venerdì 4 aprile 2014

Il dilemma dei nuovi libri di testo



In questi giorni sto valutando, con i colleghi, l'opportunità di sostituire il libro di testo. Le nuove norme prevedono un libro  completamente multimediale mentre il nostro, ormai vecchiotto, ( ma non di nome!) lo è solo in parte.
 
Il nostro attuale testo
Ciò che conta molto, per me, in un volume di testo, sono i brani strumentali. Quando il repertorio è valido, facilmente fruibile, piacevole, si può utilizzare a tutto tondo risparmiando un mucchio di fotocopie. ( così è successo con il vecchio testo) Affinché un repertorio sia di mio gusto, è necessario che sia, prima di tutto, scritto con pentagrammi abbastanza grandi e note distanziate. Uno spartito minuscolo, che costringa gli alunni a forzare la vista, è poco accattivante e faticoso.

In secondo luogo, i brani dovrebbero  essere eseguibili da tutti o dalla maggior parte della classe, con difficoltà adatte anche a chi non abbia mai preso un flauto in mano nella Scuola elementare e con suoni che arrivino fino al RE del quarto rigo, eccezionalmente al Mi. E' noto che il flauto dolce sia intonato un'ottava sopra gli altri strumenti, pertanto ha già la prerogativa di suonare in modo piuttosto acuto, inoltre, anche la voce dei ragazzi  ( e pure la mia!) arriva al massimo  a quell'altezza, a meno che non si voglia correre il rischio di mandare in tilt le proprie corde vocali.

Il repertorio, pur contenendo anche le classiche canzoni "evergreen " dovrebbe  essere vicino ai gusti musicali dei ragazzi di oggi, non dico che debba essere modernissimo, ma almeno  presenti  cantanti di cui gli alunni conoscano l'esistenza.

Ebbene, ci credereste? Il repertorio, nella maggior parte dei testi, è ancora quello che già utilizzavo all'inizio della carriera, mentre i brani popolari sono gli stessi che cantavo io quando frequentavo la scuola media: "Il ragazzo della via Gluck, Samarcanda,  Acqua azzurra acqua chiara, Il cielo in una stanza", per non parlare delle classiche "Vola vola lu pavone, Il vino dei castelli, Amore mio non piangere" ecc...

Si tratta di canzoni che hanno più di quarant'anni. Come si può, per tutta la vita, far suonare SEMPRE le stesse melodie? Io diventerei matta.
In effetti, sono io stessa, piuttosto frequentemente, a creare gli spartiti per i ragazzi arrangiando quelli originali. Mica sempre sono modernissimi. In questi giorni stiamo suonando "It's my life" e  "Happy hour", ma anche  i recenti "Hey brothers " e "Go gentle", poi ho una classe che andrà a suonare per gli anziani e per essa ho riesumato il repertorio degli anni '30/'40, mentre un'altra suonerà, in occasione di un altro spettacolo, brani popolari europei. Insomma, c'è un po' di tutto, ma non, esclusivamente, "il ragazzo della via Gluck e similari!

Qualche testo presenta delle canzoni più moderne ma, manco a farlo apposta, sembra le abbia cercate con il "lanternino" per presentare proprio tutte quelle che hanno note altissime, addirittura cinque note sopra al nostro amatissimo RE,e già immagino le esecuzioni dei ragazzi come un concerto di sibili e fischi tale da far venire il mal di testa a tutti e anche l'alzheimer anticipato! Altri brani sono difficilissimi, ma basterebbe cambiarne la tonalità per renderle immediatamente più semplici. Non parliamo degli spartiti minuscoli, da guardare con la lente d'ingrandimento!

Ho parlato del problema con i rappresentanti. Uno si è giustificato dicendo che la SIAE pone costi troppo alti all'uso delle partiture più moderne, altri invece mi hanno detto chiaramente che gli insegnanti italiani chiedono espressamente quelle canzoni,mentre  aborriscono decisamente i testi con i brani più nuovi.

In tutti i casi, i rappresentanti continuano a dirmi che basterà collegarsi ai vari siti online per scaricare altri brani e accattivanti contenuti. Peccato che nella nostra scuola non esista il collegamento online, tantomeno il computer in classe, se non in pochi casi ( ora è morto anche il pc in sala insegnanti, l'unico che poteva connettersi al web! )Non parliamo di pretendere che i ragazzi stampino gli spartiti. Sembra che quasi nessuno, al giorno d'oggi, possieda più una stampante!

Insomma, questo cambio di testo si rivela proprio un dilemma. 

O sarò io ad essere troppo difficile?

14 commenti:

  1. Non non sei difficile sei intelligente e questo è un problema ahimè nella scuola di oggi. Hai ragione tu sulla scelta dei brani, devono andare incontro anche ai gusti di chi poi in classe deve prendere in mano il flauto e suonarli. E' essenziale. Credo che chiamare in causa la SIAE in questo caso sia una scusa.

