sabato 25 febbraio 2012

BAMBOCCIONI, SFIGATI E ADATTATI...


Sapevamo che gli stipendi dei nostri parlamentari e dirigenti pubblici fossero esorbitanti, ma vederlo nero su bianco, con un capo della polizia ed un ragioniere di Stato che percepiscono ben più del Presidente degli Stati Uniti d'America, credo abbia fatto a tutti un certo effetto.
Mi viene in mente il famoso aneddoto sulla regina Maria Antonietta che, informata sul fatto che la popolazione fosse alla fame e non avesse più di che comprare il pane, aveva risposto: " Se il popolo non ha più pane, si compri le brioches!"

 Lo stesso avrà pensato il nostro beneamato Monti quando, interpellato sull'argomento " lavoro fisso" ha risposto: "Che noia, che barba un lavoro sempre uguale, i giovani devono dimenticarlo e pensare piuttosto a cambiarlo continuamente, affinché sia più stimolante", non tenendo conto che, senza lavoro fisso, i giovani non potranno accendere un mutuo per comprarsi un appartamento, chiedere un prestito per intraprendere un'attività, sposarsi e mettere su famiglia. Insomma, dal tempo dei tempi, i nobili si sono sempre fatti mantenere a suon di tasse dal popolo già stremato e anche adesso la situazione non è molto diversa: sono sempre i più poveri, come i pensionati e i lavoratori dipendenti, a tirare fuori i quattrini per  tentare di salvare la situazione del Paese.

I giovani sono, in questo periodo, la categoria più bistrattata. E' stata istituita la laurea breve affinché possano inserirsi prima nel mondo del  lavoro ma questo mondo pare non apprezzarla troppo, così i giovani sono costretti a laurearsi due volte, con due tirocini, due tesi e un maggior numero di esami.
Poi, quando cercano di inserirsi nel mondo del lavoro, è loro richiesto di possedere almeno uno o due anni di esperienza in quel determinato ambito lavorativo e questo sembra proprio una presa in giro, perché, per avere esperienza, bisogna prima avere un lavoro. Il solito gatto che si morde la coda.
Allora i giovani cercano di adattarsi pur di lavorare.


Conosco una ragazza, ingegnere biomedico con laurea specialistica da centodieci e lode che, fortunatamente, ha trovato lavoro proprio in un ospedale.
"Bene! Finalmente un lavoro nell'ambito della sua specializzazione!" Rispondo  a sua madre quando me ne parla.
"Ehm, non proprio...in realtà si tratta di stare allo sportello-cassa per i pagamenti dei tickets..."
E mica è finita lì. La ragazza vorrebbe sposarsi ma non può perché, se lo facesse, non  le verrebbe rinnovato il ventilato nuovo contratto per un anno. Così si accontenterà di andare a convivere facendo bene attenzione a non rimanere incinta per non perdere questa  possibilità lavorativa.

Un'altra ragazza si è laureata in lingue, ha portato curriculum ovunque e di persona e, alla fine,  "è piaciuta" al padrone di un grosso negozio di giocattoli, che le ha offerto un posto per un anno, occasione che lei ha colto al volo. Non sarà il lavoro adatto a un'interprete, ma è pur sempre un lavoro!
Così c'è chi lavora al bancone di un bar, fa il venditore in un grosso centro commerciale di articoli sportivi, allena i ragazzini in una palestra...

Nell'ambito della mia cerchia di familiari, amici e conoscenti, vedo che i ragazzi si danno veramente da fare per non stare "con le mani in mano": sopportano orari scomodi, impegni lavorativi il sabato e la domenica, contratti che si interrompono e riprendono dopo quindici giorni al solo scopo di ricominciare da capo senza aumenti di stipendio o gratifiche...

