sabato 8 febbraio 2014

Differenze generazionali

Ultimamente ho insegnato alle mie classi terze una canzone portata al successo dal cantante algerino Kaled. Si tratta di "Aisha", il cui testo parla di un uomo che offre ad una bellissima donna, Aisha, oro, gioielli, pietre preziose ecc.... La donna gli risponde dicendo che, nonostante i doni, come uomo arabo la terrà prigioniera e le sbarre, pur essendo d'oro, sono pur sempre sbarre. Aisha non vuole regali materiali, bensì gli stessi diritti degli uomini, il rispetto e l'amore vero.
Questa canzone suscitò, a suo tempo, l'ira degli integralisti islamici in quanto il cantante, con quel testo, suggeriva alle donne di ribellarsi al sistema creato per loro dagli uomini.
La canzone è piaciuta, i ragazzi l'hanno suonata volentieri, hanno colto l'occasione per esercitarsi in francese ed hanno riflettuto sulla situazione delle donne che vivono in altri Paesi. Perlomeno, questa è stata la mia prima impressione.


Qualche giorno dopo, su facebook, un ragazzo ha riportato il testo del ritornello:
 "Aisha ascoltami, Aisha guardami, Aisha rispondimi...." 
Una compagna ha risposto, aggiungendo una nuova frase:
 "Aisha scopami!" 
Seguivano vari commenti sul tema, così ho ne ho scritto uno anch'io dicendo:
 "Attenti ragazzi che il Grande Fratello vi tiene d'occhio!" :)
 E' giunto quindi il commento di un altro compagno: " Ah! Prof. ci stiamo proprio divertendo tanto con la sua canzone! E' tutto il giorno che ne parliamo!"

 Ecco... io a sgolarmi parlando di temi sociali, di donne che lottano per ottenere diritti e rispetto e gli alunni a divertirsi! Non che me la sia presa particolarmente, in fondo si è sempre saputo che i ragazzi sono goliardi e che, in fondo, nel bene o nel male, l'importante è che di un argomento si parli.

 In classe, un po' sul serio, un po' scherzando, ho comunque accennato al fatto: " Bravi! Vedo che avete molto apprezzato la canzone. Spero almeno che, al di là di tutto quel divertimento, abbiate comunque compreso il significato del testo!"
 "Sì, tranquilla, noi abbiamo sentito le sue spiegazioni, ma, sa com'è, ci siamo proprio divertiti a cambiare le parole!"
Benedetta gioventù! 

Ieri alcune colleghe, in sala insegnanti, si lamentavano degli alunni. Sono intervenuta anch'io, tra il serio e il faceto, dicendo: 
"Pensate un po' a me, che ho insegnato una canzone facendo rilevare il contenuto sociale del testo e i ragazzi l'hanno riportato su Facebook sostituendo il verbo "ascoltami" con " scopami!" 

"Zitta!Attenta a come ti esprimi! Non vedi che è presente un collega uomo?"

 Le colleghe erano scandalizzate, sgranavano tanto d'occhi e cercavano di avvisarmi in merito alla figuraccia appena fatta. 
"Oh santo cielo, sto solo riportando una frase scritta pubblicamente su facebook, mica è un'espressione mia!"
Il povero collega "uomo", genere piuttosto raro in quel gineceo che è la nostra scuola, così chiamato in causa ha continuato imperterrito a scrivere sul registro, muto come una tomba. 

Veramente l'avrò scandalizzato? Ma! Rifletto sul fatto che la mia generazione non osa ancora pronunciare una certa parola, quando le ragazzine di tredici anni la scrivono tranquillamente e pubblicamente su facebook, nelle bacheche dei compagni maschi.

 Evoluzione generazionale ma...sarà poi proprio una conquista? 

