mercoledì 13 giugno 2012

E' finita la scuola!



E' passato in fretta, come sempre, ed è volato via un altro anno scolastico. Stamattina è suonata la campanella di fine lezione per l'ultima volta, per squillare nuovamente a settembre e ricominciare tutto da capo. 

Stamattina noi insegnanti eravamo in agitazione, come sempre accade quando i ragazzi hanno solo voglia di fare festa e di cacciarsi inevitabilmente nei guai. Memore delle esperienze degli anni passati, finiti con gli alunni bagnati come pulcini e una montagna d'immondizia ovunque ( gira e rigira, i giovani perdono il controllo e si tirano addosso bibite e dolciumi, visto che non sanno più divertirsi in modo corretto...) il nostro dirigente ha bloccato qualsiasi iniziativa che avesse a che fare con festeggiamenti e affini, ma tenere i fanciulli tranquilli fino alle 13,15 in una mattinata come questa non era affatto facile, perciò abbiamo iniziato la giornata con le dita incrociate, sperando anche nell'aiuto divino.

Tutto sommato a me è andata bene, tra canti a pieni polmoni, ripassi dei brani da suonare all'esame e un'esibizione musicale a favore di una collega che andrà in pensione.  Ho scattato fotografie alle terze, firmato magliette e persino braccia, ricevuto biglietti con dediche  e mangiato pizzette. Nessun incidente, tanta allegria e qualche lacrimuccia. Anche quest'anno è andata. 

Ora non restano che gli esami, che mi impegneranno fino al trenta giugno. Sarò parecchio a scuola, visto che ho ben tre terze, ma non ci saranno problemi, a meno che qualcuno si ammali e ci costringa a riaprire una sessione ad agosto tutta per lui. Ricordo che, alcuni anni fa, tutta la commissione si recò in una clinica per esaminare una ragazzina appena operata di appendicite. Quell'anno avevamo una collega claudicante, un'altra incinta che si sentiva svenire e un commissario spastico. Quando gli infermieri videro arrivare la commissione, con un'insegnante che zoppicava da una parte, un'altra sorretta a braccia perché non si reggeva in piedi e il commissario che non riusciva a comandare i movimenti inconsulti delle mani e le smorfie del viso, sicuramente pensarono che fosse arrivata una ben strana commissione e che gli insegnanti stessero peggio della ragazzina malata, che li attendeva in camicia da notte, pallida come una morta. Che esperienza!

Alla fine dell'anno c'è sempre chi mi chiede come siano i giovani di oggi e se siano cambiati rispetto a quelli di ieri. In fondo, a pensarci bene, non sono poi tanto diversi, ma è cambiato l'ambiente intorno a loro. Hanno difficoltà di concentrazione, si stancano presto e, anche quando si entusiasmano, lo fanno in modo caotico, tendendo a parlare tutti insieme e a non rispettare il proprio turno.
Durante le prove del saggio il mio coro doveva stare in piedi e non vi dico quanto i ragazzi si siano lamentati. C'era chi aveva dolori alle gambe, ai piedi, persino alle anche. Ogni occasione era buona per accasciarsi a terra, in preda allo sfinimento. Eppure io, vecchierella, stavo in piedi tanto quanto loro e non mi lamentavo.

Sono ragazzi che hanno materialmente tanto, ma solo molto soli e tristi. Una mia collega di lettere ha fatto scrivere ai suoi alunni poesie e pensieri ispirati ai desideri e ai sogni, dai quali è emersa, per la quasi totalità della classe, una grande tristezza. C'era il ragazzo adottato che si struggeva per conoscere la mamma naturale, la ragazzina che temeva la violenza del padre, quella che si sentiva rifiutata dalla madre vera e non accettava la nuova compagna del genitore, perfino l'alunno che sperava di vedere il papà fuori dalla prigione...
Ormai le storie intricate che pensavamo si vedessero solo nelle telenovele e soap-opere sono  realtà in parecchie famiglie. Beautiful è niente al confronto! 

I genitori, poco presenti a causa del lavoro e dei tanti problemi della vita di oggi, tendono a farsi perdonare giustificando e difendendo i figli a spada tratta, anche quando hanno torto, e questo non favorisce una crescita responsabile e matura.

Per  finire, i nostri ragazzi sono, in gran numero, dislessici, disgrafici, discalculici...o in cura dallo psicologo. Ogni giorno arrivano nuovi certificati medici che attestano tali patologie, persino ancora a una settimana dalla fine dell'anno.
A un certo punto il tarlo del dubbio si è insinuato anche in me e ho chiesto a mio figlio se avesse mai avuto difficoltà di lettura o scrittura ai tempi della scuola. Vuoi vedere che anch'io ho avuto un figlio dislessico e non l'ho mai appurato?
In ogni caso, per lui è tardi ormai, giacché è già laureato, ma forse avrei fatto meglio a sottoporre anche lui a una visitina, al momento giusto...Che madre snaturata!;)

Stretta la foglia, larga la via, dite la vostra che ho detto la mia...

