La cara Perlasmarrita mi ha nominata
per un nuovo gioco che riguarda il talento. Ah! L'ho sempre detto che Perla è
veramente troppo buona, un tesoro di ragazza, poiché riesce a vedere il talento
anche in una persona molto comune come me, ma ormai la nomination è andata e
non mi resta che collaborare eheheheh!
Ho provato a scrivere il post ieri
sera. Avevo appena terminato il mio bel giro nei blog degli amici per copiare i
loro indirizzi quando si è bloccato il computer e, siccome non avevo salvato,
ho perso tutto! Certo è che questa sbadataggine non sia proprio quel che si
confà ad una persona che ha sempre insegnato ai suoi alunni a salvare i dati
prima di ogni cosa, ma l'ho preso come un segno del destino. Non mi ero forse
ripromessa, già alcuni anni fa, di non nominare più nessuno, per non correre il
rischio di dimenticare o far dispiacere a qualche amico blogger? Spero quindi
che Perlasmarrita non se la prenderà a male se non seguo le disposizioni del gioco
riguardo questo punto. Chi leggerà il post e avrà piacere di aderire alla
proposta,si consideri nominato!
Regolamento:
1)
Utilizzare il logo ( fatto!)
2) Menzionare chi vi ha nominato (fatto!)
3) Nominare 10 Blogger, nei quali scorgete la dote del
Talento, notificando loro la nomination. (
consideratevi tutti nominati e aderite se vi fa piacere farlo)
Rispondere alle seguenti domande:
4) Quando hai capito di amare la “scrittura”?
Io ho imparato a leggere e a
scrivere intorno ai cinque anni, grazie ad un attacco di sciatica che costrinse
mio padre a stare a casa dal lavoro per un po' di tempo. Lo facevo impazzire
continuando a chiedergli di raccontarmi le favole e così lui pensò di
insegnarmi a leggerle da sola, perché non ne poteva proprio più. La trasmissione
di Alberto Manzi "Non è mai troppo tardi" fece il resto e a mia
madre, che ha sempre tenuto in grande considerazione la cultura, non parve vero
di avere l'occasione di comprarmi una mole enorme di libri affinché potessi coltivare
quel nuovo apprendimento. Alle elementari cominciai a scrivere poesie. Se le
prese tutte la maestra per ricordo e non me ne lasciò nemmeno una. Ah! Cosa
darei per poterle leggere adesso e sapere cosa mi passasse per la testa in
quegli anni! Non ricordo di aver ripreso a scriverne nelle medie, anche perché
a otto anni avevo iniziato a suonare il pianoforte e il mio tempo libero era
impegnato in quest'altra attività.
Fu alle superiori che sentii il desiderio di
scrivere per me stessa, mettendo nero su bianco le riflessioni, le emozioni, i
primi turbamenti dell'adolescenza ed iniziai a tenere un diario. Scrivere era
una sorta di liberazione, uno sfogo, rileggermi mi faceva riflettere e ponderare meglio le situazioni.
Finiti gli studi, gli anni
passarono in fretta e non pensai più al piacere della scrittura fino a quando
scoprii il blog e finii per continuare a raccontare ancora frammenti della mia
vita, questa volta in forma pubblica.
Non ho mai
pensato di possedere capacità letterarie, né tantomeno un talento. Non saprei
mai scrivere un libro o anche un semplice racconto. Io parlo di esperienze vissute, di
incontri reali, di fatti che conosco bene e che, in qualche modo, colpiscono la
mia attenzione. Qualcuno mi legge, è nato un dialogo con altri bloggers, ho instaurato
dei rapporti di amicizia che durano da anni. Cosa volere di più?
6)
Ti ispiri mai alla tua realtà?
Sempre
Sempre
7)
Se potessi partecipare e vincere una competizione letteraria o fotografica
importante, quale sarebbe?
Non ci penso
proprio! Però il mio primo racconto vissuto"La storia di Gino e Pino", dedicato
a mio padre e al suo vecchio amico d'infanzia che vive in Venezuela, è stato pubblicato
sul quotidiano "La stampa" della rubrica "Cuori allo specchio"
di Massimo Gramellini e sono persino stata contattata dalla Rai per partecipare
alla trasmissione domenicale "La vita in diretta". Si pensava di far
recitare la mia storia da alcuni attori, ma era indispensabile che anche
l'amico di mio padre venisse a Roma e, considerato che aveva 93 anni e non
poteva permettersi un viaggio così lungo per una sola ora di trasmissione, alla
fine tutto sfumò.