29 commenti:

  1. Innazitutto vorrei esprimere la mia opinione sul fatto che i ragazzi hanno cambiato le parole: non è a mio avviso sintomo di superficialità. Hanno solo applicato un ottimo metodo, apprendere divertendosi. I discorsi pallosi son degli adulti, con le loro sovrastrutture mentali. :) Stanne certa che loro hanno appreso eccome, anche se hanno "attualizzato" il testo!
    Per quanto riguarda le tue colleghe ... ehm, nn vorrei essere ingenerosa dicendo che il male sta dove lo si vede: sono così succube di un certo tipo di educazione, che ripetono lo stesso schema all'infinito. Tu hai dimostrato di essere "libera", che nn significa essere leggeri, o peggio ancora... solo che dai alle parole il senso opportuno nel contesto opportuno.
    Povero il tuo collega maschio, con tante donne così "represse" :))))... magari son come diceva De Andrè: privati vizi, pubbliche virtù :))))

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ah sulla virtù delle colleghe ci metterei la mano sul fuoco! Sono sicuramente molto serie. I ragazzi di oggi sono sicuramente molto più svegli di quanto lo fossimo noi ai nostri tempi, magari anche un po' troppo, visto che ne abbiamo una che diventerà presto mamma, in terza media. Per il resto penso anch'io che la canzone, tutto sommato, sia veramente piaciuta, visto che ne hanno parlato per tutto il giorno! ;)

      Elimina
  2. sono ricordi lontani, attorno al 975/78, camminavo per il corridoio del piano dei chimici e due ragazzine del secondo anno (16 anni) stavano commentando le probabili dimensioni dell'attrezzo dei loro prof maschi e come avrebbero reagito se... Adesso saranno quindi dai 50 in poi... Non credo che il resto d'Italia sia così diverso da Bologna, se non in un ambiente ipocrita e quindi assolutamente negativo sul piano educativo. Sempre negli stessi anni per lavoro ero a Paola per caso all'uscita di un liceo ricordo che c'era un ponte e lungo quel ponte c'erano coppie di ragazzi e ragazze in effusione robusta. Eran le prime volte che andavo a Sud e notavo che l'Italia non era poi così diversa nelle sue varie parti... PER FORTUNA. Convengo con Perla, poverino quel collega se per caso lo assalgono... :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma! Il collega non ha fatto una piega...forse avrà problemi d'udito, o forse era molto concentrato sul suo lavoro. Per il resto, credo che i ragazzi non siano poi tanto cambiati, dopotutto. La goliardia esisteva già ai tempi del Medioevo e non è ancora passata di moda. L'unica differenza è che allora non c'era Facebook!
      Benvenuto tra queste pagine, Benito!

      Elimina
  3. e dove è andata la sana ironia" di Solo Una Sana e Consapevole Libidine Salva Il Giovane Dallo Stress E Dall'Azione Cattolica" dove è andata ? generazioni che si sono fermate a mettere parolacce da piccoli in "Ci vuole un fiore " di Sergio Endrigo. e dopo sono arrivati gli anni 80. Kathe .se avessi trovato in assemblea un manipolo di colleghe colleghi ironici vedi che esplosione e saggezza. come dice Perla hai dato alle parole il senso opportuno nel contesto opportuno. ora ascolto la canzone

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, effettivamente il caso mi ha fatto proprio sorridere. Quelle generazioni che cambiavano le parole nelle canzoni di Sergio Endrigo non lo facevano però su Facebook. Adesso la piazza è davvero grande! Però permette di conoscere i ragazzi anche sotto un'ottica diversa e questo non è male.

