mercoledì 19 febbraio 2014

Cammina, cammina...




Il percorso del tempo a ritroso sta quasi arrivando al termine per mia madre. Ora ha dimenticato la capacità di camminare. Sembra quei bimbetti di sei mesi che, messi per terra, piegano le gambette mandandole di qua e di là in modo disordinato e senza forza. Peccato che lei, al contrario dei leggeri e vivaci bimbetti, pesi più di settanta chili e si faccia fatica a sorreggerla persino in tre. 

Stasera, nonostante marito, figlio ed io avessimo fatto il possibile, ci è nuovamente scivolata in ginocchio ai piedi del letto ed è stata una vera impresa rimetterla a dormire.
Fino ad una settimana fa camminava autonomamente e ora non sa più farlo. Sembra impossibile, eppure dovrò farmene una ragione.
Un altro capitolo si chiude. Bisognerà studiare una nuova organizzazione, ma stasera no, non voglio pensare. 

In tv Claudio Baglioni sta cantando "Strada facendo". Anche mia madre, nel corso della vita,  ha percorso una lunga strada, con un cammino ricco di emozioni, lavoro, sacrifici e tanto amore.

Ora è tempo di passare il testimone. Sarò io a continuare quel cammino e posso solo sperare che non sia troppo in salita.

20 commenti:

  1. Un abbraccio sincero, se mi posso permettere, per la tua lucida sensibilità, per l'emozione infinita che ho provato nel leggere il tuo post, e per la tua incredibile umanità che si respira in ogni tua parola che scrivi in rete.

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    1. Grazie per l'abbraccio e le belle parole che mi dedichi. In questo momento ne ho proprio bisogno e me li prendo tutti.:)

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  2. Ciao Katherine, hai espresso benissimo quello che provi…è proprio dura vedere i nostri cari regredire così..Purtroppo è il decorso della malattia e noi possiamo solo accompagnarli cercando di dar loro la migliore assistenza possibile. Ma avremmo bisogno anche noi di un sostegno..un grande abbraccio !
    Carmen

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    1. Io ho il sostegno della mia famiglia, di una signora che mi aiuta, degli amici e dei vicini di casa.Non sono proprio sola, anche se a volte, inevitabilmente, la malinconia mi prende e non solo quella. A volte mi arrabbio, proprio perchè mi sembra che non sia giusto che debbano esistere certe malattie. Ma ognuno ha il suo destino e non si può opporre. E' la vita.

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  3. Un dramma per i famigliari. Lo conosco, se anche non l'ho vissuto sulla mia pelle, perché la nonna delle mie figlie, è andata via in questo modo. Mi faceva sorridere il fatto che mi abbia riconosciuto fino all'ultimo: mi accarezzava la guancia e mi diceva "Bella!". Essendo ormai separata da tempo, la vedevo raramente, e questo suo riconoscermi, mi sembrava un regalo prezioso.
    Chi l'ha accudita è stato sollevato in questo pesante compito dalla presenza 24 ore su 24 di una robusta e coraggiosa signora russa, una di quelle che si prende cura delle nostre famiglie qui mentre la sua è lontana.
    Spero anche tu possa contare sull'aiuto di qualcuno: questa malattia durante la quale, in un assurdo processo a ritroso, si disimpara ogni cosa appresa, è durissima per chi ci convive.
    Un abbraccio

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    1. Sì, anch'io sono aiutata, come ho scritto nella risposta precedente. Ogni regressione è sempre un colpo al cuore, comunque, anche se ormai si dovrebbe essere preparati ed abituati.