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    1. Sì, credo anch'io che la storia della SIAE sia una scusa. Mi preoccupa piuttosto il fatto che i miei colleghi non si curino degli spartiti contenuti nei libri. Non basta guardare il titolo, bisogna anche controllare bene i contenuti!

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  2. al solito, si resta indietro su di un argomento tanto vivo ed in continua trasformazione!

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    1. Il fatto è che non sempre gli scrittori di libri scolastici sono anche insegnanti e, per questo, non riescono a capire i veri bisogni degli alunni!

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  3. Anche io non capisco come tutta questa modernità possa trasferirsi nelle cose utili, magari i ragazzi hanno lo smartphone da 700 euro e poi non hanno neanche una stampante, mi sa che questa tanto propagandata banda larga anche se arriverà ovunque non migliorerà l'italia, favorirà solo chi scarica i film, ohibo'.
    Detto ciò potresti scrivere tu un libro di spartiti da vendere magari su quei servizi online di libri... così per darti un'idea, c'era l'altro giorno l'articolo di un friulano che ne ha venduti tantissimi, ed ho anche visto nella bacheca annunci del centro commerciale la pubblicità/foglietto stampato in casa di un libro venduto su amazon! ciao.

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    1. Beh, qui non si tratta di scrivere un libro di spartiti, ma un intero libro didattico, e io non sono una scrittirce! Teniamo poi conto che, se mai mi mettessi in concorrenza con una casa editrice, non avrei vita lunga! Comunque, un giorno o l'altro, si spera che qualcuno riesca a scrivere un testo adatto alla scuola media e all'età dei ragazzi. La speranza è sempre l'ultima a morire!

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  4. Non credo tu sia troppo difficile. Credo piuttosto tu sia troppo giovane per questa scuola giurassica :)
    E' sempre piacevole leggere quello che scrivi, soprattutto per me che da qualche anno mi sciroppo ogni sei mesi una cena col gruppo insegnante e ogni volta sono indecisa se buttarmi dalla finestra del ristorante o se presentarmi con un cannone alla cena, tornando definitivamente alle droghe leggere.

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    1. Beh, in effetti ci sono degli insegnanti che si comportano come se avessero 12 anni e non capiscono le cose finchè non ci sbattono il naso dentro!

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  5. PS: Due anni fa ho conosciuto quello che, a mio avviso, è uno splendido personaggio. Un insegnante di violino che ha messo online gratuitamente un corso. Organizzava anche degli stage, rigorosamente a contributo anonimo e libero (chi non poteva non pagava). Moltissime persone hanno imparato a suonare grazie a lui, senza dover investire cifre astronomiche in corsi e lezioni private. Insomma, Luca è una di quelle persone che ti fanno fare pace col mondo, insomma. Ti passo il link, magari può interessarti
    http://lucasalin.com/

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    1. Grazie per il link, poi andrò a visitarlo. Comunque, nella mia scuola, la parola "online" è tabù. Non funziona nemmeno più il pc in sala insegnante e solo due su dieci LIM risco a navigare. La maggior parte delle classi non ha memmeno la LIM!

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  6. Concordo con Manuela, sei tu ad essere meravigliosamente al passo con i tempi (il che significa anni luce dalla media).
    Non ci capisco nulla di Re, Mi do.... anche se amo la musica (ed ho sempre sognato di imparare a suonare, mi sa che faccio una capatina sul sito sopra) :)

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    1. Considerato che il RE è l'ultima nota acuta che riusciamo a raggiungere, senza troppi sforzi, con la voce e con i flauti, puoi immaginare come sia difficile eseguire anche il MI, il FA, IL SOL e il LA più alti.
      Io ho sempre cercato di stare al passo con i tempi, perchè non potrei mai fossilizzarmi per tutta la vita sulla stessa metodologia e sugli stessi programmi. Ho anch'io i miei limiti, come tutti, ma almeno li conosco e cerco di superarli.

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  7. Ecco, sono ritornata ed ho letto con attenzione.
    La domanda sorge spontanea . Ma che competenze hanno di che personale si avvalgono i capoccioni dei vari ministeri visto che le cose vanno a rotoloni avunque e al contrario leggendoti o leggendo altrove trovo persona altamente qualificate e aggiornate sul lavoro che svolgono?
    Purtroppo non ci sono parole.
    E' arrivata la primavera e i colori sono piacevoli. Il ginocchio fracicone come va?

    sherabbraccisignoraMaestra

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  8. Evidentemente, chi lavora non è colui che scrive i libri! Oltretutto, mi rendo conto che la maggioranza dei nuovi testi richiede di lavorare online e con la lavagna elettronica in classe e noi non abbiamo ne' l'uno ne' l'altra nella maggioranza delle classi! Per non parlare dei file musicali mp3 che i nostri lettori cd non leggono!

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