Ogni annata scolastica ha avuto i suoi "Pierini",
ogni classe ha sempre avuto il suo e, spesso, non solo uno.
Ci sono stati i Pierini semplicemente birichini e
pelandroni, ma anche quelli "storici", che nessuno è mai riuscito a
dimenticare, tante ne ha combinate. Tutto sommato, una volta cresciuti, ben
pochi hanno fatto la brutta fine che si poteva pensare. So di uno finito in
prigione, ora uscito e redento, qualcuno morto in circostanze misteriose in un
Paese lontano ma, la maggior parte, si è trasformata in bravi uomini e donne,
lavoratori, mamme e papà. Uno è anche diventato "gigolò". Ricordo il
racconto di una mia collega, nubile, tutta casa e chiesa, che aveva incontrato
per caso a Torino il suo ex alunno che più le aveva tolto la pazienza e il
sonno ai tempi della scuola media. Elegante e dai modi raffinati, si era fatto
riconoscere, le aveva parlato della sua redditizia professione e, pentito dei
suoi trascorsi, le aveva detto: "Professoressa, per lei prestazioni
gratis!"
Posso immaginare la
faccia della collega, serissima e timorata di Dio, di fronte all'inaspettato e personalizzato regalo.
Anche quest'anno abbiamo il nostro bel gruppetto di Pierini
e parecchi sono sulla buona strada per diventare storici. Qualcuno è troppo
viziato e protetto dai genitori ( la categoria peggiore), altri hanno una
famiglia disastrata alle spalle e, in fondo, avrebbero solo bisogno di qualcuno
che si interessasse a loro, li ascoltasse e li amasse. Noi comprendiamo il loro
disagio e cerchiamo di aiutarli come possiamo, ma dobbiamo anche pensare al
resto della classe e temiamo il rischio che, per salvarne uno, se ne perdano
altri venti, oltre che la nostra salute mentale. Intervengono a questo punto
gli educatori di strada, che mettono a disposizione uno spazio pomeridiano
"assistito" con possibilità di aiuto per i compiti, momenti ludici,
corsi di musica, recitazione, danza, scacchi ecc... e alcuni insegnanti in
pensione che, volontariamente e gratuitamente, vengono a prelevare questi ragazzi
in classe per accompagnarli in un'aula dove saranno aiutati a studiare ( cosa
che da soli non farebbero mai), a preparare le verifiche ecc...
Stamattina uno di questi Pierini storici ( tre anni di ripetenza
in prima media, ora in seconda) appena entrata in classe, invece di farsi richiamare
perché tirava palline, faceva il solletico alle ragazze e non era seduto al suo
posto, è venuto tutto compunto alla cattedra: "Prof,posso parlarle?"
"Certamente! Dimmi..."
"Sa, al pomeriggio gli educatori mi stanno insegnando a
suonare il basso. E' proprio bello! "
E giù un sorriso radioso da un orecchio all'altro, dolce, da
bravo ragazzo.
Beh, son solo momenti, ma in quei momenti si capisce come
dovesse sentirsi il padre del "figliol prodigo"...
Forse, anche stavolta, non tutto è perduto!
Che commozione, Kat, che dolcezza... forse è già salvo, se ha trovato un interesse che lo assorba e una passione vera.
RispondiEliminaConoscevo un ragazzo dell'estrema periferia di Roma, famiglia violenta, probabili abusi in casa, droga, furti, carcere minorile. Sai cosa fa ora? E' un orchestrale di Santa Cecilia, lo so, sembra impossibile ma è così. Ce l'ha fatta, perché ha trovato il modo di combattere un destino già segnato. E lo ha fatto da solo.
Bravi tutti, e un grazie per quel che fate per i "nostri" ragazzi.
Un abbraccio, pieno di affetto e di stima.
Chissà...sono tanti i fattori in gioco e l'ambiente non aiuta, ma è un piccolo passo, un aggancio, un punto di comunicazione. Speriamo in bene!
EliminaGrazie Katherine per questo bellissimo post, un abbraccio!!
RispondiEliminaBuona serata
Carmen
Abbraccio ricambiato!
EliminaQuesto post è già una favola per Natale, fa commuovere e fa sperare.