      Elimina
  4. Uh quanti argomenti tutti insieme. Vado in ordine sparso
    1) Bellissima la canzone. Vecchia ma sempre gradevole da ascoltare. Non ne conoscevo il testo, però. Ho imparato quindi una cosa nuova e rifletterò sulla mia sciattoneria :)
    2) Sarei disposta a un mese di digiuno se potessi insegnare ai ragazzi. La gioventù è fantasia, è creatività, è un potenziale enorme e avere l'onore di poter lavorare con i giovani, mi emozionerebbe e mi farebbe sentire di tenere nelle mani qualcosa di infinitamente prezioso.
    3) Una volta chiarita la mia faziosità in fatto di giovani :), vorrei fare due tre considerazioni:
    a) l'ironismo (che è ben altro dall'ironia) è un prodotto con il quale gli adulti li hanno nutriti. L'Italia di oggi è totalmente priva di poesia, il tabù sessuale di ieri è stato barattato dalla generazione degli attuali genitori (di cui mi onoro - ma manco tanto - di fare parte) con il tabù emotivo. Si raccoglie quello che si semina, e l'apparente cinismo dei ragazzi è, nello specifico, il raccolto.
    b) Aisha in realtà si dovrebbe scrivere 'Aisha. La prima lettera di quel nome è una 'aein (o 'ayn), lettera quasi impossibile da pronunciare per noi occidentali e che ha un suono gutturale e straziante. I suoni di una lingua parlano molto della cultura che questa cela e così fa anche la musica. Il brano di Khaled così come il nome femminile che fa da titolo trasmettono il diverso modo di manifestare desiderio e sofferenza caratteristici delle culture arabe. C'è molto erotismo in quel brano e i ragazzi, in fondo, hanno solo parafrasato quello che il brano trasmette nell'immediato.
    c) Sulla vecchiaia interna di molti insegnanti preferisco stendere un velo pietoso. Per non parlare dell'ipocrisia di una classe borghese che tace scandalizzata e poi il sabato notte si rifugia nei privé.

    (divento prolissa quando si tratta dei giovani. pardon :) )

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Benvenuta Manuela e grazie per l'articolato commento. Sono dell'idea che i programmi scolastici dovrebbero cambiare profondamente. Siamo troppo legati a tutte le nozioni che dobbiamo inculcare e perdiamo il dialogo e la conoscenza dei nostri giovani. Io insegno una materia che, per fortuna, mi permette di spaziare, variare, toccare tanti argomenti correlati ad altri. La canzone, spesso, è come la poesia e porta in sè molti motivi di riflessione e discussione.
      Per quanto riguarda le mie colleghe, potrei metterci la mano sul fuoco, non sono proprio persone da privé. Quello che mi preoccupa è che quelle che faticano di più ad adeguarsi ai ragazzi sono proprio le più giovani, che mi sembrano, dentro, molto più vecchie di me. Mi sa che il ricambio generazionale nella mentalità della classe docente sia ancora lontano.

      Elimina
  5. Manuè, ti adoro... alla faccia della prolissità, hai sintetizzato splendidamente, nell'ultima frase, quel che io non ho saputo esprimere efficacemente, credo :)
    Mandami il tuo iban che provvedo :)))))

    RispondiElimina
  6. hahaha, non indurmi in tentazione. sono una frana, non resisto nemmeno un minuto :)))

    RispondiElimina
  7. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  8. http://www.youtube.com/watch?v=VNOOtWk7IN8

    RispondiElimina
  9. Miiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii (come dicono a Bolzano) mi hai preso in parola!!!!! :)))



    scusaci Kathe, siam delle ragazzacce ^__^

    RispondiElimina
  10. Perla, Manuela, grazie per il simpatico scambio d'idee tra queste pagine. Ho preso nota del link, molto interessante!

    RispondiElimina
  11. Katherine, in primis propongo una sincera ed autentica standing ovation per te che dimostri di essere un'insegnante vera, profonda, che vuole far arrivare ai ragazzi anche contenuti, principi, e lo vuol fare interessandoli, colpendoli, e non in modo didascalico e pesante.

    Il fatto che abbiano cambiato alcune parole del testo credo che non sia grave, anzi forse l'averci scherzato sopra ha permesso loro di cogliere cmq il senso delle liriche ben consci di che termini cambiavano. Aggiungo inoltre che seminare è importante e se anche in tutta la tua classe tu fossi riuscita a colpire con quel messaggio anche solo cinque di loro, ne è valsa la pena. Continua così, sei l'insegnante che avrei voluto avere.

