domenica 1 novembre 2020

L'arte e il saper vivere di Nerina Peroni

 Vedere Nerina Peroni, una signora di 81 anni, attualmente ospite di una casa di riposo a Savigliano, ( città a pochi chilometri dalla mia) salire sul palco in una trasmissione di Canale 5, raccontare la sua storia e suonare al piano la Marcia alla Turca di Mozart, mi ha commossa profondamente. Una pianista che, per varie vicissitudini, aveva smesso di suonare e venduto il piano oltre venti anni prima. Nella casa di riposo era stata riconosciuta da un’infermiera che le aveva regalato una pianola, e il primo amore di Norina, piano piano, con tanto esercizio, è risorto dalle ceneri regalando, a me e agli altri spettatori, un toccante momento di emozione e tenerezza.

Immagine presa dal web

Questa la sua presentazione:

Vengo da Savigliano, in provincia di Cuneo. Vi stupirà che a una trasmissione come questa venga una che la carriera l’ha finita da 30 anni, però ho una storia”.

Poi è entrata nel dettaglio senza omettere nulla.

Sono stata accompagnatrice al pianoforte al conservatorio di Torino, dove c’era un giovane che studiava, che poi è diventato mio marito. Le vicissitudini hanno fatto sì che nel 1996 abbia suonato l’ultimo concerto con i nostri cantanti e poi sia stata  male, mi siano venute le vertigini e sia andata in pensione due anni prima. Abbiamo cambiato casa e abbiamo tolto i pianoforti che non ci stavano più.

Piuttosto che dare via il tavolino o gli armadi, ho dato via i pianoforti. Ho smesso di suonare e mi sono convinta che non mi importasse più. Non lo dovevo fare e basta, spirito di adattamento un po’ esagerato, forse. Le mie amiche si sono tutte stupite perché sapevano cos’era stata la musica per me. È stata la mia vita, ma quando non si può più, non si può più. Ho deciso di ritirarmi in casa di riposo. Le mie amiche avevano paura che mi intristissi.

Mi dicevano ‘Nerina, tu vai là e dopo un mese giaci da una parte ad aspettare la fine”.

Ho risposto che tanto la aspetto anche a casa mia la fine.

Devo dire che ho incontrato delle persone meravigliose: la direttrice, le infermiere, gli ospiti sono miei fratelli e sorelle. Ho trovato la vita di cui avevo bisogno. Tra una cosa e l’altra un’infermiera, Cristina, mi ha riconosciuta e mi ha chiesto se suonassi ancora, le ho risposto di no e mi ha fatto portare una pianola. Ho messo le mani sul pianoforte e quella sera ho fatto fatica ad addormentarmi, tanta era l’emozione di essere tornata a suonare. Ho suonato a una manifestazione ed è piaciuto tanto a tutti. Così eccomi qua”.

Al termine della sua esibizione, che ha ottenuto il 100% dei consensi del pubblico e della giuria, Maria de Filippi le ha rivolto queste parole:

Hai il talento di saper vedere il bicchiere mezzo pieno e mai mezzo vuoto ed è raro. È l’arte della vita, il saper vivere. E poi hai l’arte e il talento di saper suonare”.


6 commenti:

  1. Ma dai, che bella storia! E con un bel finale poi :-) Sono contenta del bel successo di nerina...auguri :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In effetti è fantastico che Nerina abbia avuto così tanto successo durante un'uscita dalla casa di riposo! Una speranza di vita per tutti!

      Elimina
  2. Mi sono emozionata moltissimo ascoltando la sua storia e guardando la leggiadria con cui suonava quel pianoforte, quasi come se vivesse solo per questo.
    Una donna che ha molto da insegnare a ciascuno di noi, proprio come hanno precisato i giurati.
    Forza Nerina!
    Io tifo per te. <3

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vive a 20 km da casa mia. Non la conoscevo, ma molti miei colleghi musicisti di Cuneo e Torino la conoscono bene la descrivono come una donna molto dolce e sempre sorridente. Sono molto felice per lei e spero proprio che possa suonare fino all'ultimo giorno della sua vita!

      Elimina
  3. Ho letto la sua storia stamattina eppoi questo scritto da te... incredibile

    RispondiElimina
  4. Una storia bellissima, che dà speranza a tutti. Nella casa di riposo, finchè potrà suonare, Nerina non sarà mai più sola.

    RispondiElimina