Qualche giorno fa, mio marito ed io, accompagnati dal fedele
cagnolino, siamo andati a fare una
passeggiata a Savigliano, ridente cittadina in provincia di Cuneo.
Arrivati nella piazza centrale, abbiamo visto uno strano
personaggio che passeggiava e si fermava a conversare con questo o con quello.
Per quale motivo lo definisco strano? Perché era vestito e
pettinato come un uomo del settecento. Giudicate un po’ voi guardando le
fotografie! ( tratte dal web e scattate a Fossano, dato che noi non abbiamo
osato fotografarlo)
Sotto ai portici abbiamo incontrato una badante rumena che
accompagnava un’anziana sulla sedia a rotelle. Anche lei si è fermata a
guardarlo, come incantata. Le abbiamo chiesto se quel giorno fosse prevista una
manifestazione in costume, ma ci ha spiegato che quel signore ha l’abitudine
di vestirsi così ogni giorno, per passeggiare tranquillo nelle vie della città.
“ Una volta ha il costume verde, un’ altra quello rosso, un’ altra ancora
quello giallo, e porta sempre un bastone da passeggio coordinato. E' molto cordiale e gentile con tutti".
In effetti l'abbiamo visto conversare amabilmente con tante mamme e bambini, e camminare disinvolto, nel modo più naturale
del mondo.
Arrivati a casa, ho cercato sul web qualche notizia in più
su questo strano personaggio, e ho trovato un’intervista del 27 aprile 2016 sul
giornale “La fedeltà” in cui l’uomo spiega di chiamarsi Massimo e di essere una
guardia forestale in pensione. Fin da bambino ha cullato la passione per il
Secolo dei Lumi e, ora che può permetterselo, vive come se fosse nel Settecento, vestendosi
con gli abiti e gli accessori di allora. Lui “abita il Settecento”, dà al
secolo una nuova casa e una nuova vita in sé”
L’intervistatore, Federico Carle, conclude l’articolo con questa descrizione,
che trovo veramente azzeccata e poetica:
“Massimo è un’antenna
che cattura gli sguardi delle persone, dai più divertiti, ai più seri e
diffidenti. È uno spettacolo nello spettacolo guardare i passanti intenti ad
osservare. E fa riflettere, perché in fondo non è più stravagante di certi look
alla moda di oggi, di certe mise: è una questione di stereotipi e punti di vista.
I click dei telefonini non mancano e le parole scorrono come in un
dormiveglia. Perché Massimo non è un pazzo che vive di sogni e nostalgie, ma
s’è fatto sogno egli stesso, il suo sogno di vivere il Settecento, oggi. Un
uomo che esiste ogni giorno nel proprio desiderio.
Credo proprio che quell’uomo abbia trovato il segreto della
felicità. Cosa c’è di più bello nel sentirsi liberi di vivere ogni giorno in un sogno?