    Quanto sl siparietto professori, questo dimostra quanto molte tue colleghe anche serie non dico di no, siano cmq forse molto paludate e rigide negli schemi e nel pensiero. Aggiungo e concludo che se quel collega maschio si è scandalizzato o altro, poverino, è proprio solo un maschio e non un uomo.

    RispondiElimina
  12. Risposte
    1. Daniele, grazie mille per l'apprezzamento! Si fa quel che si può, cercando di fare il meglio con quel che si ha. Io sono una che non sopporterebbe d'insegnare tutta la vita le stesse cose ( nel mio caso, gli stessi brani musicali). Vado sempre a cercare qualcosa di nuovo che possa interessare e adesso la tecnologia mi aiuta, in quanto mi permette di creare basi, spartiti ecc...

      In quanto al collega maschio, un giovanotto, non saprei proprio cosa risponderti: o era così concentrato in quel che stava scrivendo da non sentire affatto i discorsi intorno a lui, o li ha sentiti e ha ritenuto meglio fare il sordo. I motivi possono essere tanti e non mi sento affatto di condannarlo. Magari l'idea di dover sostenere una conversazione con tante colleghe "vecchierelle" non lo interessava particolarmente.

      Lo stesso atteggiamento praticamente "sordo" accade quando in sala insegnanti c'è un collega maschio e le colleghe non se ne accorgono, iniziando a parlare di menopausa e affini. Anche in questo caso, il maschietto in questione non dà mai segno di aver sentito il dialogo intorno a lui, probabilmente perchè non saprebbe cosa dire.

      Chissà, probabilmente, in certe situazioni la miglior difesa è il silenzio ehehehehh!

      Elimina
  13. per me è deprimente, dato che mi sembra che nulla venga più preso sul serio e che tutto possa essere deriso, con la scusa della goliardia. E lo ha fatto anche mio figlio, per altre cose, ma l'ho cazziato tantissimo, altro che.
    Kat, so' antica...temo. :-(

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Beh, che i ragazzi di oggi siano anche un po' superficiali credo sia un dato di fatto. Tutto li fa ridere e in tutte le cose cercano il lato del divertimento. Io spesso mi arrabbio, ma poi penso che, in fondo, questa superficialità impedirà loro di prendersela troppo per le piccole cose e, magari, li farà vivere meglio.

      Elimina
  14. Letto. Riletto. Sto riflettendo ma che il testo e il suono delle parole che compongono il nome 'Aisha sia eroticamente stimolante è indubbio. Mi sembra interessante il fatto che le ragazze abbiano usato il verbo scopami in modo "maschile": non so se si tratti di evoluzione positiva e quanto e come il significato di quel verbo sia stato volutamente trasceso. Il divario generazionale può diventare un abisso!?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sicuramente la maggior parte dei ragazzi di oggi è molto più disinvolta di quanto lo fossimo noi. Chissà, magari dietro quel verbo non c'era tutta questa elucubrazione che abbiamo pensato noi. Suonava bene sulla traduzione italiana, provocava i maschietti e dava occasione di ridere. Detto e fatto!

      Elimina
  15. Quel "Aisha scopami" la dice infinitamente lunga, ma non vado oltre... che altrimenti Kathe mi caccia dal blog :D

    RispondiElimina
  16. Ricordo anch'io questa canzone molto melodiosa e la voce di Khaled così coinvolgente seppure il refrain assai orecchiabile.
    Mi viene in mente a proposito della sostituzione delle parole nelle canzoni Elio e le storie tese: Persone messe alla berlina, a torto o a ragione, modificando il testo di canzoni famose.
    Quanto al linguaggio, non saprei dirti. In strada sento di tutto: voci imberbi che usano il linguaggio di scaricatori di porto e adulti ormai assuefatti che fanno altrettanto. Ci sono piccoli atolli ma la sopravvivenza è difficile.

