C’è un video, da cui ho catturato un’immagine, che gira sul web e che mi fa tanto sorridere, così come succede a molte altre persone, considerando ciò che commentano.
Succede che un cantante, Lucio, dopo
tanti anni di gavetta in locali piccoli e meno piccoli, dopo aver macinato
chilometri e chilometri su e giù per la penisola, dopo illusioni, delusioni e cose andate meglio,
supportate da una grandissima passione per la musica ed un immenso amore per
gli strumenti (piano, chitarra e armonica) finalmente riesca a realizzare il
suo sogno e a suonare e cantare in un ippodromo davanti a quindicimila
spettatori paganti. Sicuramente un’emozione fortissima! La gratificazione dopo
quattro LP, tanto studio e sacrifici. Un’emozione che è molto più bella se
condivisa con la band, conosciuta ai tempi del liceo, con cui suona da almeno
quindici anni e con i suoi amici più cari, Francis, un fotografo di Volpiano e Tommaso,
l’amico fraterno, coautore di tutti i suoi brani e creatore dei video delle sue
canzoni, compagno di tanti momenti importanti, per l’occasione ospite d’onore.
Tommaso suona la chitarra elettrica ed
esegue la seconda voce. Nel caso di un particolare brano, si siede al
pianoforte vicino al cantante, con l’intenzione di utilizzare lo stesso
microfono per le parti a due voci. Qualcosa però non quadra. Sembra che non riesca
ad aprire bocca. In un momento solo strumentale, il cantante si scosta dal
microfono e gli chiede sommessamente: “Non la ricordi, vero?” Al segno
affermativo, Lucio scoppia a ridere di gusto, proprio lì, nel mezzo della
canzone, quasi si piega sul pianoforte, poi riprende a cantare, perché lo
spettacolo deve sempre andare avanti, ma sul suo viso, per tutto il pezzo,
aleggia un sorriso che arriva fino alle orecchie e si estende agli occhi. In
quello sguardo c’è tutto: amicizia, comprensione, riconoscenza, condivisione…È
come un ringraziamento implicito: “Hai visto, con il tuo aiuto, dove siamo
arrivati? E che importa delle parole dimenticate? Chissà quante altre ne
scriveremo ancora insieme! Quante storie fantastiche, poetiche, divertenti, ci
aspettano! Quanti concerti!”
Anche gli spettatori delle prime
file, che hanno compreso la scena, sorridono emozionati.
Un piccolo episodio che continua a
commuovere sul web. È il segno che si abbia necessità di buoni sentimenti come
amicizia, gentilezza, comprensione, rispetto, gratitudine…In un mondo che ci
mostra ogni giorno immagini terribili di violenza, prevaricazioni, falsità,
inganno, sfruttamento, distruzione, emergono improvvisamente queste storie di
amicizia. Amicizia che non è scontata. Perché, se è pur vero che trovare un
amico sia come trovare un tesoro ed è fortunato chi lo incontra (e, in questo
caso, i tesori sono parecchi!), mantenere quell’amicizia non dipende dalla
fortuna, ma dall’impegno nel volerla coltivare, un po’ come fece il Piccolo
Principe con la sua rosa.
E a noi non resta che sorridere,
perché il sorriso è contagioso e ne abbiamo tutti tanto bisogno.
Amo tantissimo questa scena, due ragazzi speciali davvero. Condovido appieno ciò che hai evidenziato con grande maestria
RispondiEliminaLucio lo conobbi da Stefano Massini, su Riserva Indiana (RaiTre), poi l'ho rivisto a Sanremo.. simpatico dai..
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