venerdì 14 novembre 2014

Le catene dei social network



Non amo particolarmente Facebook, ma lo frequento perché mi permette di mantenere i contatti con moltissime persone, come in un grande caleidoscopio eterogeneo e sfaccettato: amici reali, amici virtuali, colleghi, ex colleghi, alunni, ex alunni, parenti,conoscenti... Sono tantissimi  ed è sempre un piacere poter comunicare con loro.

Ciò che proprio fatico a tollerare sono le richieste per i giochi e le interminabili catene di S. Antonio con relative nomination. Insomma, a me già piace poco partecipare ad una catena ma, ancora meno, andare a disturbare l'uno o l'altro invitandolo a partecipare a giochi o iniziative di cui, quasi sicuramente, non gli importa nulla. Non parliamo poi di dover scrivere frasi strane in nome di qualche ipotetica iniziativa umanitaria. L'ultima volta, per favorire la ricerca su una malattia, avrei dovuto scrivere: "Oggi sono andata nell'orto e mi sono piantata come una carota". La volta precedente avrei dovuto esprimermi con: "Andrò a stare in Australia per un anno" scatenando quasi sicuramente un elenco interminabile di commenti in cui tutti mi avrebbero chiesto di confermare la notizia e di spiegare come mai mostravo l'intenzione di andare così lontano.
Gli inviti ai giochi li ignoro proprio.  L'unica volta in cui ho provato a giocare a "Farmville" mi sono ritrovata con una fattoria piena di animali urlanti che reclamavano il cibo, moltissimi frutti da raccogliere prima che marcissero sulle piante, macchinari da acquistare, terreni da arare... Tutto questo era molto più stressante della vita reale!


L'ultima novità riguarda il fatto di scrivere, ogni giorno per cinque giorni, tre episodi positivi accaduti durante la giornata, nominando due persone per continuare la catena.  Tutti scrivono, tutti nominano, ma io non riesco proprio a pensare a nulla di così positivo da essere menzionato.

Stamattina, come molte altre volte, per recarmi al lavoro è stato necessario partire un'ora prima perché non sapevo dove avrei potuto parcheggiare la macchina. Sono finita nel posteggio dell'ospedale, abbastanza lontano dalla scuola, dove ho dovuto discutere con un marocchino per sistemare la macchina nell'unico posto libero, vicino ad una siepe, pagando anche il classico euro come obolo. 

Nelle classi ho dovuto usare tutta la mia pazienza per sopportare i "Pierini" di turno che, se continueranno a comportarsi in modo così irritante, finiranno per farmi diventare razzista, giacché la maggior parte è extracomunitaria. Eppure sono sempre stata sicura di essere una persona giusta e priva di pregiudizi ma, di fronte a certe manifestazioni d'indisciplina, bisognerebbe veramente avere la vocazione della santità. Nei loro Paesi i docenti usano "menare le mani" per correggere certi atteggiamenti, qui non si può fare e loro ne approfittano.

Nuovamente, il pomeriggio, ho dovuto recarmi a scuola un'ora prima per avere il tempo di cercare un parcheggio e raggiungere la meta a piedi mentre, al ritorno a casa, ho trovato un sacco di biancheria in attesa di essere stirata.

Tra le novità della settimana c'è stato il comodato d'uso del CUBO-VISION , un decoder che permette di vedere molti contenuti multimediali, tra cui film e trasmissioni televisive. Ci credereste? Al terzo giorno già si è bloccata la linea e dal pomeriggio non si è visto più niente. 

Sicuramente, anche stavolta non mi sembra il caso di cominciare una nuova catena!

5 commenti:

  1. io odio le catene e le interrompo sempre...ecco sono una sfascia catene ;)

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  2. Io le catene le interrompo sempre. Quando mi capita qualche bel pensiero cancello dal testo tutta la parte relativa alla catena e magari la rigiro a qualcuno. Ma senza impegno nel rimandarla.

    Per i giochi l'unico che facevo era Hay Day. Ho dovuto smettere molte volte perché poi mi creava dipendenza. Hay Day è una fattoria stile Farmville, ma non si gioca su Facebook, ma su iPad.
    Ciao

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  3. Se ti ricordi giocavo anch'io a Farmville e mi piaceva. Poi il mio pc ha fatto le bizze e non mi permetteva più di giocarci. Quando finalmente ho comprato quello nuovo ero rimasta troppo indietro, non mi ritrovavo più, così almeno ho smesso e non gioco più a nulla.
    Quanto alle catene le ignoro e basta; prima chiedevo scusa, ora faccio finta di niente.
    Mi dispiace per i tuoi problemi con il parcheggio: già è faticosa la scuola, ci manca anche altro. Ciao. Buon fine settimana.
    paola

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  4. Non amo le catene, condivido il tuo "sentire", tranne quando trattano di musica e libri. In quel caso le accetto e le diffondo: sono un ottimo mezzo per conoscere un po' di più gli umani che frequento virtualmente :)

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  5. Solo un abbraccio. Tanta stanchezza.

    Shera

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