Oggi, 3 ottobre 2019, se mio padre fosse ancora vivo compirebbe
cento anni. Ho voluto vedere il 2019, in cui ricorre il suo centenario, come
una sorta di portafortuna, cercando di credere fortemente che, in qualche modo,
la sua costante presenza nel mio cuore possa aiutarmi a superare i momenti negativi realizzando
positività.
In effetti, almeno fino ad oggi, sono accaduti, nella mia
vita e in quella dei miei familiari, alcuni fatti importanti e gradevoli, e di
questo mi piacerebbe poter ringraziare il mio papà, che sempre è nei miei
pensieri e, spesso, viene a trovarmi in
sogno.
Qualche sera fa ho visto l’ultimo video di Nadia Toffa, in
cui ha voluto lasciare un ricordo di sé e dei suoi pensieri a tutti noi. Lei
diceva che non ha senso giudicare la morte in base all'età di una persona. Non
si può dire di un anziano: “In fondo aveva già vissuto fin troppo” ma,
soprattutto, bisogna tenere conto di come abbia vissuto la sua vita, così come
lei, giovane che sapeva di avere solo poco tempo, aveva cercato di vivere
intensamente tutte le esperienze possibili della sua vita, memorizzandone ogni
attimo e rendendola ricca il più possibile, tanto da sembrarle molto più lunga
della realtà.
Mio padre mi aveva detto spesso che non temeva la morte, ma
aveva paura della sofferenza. Lui non desiderava vivere grazie all'accanimento terapeutico, ma voleva vivere solo finché ne valesse la pena, potendo sentirsi
partecipe degli avvenimenti del suo tempo e della sua famiglia.
In effetti giunse fin quasi ai novant'anni senza mai perdere
curiosità, umorismo, interesse per il mondo circostante e compartecipazione
alla vita della sua famiglia. Alla fine aveva gravi problemi respiratori, non
riusciva quasi più a muoversi per via della mancanza di fiato, ma
caratterialmente era rimasto se stesso fino in fondo, sempre uguale all'uomo che conoscevo, premuroso ed altruista verso gli altri, interessato a ciò che lo
circondava.
“ Accendi la radio e cerca una musica allegra, che non ho voglia di
sentire lagne!” mi aveva chiesto appena due giorni prima di lasciarmi.
Lui non sopportava piagnistei
e lamentele.
“Nella vita bisogna darsi da fare, è
inutile perdere tempo a lamentarsi! Tutto si può risolvere, prima o poi, con
volontà ed impegno, solo alla morte non c’è rimedio!”
Ah quante volte me lo sono detta in questi anni!
Ciao papà, buon compleanno, ovunque tu sia!
È passata questa ricorrenza tanto importante per te.
RispondiEliminaCi conosciamo ormai da così tanto tempo da ricordare io i tuoi racconti belli poi dolorosi della tua mamma del tuo papà.
Ti abbraccio con l'affetto sincero.
Shera