Eppure molti li criticano e li guardano con compatimento, affermando "che si sono abbassati" a svolgere lavori inadatti ed inferiori alle possibilità di un laureato. Insomma, per la maggior parte delle persone sembra che un ragazzo faccia una migliore figura lamentandosi  di essere " in attesa di trovare un posto che non si trova" piuttosto che svolgere un lavoro ritenuto "non da laureato". A quel punto, immagino che ci siano genitori che preferiscono avere un figlio "bamboccione", piuttosto che un figlio che li fa compatire da parenti e amici per il suo lavoro "di basso livello". 

Ai ragazzi, comunque, del compatimento degli adulti importa poco. Questi sono tempi  difficili e avere un lavoro, di qualsiasi genere, è una fortuna. Vivono il presente perché il futuro, diversamente dai nostri tempi, è veramente impossibile immaginarlo o, comunque, sembra essere così incerto che non conviene proprio pensarci...

"Larga la foglia, stretta la via, dite la vostra che ho detto la mia"...

21 commenti:

  1. Il tuo post è molto triste perchè purtroppo dice la verità. Ho due nipoti con laurea breve (figli di mio fratello) e ne so qualcosa. Ora ci sono i miei nipotini che accederanno alle superiori e spero proprio che nel frattempo qualcosa sarà cambiato.
    Un caro saluto e buona domenica finalmente tiepida.

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    1. Speriamo che qualcosa cambi, ma credo che ci vorrà sicuramente parecchio tempo. Siamo in piena recessione ormai e i nostri giovani sono sempre più sfiduciati, ma non sono i soli, perchè anche i meno giovani perdono il lavoro e si ritrovano pieni di conti da pagare e preoccupazioni.

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  2. Cara, su due tuoi blog finalmente riesco ad agguantarne uno, stamattina invece era iobloggo a darmi la schermata blu, si sentiva soltanto la canzone.
    Comunque adesso sono qui e non potevi esprimere meglio la triste situazione del lavoro e della persona umana nel nostro bel paese ridotto allo stremo, parole tue, da un piccolo manipolo di svergognati.
    E queste ultime sono parole mie, sì, svergognati e ladri tutti quanti, uno per uno, a costoro non viene il dubbio che esista da qualche parte un Dio giusto, che gli chiederà conto, NON ci credono affatto, non lo temono, e in questo pentolone di indegni metto tutti quelli che se lo meritano, ecclesiastici e no.
    Comunque, niente di nuovo, i farisei ci sono sempre stati e anche gli esattori delle tasse. Come gli stregoni, che comandavano in nome degli spiriti, antenati, fantasmi, angeli, demoni e di chiunque avesse una parvenza di idolo.
    Un mio amico è laureato in biologia con centodieci e lode, vincitore di un prestigioso concorso, indegnamente scartato da coloro che avrebbero dovuto accoglierlo a braccia aperte, si suppone, per invidia dell'intelligenza che ha. Un'amica, laureata in pittura col massimo dei voti, l'altro ieri si è messa in fila per un posto di commessa e le hanno detto che è troppo alta, allora si è presentata per dipingere maioliche e, per averle spiegato come fare, volevano cinquanta euro da lei.
    E qui chiudo perché questo è soltanto un commento, ma sto aspettando di sputtanare sul mio blog questa gente con nome, cognome e destinazione. Aspetto soltanto una prossima indegna mossa, prima sul blog e subito dopo li mando in televisione.
    Sono cattolica, no scema.
    Difendiamo i nostri figli, perché sono TUTTI NOSTRI FIGLI. E sentire dire a mio nipote che molti si sono impiccati, con la faccia che aveva quella mattina, mi ha stravolta per sempre. Non si può né sopportare né accettare.
    Un abbraccio, Katherine. Grazie perché non ti sei dimenticata di me, certe volte, quando vedo alcuni commenti tirati, mi rendo conto che le persone sono stanche, avvilite e mi chiedo se la colpa è mia, incapace di comunicazione profonda.

