Avete presente i ragazzi del libro "Io speriamo che me la cavo" del maestro Marcello d'Orta?
Ebbene, un candidato dalla simile tipologia si è presentato all'esame di terza media stamattina. Ha alle spalle difficoltà familiari, ha fatto moltissime assenze, lo si vede sempre in giro per strada con ragazzi anche molto più grandi. E' un ragazzo dolcissimo, ma molto lontano dai canoni dello studente modello.
Nessuno si aspettava grandi cose da lui ( tranne me, che conoscevo le sue abilità musicali), per questo il Consiglio di classe è rimasto letteralmente a bocca aperta fin da quando ha iniziato a suonare.
Ha eseguito due brani difficilissimi con il flauto dolce, "Il tema di Harry Potter e Gabriel's oboe dal film Mission", non solo con una tecnica impeccabile, ma soprattutto con un'intensità ed espressività tali da commuovere tutta la commissione. Una mia collega è persino uscita di corsa dall'aula perché non riusciva a trattenere il pianto.
Sono quei momenti in cui la musica comunica il vissuto e la sensibilità di una persona più di quel che potrebbero fare mille discorsi e sono quei momenti in cui vale la pena di essere un insegnante.
Coltivare le capacità di ognuno, far fiorire il seme. Questo è l'unico modo per riuscire a dare vita a un mondo migliore.
RispondiEliminaGià...non è facile coltivare le capacità di ognuno: l'insegnante è da solo e gli studenti sono tanti. Comunque bisogna sempre sforzarsi di trovare il lato migliore nelle persone, soprattutto se molto giovani. Loro sono il futuro e ogni seme attecchito è una speranza in più.
EliminaGrazie Katherine per questo post: mi hai fatto iniziare bene la giornata!
RispondiEliminaUn abbraccio
Ne sono contenta. Abbraccio ricambiato!
EliminaSplendido! Questo conferma ciò che ho sempre creduto: tutti, davvero tutti hanno qualcosa di meraviglioso da donare agli altri... e voi insegnanti avere l'arduo compito di aiutare i ragazzi a tirare fuori la bellezza che hanno dentro.
RispondiEliminaBuon fine settimana.
Il fiore della mia vita avrebbe potuto
Eliminasbocciare da ogni lato
se un vento crudele non avesse intristito
i miei petali, dal lato di me che potevate vedere
al villaggio.
Dalla polvere io innalzo una voce di protesta:
Voi non vedeste mai il mio lato in fiore!
Voi che giudicate siete davvero degli sciocchi
perché non conoscete le vie del vento
né le forze invisibili che governano i processi della vita.
Edgar Lee Master
Mi è sempre piaciuta questa poesia, fin da quando la lessi da ragazzina. Tutti, soprattutto i ragazzi, hanno un lato in fiore. Dobbiamo sforzarci di trovarlo e coltivarlo. Non è facile, ma dobbiamo almeno provarci
che bello, Kate, che bello!
RispondiEliminagrazie: è un'iniezione di fiducia.
zena
Sì, ogni tanto un'iniezione di fiducia ci riconcilia con il mondo e ne abbiamo molto bisogno.
EliminaQuanto sono piccole le menti di molti insegnanti, purtroppo, quanto ancora tutto si riduce alla nozionistica. Fortunatamente esiste anche chi, come te, sa vedere oltre il foglio Excel.
RispondiEliminaLa nozionistica si dimentica, le abilità no! Benvenuta Manuela!
Eliminache bella la vita quando ci regala momenti così
RispondiEliminaSì, ci sono dei momenti nella vita che sono impagabili!
Eliminauff nn commento...
RispondiEliminaGià sapevi....
EliminaKat, è una storia bellissima che mi ha commosso già leggendola (figurati se fossi stato lì ad ascoltare!).
RispondiElimina"Gabriel's oboe" con il flauto dolce (immagino che il ragazzino non abbia uno strumento di gran pregio) non è davvero una cosa banale ed eseguirlo con espressività richiede un vero talento.
Talento, ecco quella cosa rara che ha quel ragazzino, non esattamente uno studente modello.
Forse non diventerà ingegnere e l'avere quella dote per la musica non gli riserverà un posto privilegiato nella società dell'efficienza e dei soldi, ma... quel talento ce l'ha, è suo e non glielo leverà nessuno. Spero solo che la vita non lo opacizzi.
E poi... chissà, è ancora giovanissimo!
Molto bella la poesia di Masters che hai citato.
Un abbraccio
Mario
Mario, tu che sei musicista, più di altri puoi capire ciò che è successo. Suonare magistralmente Gabriel's oboe e riuscire pure ad eseguirlo con espressività non è cosa da poco, per di più per un ragazzo che tutto è fuorché uno studente modello. E' proprio per questo che ci siamo commossi e qualcuno ha anche pianto calde lacrime. Spero anch'io che la vita non opacizzi questo talento e che, soprattutto, questo ragazzo possa avere la vita che merita.
RispondiEliminaAbbraccio ricambiato! E' sempre un piacere ritrovarti!