(Per chi
fosse curioso, il racconto si trova ancora QUI e sul mio blog nella sezione "Le mie
più belle storie vere, in versione più completa)
Tratto da " La stampa" - illustrazione per la mia storia di Marco Cazzato |
8)
In cambio di un'ingente somma di denaro, riusciresti a realizzare qualcosa
lontanissima dalle tue corde?
Eh, neanche volendo e sforzandomi non potrei realizzare qualcosa che non
sia nelle mie corde. Le capacità
non s'inventano. In ogni caso, a me basta avere il denaro sufficiente per
vivere in serenità e non m'interessa correre dietro alla ricchezza.
9)
Ami sperimentare?
Beh, qualche volta ci provo. Per imparare ed evolversi bisogna anche
provare a cimentarsi in qualcosa che non si è mai fatto. Un po' di tempo fa
ho scritto un post sulla base di alcune parole fisse ( c'è sempre lo
zampino di Perlasmarrita, mannaggia a lei che mi trascina nelle avventure più
impensate! ;) ) e mi stupisco ancora adesso per esserci riuscita!
10)
Offri qualcosa d'inedito alle persone che ti seguono e credono nelle tue
capacità?
Non credo
proprio che le avventure della Kat, dei suoi genitori, degli alunni, del gatto
Pallino e del cagnolino Terry possano essere considerate letture inedite da
chicchessia, né il prodotto di una grande mente. Più che altro penso che si sia
instaurato un clima di amicizia e di condivisione per cui io leggo alcune persone
ed esse leggono me, scambiandoci opinioni come se ci trovassimo a casa dell'uno
o dell'altro, seduti comodamente in salotto
a conversare.
Bisogna vedere cosa intendi per inedito :) Le avventure di Terry sono state romanzate e con un po' di applicazione potrebbero esserlo ancora, no? :))
RispondiEliminaBeh, con queste risposte ti confermi quel che già so: sei una persona diretta, pratica e forse fin troppo modesta sulla qualità della tua scrittura :)
ps: sai che anche a me era mio padre che raccontava le favole? Ma le sue erano speciali :) ogni sera era diversa, le inventava al momento... e avevano come protagonisti Napoleone, CarloMagno, Caterina di Russia.... :)))
Anche le favole di mio padre erano di sua invenzione, ma riguardavano due soli personaggi inventati da lui: Picinin e Rosetta. Ah quei due ne combinavano delle grosse e mi facevano ridere a crepapelle. Ricordo che da piccolina andavo nel lettone dei miei prima di andare a dormire e non facevo altro che dire: "Ancora, ancora!" Posso immaginare come mio padre, ad un certo punto, non ne potesse più...Anche la più fervida fantasia ha bisogno di fermarsi e rigenerarsi ogni tanto! Però mio padre, sotto sotto, si divertiva anche lui ad inventare quelle avventure. Quante risate! Come vorrei poter tornare indietro, anche solo per un momento, per sentire di nuovo quelle storie!
EliminaGrazie per aver partecipato, Kathe :)
RispondiEliminaGrazie a te per avermi ritenuta degna di nota!
EliminaAllora è "tutta colpa di Francesca!" :) Ho notato che molti dei nominati si sminuiscono, può rientrare nell'umana convinzione, ciò non toglie che qui si può "osare", e la sperimentazione abbinata ad una solida base, non ha mai fatto danno a nessuno, al contrario ...
RispondiEliminaGrazie.
Raymond
Sì, sì, è tutta colpa di Francesca! In quanto a sminuirsi, almeno per quanto riguarda me, so di essere una semplice scribacchina di blog, scrivo per mio piacere e qui ho scoperto di poter anche interagire con altri, ma non ho alcuna velleità artistica, gli scrittori sono ben diversi! Comunque anche a me, come penso a tutti noi, fa piacere se qualcuno afferma di apprezzare un mio scritto. Come si dice: "Non si vive di solo pane!" Grazie di essere passato!
EliminaMi sono commossa, Kat, perché è sempre bello incontrare la tua palpabile umanità.
RispondiElimina(Sono molto poco sul blog, in questo periodo, per motivi legati alla cura della famiglia e mi manca la quotidianità della lettura. Torneranno tempi migliori. Un saluto grande)
zena
Grazie Zena, per la tua presenza qui e per ciò che scrivi. E' un onore riceverti su queste pagine. Spero per te che tornino presto tempi sereni e migliori. A presto!
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