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    1. Ho tolto la musica su entrambi i blog, proprio per alleggerirli, ma la cosa strana è che su iobloggo non si riesce ad accedere con alcuni browser, come google chrome, per esempio. Se entro con Chrome vedo anch'io una schermata blu e sento la musica che invece non ci dovrebbe essere. E' proprio strano!
      Anche la figlia di una mia collega ha fatto la fine delle persone mominate da tuo nipote...siamo ancora tutti shoccati.
      Purtroppo non si capisce più nulla...con la laurea breve dicono che non si trova lavoro, con la specialistica si è troppo "alti" rispetto al lavoro che si trova, con la laurea giusta mancano gli anni di pratica...Insomma, non va bene niente!
      In quanto all'essermi dimenticata di te...quando mai? Qualche volta ho delle difficoltà a commentare, ma solo perchè non sono affatto pratica di poesia, per il resto vengo sempre a leggerti!

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    1. Miciobuonasettimana a voi!
      Voi cagnolini almeno non avete il problema di cercare un lavoro e trovate sempre la pappa pronta lo stesso eheheheh!

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  4. Come fanno i nostri parlamentari ad avere una minima percezione di come si fa a vivere, con gli stipendi che si sono dati?
    Non si accorgeranno mai di come si deve campare con una pensione minima, con l'aumento dell'iva che hanno messo, con i costi ecc ecc. Sono cifre che non si riescono neppure ad immaginare

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  5. Se penso a tutto quello che guadagnano mi sento male. Per guadagnare come uno di quelli che ha un reddito tra i più bassi all'anno io impiegherei almeno 20 anni! E dopo quarant'anni, al momento di andare in pensione, potrei dire che ho guadagnato quanto un parlamentare in due anni!E' veramente scandaloso...per questo nessuno di loro capisce quanto si possano trovare in difficoltà oggi le persone comuni; è proprio come succedeva a Maria Antonietta che suggeriva al popolo di comprarsi le brioches visto che non riusciva a procurarsi il pane!

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  6. Non riesco accomentare questo tuo scritto chiaro ed esauriente se non con le parole dell'indignazione.
    Finirà tutto questo? E quando?
    :-(
    Tony
    http://ioviracconto.wordpress.com

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  7. Già Tony, quando finirà? Stiamo tornando al tempo in cui esistevano pochi ricchissimi e potenti e tanti poverissimi. Sta nuovamente sparendo la categoria "di mezzo", quella conquistata con tanta fatica. Presto i figli degli operai non saranno più in grado di pagare tasse e libri per l'università e non ci sono fondi per le borse di studio, così continueranno ad istruirsi solo i figli dei cosiddetti "ricchi" e ad occupare le posizioni che contano, mentre il resto della popolazione tornerà alle posizioni di basso livello.L'equilibrio sarà ristabilito e la storia riprenderà il suo corso tra due sole fasce: i ricchissimi e i poverissimi.

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  8. Ti do ragione su tutta la linea, cara Ka. Questo signor Monti, che sta sicuramente facendo il lavoro sporco che altri non hanno voluto fare, dovrebbe imparare a dosare le scempiagini che dice. Non tuttti i ragazzi hanno le opportunità di svolazzare da un lavoro all'altro con la disinvoltura che hanno quelli della sua fascia sociale: studi esclusivi, conoscenze selezionatissime, viaggi ovunque. Se io guadagnassi 1,5 milioni di euro l'anno, mio figlio farebbe studi all'estero, conoscerebbe tantissime occasioni per migliorare il proprio lavoro e cambiare. Ma io guadagno (e sono monoredddito) 1.700 eur al mese e le possibilità che avrà sono quelle che hanno gran parte dei nostri ragazzi, ossia scarse.
    Farebbe bene a pensare, prima di parlare.

    p.s. che bella la testata del blog, voglia di primavera? ;))

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  9. Dici bene Linda! E' facile non annoiarsi svolazzando da una parte all'altra del mondo con le tasche piene di soldi! Però almeno bisognerebbe avere la decenza di stare zitti e non infierire su quei poveretti che si arrabattano tra mille lavoretti, bistrattati, sottopagati e con la prospettiva di perdere anche quel misero posto ogni sei mesi!
    Per quanto riguarda la testata...sì, ho proprio voglia di primavera! Basta neve: subito è bella, ma è sempre bianca, mentre la natura fiorita è piena di colori. Almeno in questo caso, possiamo permetterci di non essere monotoni!