RispondiEliminaAntonella
Eh sì, è una piccola goccia nel mare...ma le gocce, con il tempo, scavano la pietra! :)
EliminaPer me t'ha già fregato,
RispondiEliminaPierini si nasce e non si torna più indietro
puoi essere il padre migliore del mondo
ma se sei nato Pierino hai bisogno sempre di qualcuno da fregare
e questo stavolta ha fregato te.
In questo posso darti ragione, ma spesso Pierini non si nasce, lo si diventa! E quando c'è l'intelligenza e la capacità di comprendere, a volte un sano interesse può salvare, io l'ho visto più volte. Mai perdere la speranza!
EliminaI Pierini... me lo sono letto questa mattina a letto.
RispondiEliminaChissà se anche io sono stato visto un po' come un Pierino a squola.
Beh, io ne ho visti molti, da adulti. Chi barista, chi commesso in un negozio, chi operaio, chi istruttore sportivo, chi idraulico... e solo io sapevo la verità sui loro trascorsi adolescenziali, nessuno, conoscendoli in quel nuovo contesto, li avrebbe immaginati!
EliminaNon mi stupirei affatto se anche tu fossi stato uno di quei Pierini...tra i quattordici anni e la vita adulta c'è moltissima strada!
Diciamo che durante il liceo ne ho combinate parecchie.... L'intervallo mi piaceva molto ed ero diventato un buon campione di calcetto.... al bar!
EliminaUrca...vuoi dire che, nell'intervallo, uscivi da scuola per andare al bar? Mi sa che avresti battuto anche i miei Pierini!
Eliminabentrovata collega :-) E' vero, il nostro lavoro riserva sempre delle sorprese inaspettate..
RispondiEliminaBENTROVATA ANCHE A TE!E' vero, se non altro non si può dire che sia un lavoro ripetitivo e scontato: non si sa mai cosa possa succedere!
EliminaAbbiamo iniziato l'orientamento con le medie e facciamo venire i ragazzi da noi. Anche voi andate a visitare le scuole?
RispondiEliminaCiao :-)
Certamente! In questi giorni abbiamo l'orientatrice che viene a svolgere un lavoro nelle classi, poi ci sono le presentazioni pubbliche delle scuole e, successivamente, portiamo i ragazzi direttamente nelle scuole a cui sono interessati per una visita.
RispondiEliminanon tutti i sistemi di insegnamento vanno bene per tutti... ci sono dei ragazzi che fanno i pierini perchè sono troppo intelligenti per adeguarsi al sistema e vanno oltre... oppure troppo pigri per studiare veramente e vogliono trovare altre strade per farcela
RispondiEliminacerto è che fate un lavoro molto faticoso e come dici tu, negli ultimi anni i genitori non aiutano, anzi...
Sì, è un lavoro sempre più faticoso e le risorse sono sempre di meno.Con alcuni ragazzi serve molto il rapporto in piccolo gruppo, in modo da riuscire ad avere un dialogo, ma ci stanno togliendo tutte le ore di compresenza e presto non riusciremo più ad attivare percorsi alternativi per questi ragazzi.
RispondiEliminadopotutto i pierini richiedono soltanto più attenzioni.
RispondiEliminaHai ragione Amoleapi. Il problema è che i Pierini stanno aumentando notevolmente e riuscire a dare a tutti, singolarmente, le attenzioni giuste non è facile, comunque ci proviamo, anche aiutati dai volontari, pensionati e non.
RispondiEliminaCara, la strada c'è sempre, basta trovarla. Io sai cosa ho fatto una volta che il bidello mi ha chiamata in classe perché il preside aveva da dirmi una cosa urgente e riservata? Ho abbandonato la borsa sulla cattedra, e questo lo facevo regolarmente, capitava di rado l'occasione, ma gliela lasciavo anche aperta. Un'altra volta avevo sete,, ho chiamato il Pierino di turno e gli ho chiesto di prendermi un bicchiere d'acqua, il monellaccio è tornato al volo, col bicchiere dondolante pericolosamente, l'ho preso e portato alle labbra, un compagno ha detto soltanto: , io l'ho guardato storto e ho tracannato l'acqua senza danno e da allora Pierino è stato più ammansito. Sono momenti bellissimi, peccato per i Pierini viziati dai genitori: non sanno il danno che i loro stessi figli ricevono per una malintesa forMA D'AMORE. dILUVIA E TUONA, FACCIO PARTIRE IL COMMENTO SENZA RILEGGERE O SE NE VA LA LUCE. bACI.
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