    sherabuonanotteobuongiorno

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma! C'è da dire che le ragazzine in terza media sono già molto sviluppate fisicamente, delle vere signorine, che si truccano e si agghindano come se fossero più grandi. I maschietti invece sono ancora bambini, vengono ancora a scuola con le braghe corte e qualcuno è ancora piccolino di statura. Quei pochi già un po' giovanotti sono molto contesi e, visto che sono comunque timidi con le ragazze, anche provocati. E' l'età dell'adolescenza, che si è spostata rispetto alla nostra. Ora comincia in terza media.

      Elimina
  17. Posso dire anche io la mia ?? Mi ha colpito la frase "Zitta! Attenta a come ti esprimi! Non vedi che è presente un collega uomo?" Come se fosse la presenza dell'uomo ad impedire l'uso della parolaccia. C'è molta retorica, ma non mi stupisco. Io non sono avvezza alle parolacce, ma qualcuna ogni tanto esce (non cose eccezionali, roba da educande se paragonata al gergo comune) e se c'è mio figlio lui mi riprende bonariamente con un "Maaaammmaaa!!", Tutte le volte mi chiedo perché si scandalizza, in fondo lui su Fb (e immagino con gli amici) va oltre, ma trova insolito o fuori luogo che io alla mia età e per giunta donna mi lasci scappare una parolaccia. Io vivo bene anche senza, ma a volte per gioco a volte perché è più incisiva, una parolaccia ci può stare. E i ragazzi non avrebbero riso e non si sarebbero divertiti se non avessero messo scopami ... che potevano dire altrimenti (giaci con me non rende ...) ?
    Ripasso ... mi piace il tuo blog (scusa la lunghezza, ma non riesco mai a commentare con una riga). Ciao:). Marilena

    RispondiElimina
  18. Marilena, benvenuta! Non preoccuparti per la lunghezza del commento, anch'io sono molto prolissa, di solito!
    Effettivamente, nell'educazione che abbiamo avuto, ci è rimasto il fatto che, davanti ad un uomo, bisogna sempre tenere un comportamento molto educato e un linguaggio "pulito" per non essere scambiate per donne poco serie. Non c'è niente da fare, ormai è nel nostro dna. I nostri figli sono molto più aperti, perchè così li abbiamo voluti, ma ciò non toglie che anche loro ci vogliano serie e morigerate, perchè, nel concetto collettivo, così è la mamma.
    Mio figlio mi sgrida persino se scrivo battute divertenti sul suo facebook. Posso scrivere solo cose serie!
    Insomma, le differenze generazionali ci sono, ma qualcosa della mentalità dei nostri avi è rimasto, anche se non vogliamo nemmeno ammetterlo.

    Spero che tornerai! Oggi andrò a leggere il tuo blog...

    RispondiElimina
  19. Una conquista? Non credo. Ma non per moralismo, è che vedo una sciatteria nell'uso di un certo linguaggio. I termini "osceni" dovrebbero dare forza al linguaggio, vedi grandi scrittori come Henry Miller, Bukowski, invece un certo abuso di questi termini, quasi sempre a sproposito, rendono ancora più insignificante il linguaggio del nostro tempo e quindi il pensiero.
    Al3ph

    RispondiElimina
  20. Il brutto è che certe frasi, certe foto pubblicate in Internet, possono far pensare a qualche stupidotto che certe ragazze siano disponibili e poi succede come in quella scuola superiore, alcuni giorni fa, in cui il branco ha violentato una ragazzina nei bagni, ottenendo pure l'approvazione di moltissimi altri ragazzi, tanto da costringere la ragazzina a cambiare scuola, oltre ai danni dello stupro. Una volta certe goliardate si facevano come adesso, ma tra amici e non così platealmente. Oggi il pericolo è sempre in agguato.

    RispondiElimina