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  10. Cara, grazie del commento, mi sono allora precipitata qui (finalmente il link è giusto e funziona), ho controllato per vedere se il mio commento ci fosse e, poiché non è uscito l'avatar, non mi trovavo più, ricordavo benissimo quello che avevo scritto, purtroppo.
    Punto primo: la poesia è anche cultura e studio di come hanno fatto gli altri, ma principalmente un abbandono dell'animo. La laurea è così poco da essere niente, è costata una fatica immensa, ma ho dovuto studiare anche argomenti che non mi piacevano affatto come il gotico (tutta la grammatica e la sintassi), la bibliografia dal Gutenberg in poi, le carte geografiche ed ho avuto un professore di italiano che ci imponeva una sua letteratura e ci chiedeva tutti i minori e le date di edizione dei libri, ci interrogava seduto di sbieco, senza guardarci in faccia. Quello di latino se sbagliavi un accento di un paradigma faceva volare i libri e ti cacciava. E allo scritto di latino potevi anche essere bocciato a tempo indeterminato, il che ad alcuni ha impedito di laurearsi. A parte l'enormità dei programmi. Altri tempi, eppure ti dico che la laurea presa studiando e non con le raccomandazioni più vergognose è ancora niente, vale di più la passione personale verso il sapere e la curiosità. Ci sono semplicemente i poeti espliciti e quelli impliciti, magari tu sei implicita nelle parole, ma cosa provi quando suoni meravigliosamente?
    Per quanto riguarda il lavoro, ribadisco che ho trovato vergognosa la battuta di Monti ed anche controproducente. La verità è il malcontento delle persone mentre quasi tutti i politicanti, in televisione, continuano a sostenerlo, magari con qualche riserva per tenersi libero un sentiero di fuga in caso di flop. Una si secca di vederli. Tutti entusiasti sulle spalle dei poveri e dei giovani. Questo lavoro a spizzico vuole rendere schiave e competitive le persone affinché fatichino ore e ore per essere riassunte, non dà certezza, non ci si può sposare con una certa serenità e crescere figli. Non era bello che i lavoratori si mettessero sempre in congedo col beneplacito di medici compiacenti, ma non è buona tanto meno questa cosa. Quando andavo a scuola e il preside mandava la visita fiscale in caso di malattia, era una specie di offesa che si sussurrava a bassa voce nei corridoi, alla fine invece arrivava a tutti anche per un solo giorno di assenza perché se n'erano approfittati oltre misura e dignità.
    Credo che in una società democratica autentica, che non sia di comodo a pro di pochi eletti, tutti i lavori debbano essere sicuri e gli stipendi equi, la pensione, per me, deve lasciare al lavoratore il tempo di vivere in pace la propria anzianità, non la decrepitezza.
    E se vogliamo considerarci democratici, BASTA agli stipendi da favola per pochi eletti.
    Ma ora chiudo il discorso, mi sta venendo la nausea. Torniamo alla poesia: tu leggi con gioia e scrivimi quello che senti senza temere di sbagliare, ti assicuro che sorprenderai te stessa. Un abbraccio mimmiano.

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  11. Voglio aggiungere un'altra considerazione: continuano a sorgere, come funghi dopo l'acquazzone, cartelli scritti a lettere cubitali davanti alle gioiellerie con seduttive promesse di acquistare oro usato. In questo modo i poveri, tra poco, non avranno più nemmeno la fede nuziale e la catenina al collo, in cambio cantanti, attori, calciatori e politici si divideranno il grosso più a lungo possibile.

