Questa notte, per l’ennesima volta
negli ultimi undici anni, ho sognato mia madre. Mio marito ed io eravamo tornati
a casa con la macchina dopo un’uscita ed intendevamo parcheggiarla in garage,
ma le luci erano accese e qualcuno trafficava all’interno. Era mia madre che
sfaccendava, puliva e metteva in ordine alcune cose. La guardavo lavorare: notavo
che fosse parecchio ingrassata e pettinata in modo piuttosto semplice, con i
capelli legati in una piccola coda di cavallo. Mi promettevo di convincerla a
seguire una dieta e a portarla dal parrucchiere ma, nel frattempo, gioivo nel
vederla così attiva e indaffarata. Era proprio un miracolo che fosse guarita
dall’Alzheimer, quell’orribile malattia che l’aveva resa completamente assente,
priva di ricordi, incapace di riconoscerci, persino di parlare e di svolgere
qualsiasi attività in modo autonomo. Era così bello vederla nuovamente se
stessa! Mi beavo della sua vista.
Mio marito mi ha svegliata e sono ripiombata
nella realtà. Niente miracoli. Mia madre se n’era andata undici anni fa, quando,
da almeno altri dieci, aveva smesso di riconoscerci, parlarci, amarci…di essere
la persona che era.
Chissà, forse l’Intelligenza
artificiale aiuterà, in futuro, i ricercatori a trovare una cura per quella
terribile malattia, a fermarne gli effetti, ma sicuramente non riporterà una
persona gravemente malata ad essere nuovamente normale. Invece, nel mio caso, è
un sogno che mi capita spesso negli ultimi due o tre anni e mi sta ripagando di
tutte le sofferenze provate nel tempo trascorso a starle vicina quando la sua
mente era lontana anni luce, mentre mi struggevo dal desiderio di ricevere da
lei almeno un sorriso, o un “Ciao”, che non erano arrivati mai. Che bello
sognare i miracoli!
Ciao mamma, torna ancora a trovarmi.
Ti aspetto!