solo strumentale, il cantante si scosta dal
microfono e gli chiede sommessamente: “Non te la ricordi, vero?” Al segno
affermativo, Lucio scoppia a ridere di gusto, proprio lì, nel mezzo della
canzone, quasi si piega sul pianoforte, poi riprende a cantare, perché lo
spettacolo deve sempre andare avanti, ma sul suo viso, per tutto il pezzo,
aleggia un sorriso che arriva fino alle orecchie e si estende agli occhi. In
quello sguardo c’è tutto: amicizia, comprensione, riconoscenza, condivisione… È
come un ringraziamento implicito: “Hai visto, con il tuo aiuto, dove siamo
arrivati? E che importa delle parole dimenticate? Chissà quante altre ne
scriveremo ancora insieme! Quante storie fantastiche, poetiche, divertenti, ci
aspettano! Quanti concerti!”
Anche gli spettatori delle prime
file, che hanno compreso la scena, sorridono emozionati.
Un piccolo episodio che continua a
commuovere sul web. È il segno che si abbia necessità di buoni sentimenti come
amicizia, gentilezza, comprensione, rispetto, gratitudine…In un mondo che ci
mostra ogni giorno immagini terribili di violenza, prevaricazioni, falsità,
inganno, sfruttamento, distruzione, emergono improvvisamente queste storie di
amicizia. Amicizia che non è scontata. Perché, se è pur vero che trovare un
amico sia come trovare un tesoro ed è fortunato chi lo incontra (e, in questo
caso, i tesori sono parecchi!), mantenere quell’amicizia non dipende dalla
fortuna, ma dall’impegno nel volerla coltivare, un po’ come fece il Piccolo
Principe con la sua rosa. 
E a noi non resta che sorridere,
perché il sorriso è contagioso e ne abbiamo tutti tanto bisogno.
Dato il caldo di questi giorni, qualche puntatina al fresco della montagna è d’obbligo.
La settimana scorsa siamo stati perciò
a Chianale, situato in val Varaita (Cuneo) a 1800 metri d’altezza e considerato
uno dei borghi più belli d’Italia. 
Il suo nome, in lingua occitana,
significa “canale” indicando la canalizzazione del torrente Varaita tra le
case. Le due parti sono collegate tra loro da un ponte di pietra, simbolo del
paese. Le case sono caratteristiche e antiche costruzioni in ardesia e legno,
con bellissimi tetti in pietra e tanti fiori ai balconi. 
Vicino al ponte si può ammirare
la chiesa di S. Antonio, affacciata ad una piazzetta con fontana. Tanto
silenzio intorno, ancora pochi turisti, e un ottimo cibo da gustare (specialissime
le ravioles!) a scelta in uno dei tre ristorantini caratteristici. Un fresco
venticello spira tutto l’anno, a detta dei residenti. Una temperatura ideale
per fuggire dalla calura della città. Anche il cagnolino Terry, col suo pelo svolazzante
all’aria, ha molto gradito!
![]()  | 
| Le ravioles! Sorta di gnocchi di patate e formaggio, condite con burro fuso. |