19 commenti:

  1. E l'hai detta molto bene. Il tempo passa veloce, sembra ieri che scrivevi del tuo inizio dell'anno scolastico. Pensa che anche i miei nipoti, che chiamavo "nipotini", stanno per fare l'esame di terza media. Hanno frequentato una Media musicale ed ho potuto vedere il saggio di violino lei e clarinetto lui. E' stato un bello spettacolo, organizzato bene e immagino la fatica degli insegnanti, fatica che tu ben conosci.
    Passeranno presto anche i giorni degli esami e poi ti rilasserai. Auguri.
    Paola

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    1. Censorina, anche la mia è una scuola a indirizzo musicale e non ti dico quanti spettacoli dobbiamo organizzare ogni anno. In ogni caso, gli esami, al confronto, sono un vero relax. Vuoi mettere un alunno alla volta contro cento alunni tutti insieme che suonano in una rimbombante palestra?

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  2. Ho divorato questo post, perché sai parlare di loro in modo naturale, materno, ma anche intelligente e "professionale"; perché mi fai sempre ridere, anche quando parli di situazioni tragiche (il presidente spastico e la prof sorretta a braccia sono fantastici!!) e perché mi fai sempre riflettere. Il prossimo anno B. comincerà le medie e non sto a dirit con che preoccuapzione sto vivendo l'attesa...
    Spero solo che trovi inseganti di cuore e di polso, come te...
    Un abbraccio!

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    1. Ah quella scena in ospedale me la ricordo come se fosse oggi. Quel povero presidente aveva tutto il corpo contratto in uno spasmo, gesticolava con le braccia, faceva smorfie, roteava gli occhi...Ricordo che, appena arrivato, aveva battuto un sonoro pugno sulla cattedra e noi avevamo pensato che fosse arrabbiato con noi, invece quel pugno gli era semplicemente scappato perchè non controllava il movimento delle braccia. Quando siamo arrivati in ospedale con lui in quello stato, la collega che zoppicava e l'altra sorretta a braccia perchè stava per svenire, quella povera ragazzina per poco non è svenuta a sua volta dallo spavento!
      Vedrai che la tua B troverà dei buoni insegnanti il prossimo anno. Per fortuna siamo tanti e, per uno che può non piacere troppo, ce ne sono altri quattro che sanno farsi rispettare e amare. In bocca al lupo!

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  3. Ogni volta che sul tuo blog trovo una nuova puntata con un pezzetto della tua vita io mi rilasso, sorrido e incomincio a leggere di gusto. Essendo stata a mia volta insegnante, mi rivedo all'opera, è vero quanto tu dici, più cose materiali hanno e più i ragazzi sono o si sentono soli ed i genitori non li aiutano difendendoli contro ogni logica e ogni verità per mettere a tacere in qualche modo i propri rimorsi. Avere tolto allo studio la sua valenza forte è un danno planetario.

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    1. Ehehehe! Sicuramente tu, Domenica Luise, sai di cosa parlo.La situazione è difficile, ma non dobbiamo perdere la speranza. Abbiamo impiegato trent'anni per capire che i voti funzionano meglio dei giudizi, probabilmente riusciremo anche a tornare indietro sulla valenza dello studio!

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  4. Che carino questo post...sono d'accordo con Linda che ha espresso anche il mio pensiero "sai parlare di loro in modo naturale, materno, ma anche intelligente e "professionale"; perché mi fai sempre ridere, anche quando parli di situazioni tragiche (il presidente spastico e la prof sorretta a braccia sono fantastici!!) e perché mi fai sempre riflettere" Linda non me ne volere se ho fatto un copia incolla!!

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    1. Allora dovrò fare anch'io un copia e incolla della risposta che ho dato a Linda eheheheheh!
      "Ah quella scena in ospedale me la ricordo come se fosse oggi. Quel povero presidente aveva tutto il corpo contratto in uno spasmo, gesticolava con le braccia, faceva smorfie, roteava gli occhi...Ricordo che, appena arrivato, aveva battuto un sonoro pugno sulla cattedra e noi avevamo pensato che fosse arrabbiato con noi, invece quel pugno gli era semplicemente scappato perchè non controllava il movimento delle braccia. Quando siamo arrivati in ospedale con lui in quello stato, la collega che zoppicava e l'altra sorretta a braccia perchè stava per svenire, quella povera ragazzina per poco non è svenuta a sua volta dallo spavento! "

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  5. Molto simpatico questo spaccato di scuola,,,, con annessa commissione in trasferta.
    Come non ricordare il periodo di scuola in cui eravamo studenti... poca voglia di studiare....