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  12. MIMMA:
    In effetti temo che si voglia tornare ai vecchi tempi in cui, nella società, c'erano solo due categorie: I ricchi e i poveri.
    Inoltre dici bene quando affermi che un giovane si impegna, fatica, compie rinunce al fine di essere riassunto in un determinato lavoro e poi si ritrova licenziato comunque, perchè quella è la scelta aziendale. Questo non è nemmeno educativo perchè insegna che l'impegno e la serietà oggi non servono a nulla.
    Per quanto riguarda la poesia...io continuo a leggere, ma fatico a capire le metafore.
    Cosa provo quando suono? Non me lo sono mai chiesto! Semplicemente seguo l'onda emotiva e non devo pensare a nulla, altrimenti mi perdo!

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  13. io sarei contento che i miei figli vadano all'estero, dove non c'è un clima lavorativo così negativo come in Italia.

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  14. AMOLEAPI:
    in effetti molti lo fanno. Mio figlio era già quasi in partenza, poi ne ha trovato uno qui temporaneo e si è fermato in Italia, ma l'idea di andarsene c'è sempre.

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  15. vero .. hai ragione. frase infelice! e mi rimane però la sensazione di un paese che fa tanto (per fortuna) a chi ha vissuto ma troppo poco per chi vuole un aiuto a costruirsela... Chi ha la fortuna di avere una famiglia dietro alla spalle bene ... gli altri...

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  16. ACROSSTHEDARK, ben ritrovato!
    In effetti, se i giovani di oggi non avessero una famiglia alle spalle, non so proprio come potrebbero cavarsela!

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  17. Io vista la situazione, ho preferito mollare gli studi dopo 4 anni. era tutto inutile e i miei, che ultimamente sono pure alle prese con problemi di salute, erano "costretti" a pagarmi 3000 euro di tasse universitarie l'anno quando poi non era neppure sicuro nè che avrei superato l'esame di stato (purtroppo per fare l'architetto è obbligatorio) nè che avrei trovato un lavoro veramente qualificato in quell'ambito visto che molti miei amici che si sono laureati e lavorano negli studi vengono subito presi come tirocinanti e 1) non vengono pagati 2) se vengono pagati prendono in un mese quello che io prendo in una settimana lavorando part time in un ristorante (150 euro).Ho mollato in settembre, ho seguito due corsi di formazione professionale, in gennaio ho trovato un contratto di sei mesi in un ristorante a conduzione familiare; ora sosterrò un colloquio per entrare in una catena di ristoranti nella quale mi avrebbero promesso (col solo diploma, notare bene) "opportunità di crescita all'interno dell'azienda". Purtroppo però non sopporto appunto la mentalità retrograda degli italiani. In nord europa una donna fa la manager anche se ha 10 figli, qui purtroppo c'è ancora la mentalità cattolica del 1500 che se una donna si sposa e ha i figli viene automaticamente mandata a casa. Io mi sposerei anche, ma ho paura di farlo perchè poi finisco per diventare una casalinga frustrata e mantenuta dal marito perchè nessuno mi darebbe da lavorare,o se lavoro già nessuno mi darebbe opportunità di carriera e di conseguenza nessuna promessa di stabilità nel futuro di eventuali figli, perchè quando lavorano sia il marito che la moglie si vive molto meglio, soprattutto ora che nessuno ha i soldi. Io poi personalmente tengo molto al fatto che una donna, giovane e in forze, sia anche indipendente. Concetto che in questi talebani di connazionali nn è ancora entrato in testa.

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  18. Anonima, purtroppo non posso darti torto. In questo momento pare che le uniche offerte di lavoro vengano proprio solo dal commercio e dalla ristorazione. Mio figlio è laureato e ha trovato lavoro in un grosso centro di articoli sportivi. Una volta ai commessi bastava la terza media, ora sono tutti laureandi o laureati. L'unico lato positivo è che i colleghi hanno tutti più o meno la sua età e hanno alle spalle studi universitari, pertanto hanno creato tutti insieme un fantastico gruppo per uscite, cene, suonate al chiaro di luna ecc...La figlia di una coppia di nostri amici, con la laurea specialistica in ingegneria, lavora in ospedale alla "cassa per il pagamento dei tiket" e non può sposarsi perchè, se lo facesse, non le verrebbe nemmeno rinnovato il contratto. Tempi duri per voi giovani, veramente duri!

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