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  4. Sai già come la penso e comunque vedrai che l'energia la troverai, ne abbiamo tutti una scorta inimmaginabile, perché l'amore riesce a sostenere anche in quei momenti dove si vorrebbe solo scappare. Un giorno dissi a mio figlio che ero fregata, perché ho fatto un maschio e nella mia vecchiaia avrei avuto problemi visto che per pudore mi sarei vergognata di farmi accudire da lui, che sarebbe stato meglio aver avuto una femmina.
    Mi rispose che erano tutte fantasie mie, che lui farà quel che c'è da fare senza vergogna perché per amore si fa tutto. Devo dire che ne diede ampia dimostrazione anche con mia madre e nel momento del bisogno anche lui l'accudiva rinunciando spesso a viversi la sua vita fuori. E' per questo che dico che con l'amore si superano tante difficoltà (anche se so che è durissima, veramente durissima) Un abbraccio a te e alla tua mamma. Ciao. Marilena

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    1. Sì, anche mio figlio mi sta aiutando con mia madre. Solo stasera mi ha aiutata a cambiarle il pannolone. Però chissà dove sarà quando sarà il mio turno. Magari abiterà lontano, sarà impegnato con il lavoro...chissà...Per fortuna non possiamo conoscere il futuro e non ci resta che sperare di poter rimanere autosufficienti il più a lungo possibile.

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  5. Kathe, pensa anche a te stessa. Nel senso di non trascurare i tuoi problemi di salute , fatti aiutare da qualcuno, magari stipendiato, perché altrimenti andrai in burnout tra un po'. Non è incitamento all'egoismo, è un suggerimento per preservare le tue forza. Te lo dico con cognizione di causa.

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    1. Lo so Perla, lo so...Ora cercheremo di organizzarci in qualche modo. E' vero che, in fondo, ce lo aspettavamo, ma non pensavamo perdesse la sua autonomia così di colpo. Fino ad una settimana fa camminava senza aiuto e adesso sembra una bambola di pezza!

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  6. Io rimango sempre colpita dalla serena accettazione con cui descrivi una situazione così difficile. E dall'amore per la tua mamme che neanche la stanchezza e la preoccupazione riescono ad affievolire. Sei proprio una persona con un animo buono e generoso e ti auguro che davvero tutto il bene che stai facendo alla tua mamma (che non è scontato) ti ritorni come un boomerang. Un abbraccio forte.

    ELLEVIBI

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  7. Speriamo Ellevibi, speriamo! La vita è strana e non sempre premia i giusti...comunque si fa quel che si può. E tu, tutto bene?

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    1. Alti e bassi, perà mio figlio sta meglio, anche se siamo comunque alle prese con il ciclone adolescenza. Grazie :)

      ellevibi

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  8. Che dolore vedere i nostri cari cedere ogni giorno di più al tempo spietato. E noi stessi dietro di loro, a ruota, trascinati dall'amore in luoghi dell'anima e del corpo che non conosciamo né controlliamo. Coraggio, cara: è così per ognuno su questa terra, ti raccomando, cerca di pensare anche a te stessa. Ti sono vicina con l'anima e ti capisco.

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    1. Sto cercando di pensare anche a me stessa, ma sono comunque legata a doppio filo con mia madre. Lei è buona, tranquilla, ma completamente dipendente. Mi sento agli arresti domiciliari in questo momento, eppure non devo scontare alcuna pena. In ogni caso, ognuno ha la sua croce e ne esistono anche altre molto più pesanti. Cercherò di portare la mia come ho sempre fatto.

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  9. Quante volte lo sguardo pieno di compassione di Gesù si è posato sulla folla, sui sofferenti, su di noi. Quello sguardo che abbiamo sentito sostenerci molte volte, sia anche il nostro sguardo, lo sguardo amorevole di Dio su chi ci ha aiutato a crescere e muovere i primi passi.

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  10. Mia madre è da quasi un anno che non parla più, né manifesta qualsiasi emozione. Ma il primo maggio dell'anno scorso, per l'ultima volta, ha sorriso e parlato. Ha detto: "Sono contenta, grazie"!
    Ricorderò per sempre le sue ultime parole.Forse quello sguardo amorevole su di lei l'ha sentito davvero.

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  11. Mi dispiace, Kat, leggo solo ora. Ti sono vicina.

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