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    1. Eh la poca voglia di studiare non è una novità ma qualcosa che esiste fin dalla notte dei tempi!Però, da che mondo è mondo, anche quando non c'è, bisogna metterla...insegnava bene Vittorio Alfieri che, durante lo studio, si faceva legare alla sedia dicendo "Volli e sempre volli, fortissimamente volli"
      In quanto alla commissione in trasferta, episodio che non dimenticherò mai, puoi leggere le risposte a Linda o Vagabonda.

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  6. Cara Katerine,
    Concordo con tutti coloro che ti hanno commentato.
    Ora la scuola è finita potrai dedicarti ai tuoi cari e al tuo cagnolino.
    Per quanto hai scritto da me tranquilla in questo momento sono tra i terremotati e sono felice xkè faccio del bene, il mio blog non è a due scrivo solo brani con il Signor Iannozzi che possono essere poetici o non,
    ci scambiamo punti di vista ed opinioni ma non facciamo altro. Rispetto molto la sua figura perché mi sento onorata di dialogare con lui, in fondo si sà è un giornalista ed è pure scrittore e se tu hai messo pensieri maliziosi ti sbagli.Ma sì sono felice di tutto ed anche della mia vita.
    Cordialità Vany

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  7. Cara Viola Corallo,
    la scuola non è ancora finita, ma terminerà il trenta giugno, con la fine degli esami. In ogni caso, esaminare un alunno alla volta è molto meno stancante che avere a che fare con una classe di 28 alunni, stanchi e agitati.
    Ti ammiro molto per l'impegno che metti nell'aiutare i terremotati. Spesso si prova molta più gioia nel donare che nel ricevere e sicuramente questo impegno ti darà molta gioia.
    Scusa per il fraintendimento sul tuo blog. Niente malizia, semplicemente, dal tono delle parole di Giuseppe, ho pensato che foste fidanzati
    Un abbraccio!

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  8. Glassie pel i miauauguli. Sono una gattina ansiana e malatuccia, ma ancola ho tanta voglia di miauvivele. Un miaubasino. Chicca

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  9. Che bello leggere i commenti di un'insegnante. Giusto la settimana scorsa mi chiedevo che tipo di ragazzi abbiamo oggi, vedendo, anzi stando, dentro un parco meraviglioso a Pesaro, dove c'era il raduno di fine anno di tutti gli studenti. Noi stavamo smontando e impacchettando per cui avevamo chiuso un'uscita del bar e bisognava fare il giro. Eravano tutti scocciati e rispondevano a malo modo solo perchè dovevano fare 30 metri in più. Inoltre hanno buttato di tutto sul prato (che è parco e riserva naturale) e per finire hanno fatto al tiro delle uova con farina e acqua. Non ti dico cosa hanno lasciato sul prato e gli abbiamo dovuto dire di ripulire.
    Noi in quattro giorni siamo stati così attenti a non sporcare e vedere quel menefreghismo mi ha fatto male.
    Credevo fosse una generazione ecologica e invece non mi è parso proprio. Pigri, indolenti e maleducati.
    Non voglio fare la bacchettona ma io non mi sono mai sognata di gettare le cose in terra, mai.

    La mia è anche una preoccupazione. Ho un figlio di 18 anni e spero che non sia davvero così quando è con altri coetanei.

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    1. Purtroppo nella nostra scuola abbiamo vietato la festa di fine anno proprio per questo motivo: sembra che al giorno d'oggi i ragazzi non sappiano più fare festa, se non buttandosi cibo e acqua addosso e sporcando dappertutto. Non sono tutti così, te lo assicuro, ma bastano tre o quattro per combinare un vero macello!

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  10. Adesso che ci penso io i primi mesi di elementari tendevo a scrivere da destra verso sinistra!!!!
    Mi sarebbe stato utile oggi con l'arabo :-)
    Sulla maggiore solitudine concordo, sarà che stanno anche molto più in casa con il PC e internet.
    Io andavo a giocare ai giardinetti o in cotile
    Buona estate
    Elisa

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  11. Io, invece, ero mancina, apriti cielo, sono stata immediatamente massacrata a scuola dalla maestra, che informò subito i genitori, che documentarono immediatamente gli zii e, tutti concordi, mi strillarono, soffiarono, giurarono che scrivono con la mano sinistra soltanto gli scemi, mi tennero gli occhi addosso e mi bersagliarono continuamente finché scrissi anch'io con la destra come tutti gli altri per non sentirli più. Si sarebbero meritata un'allieva e una figlia-nipote dei tempi di oggi.

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  12. Anche mio padre, a suo tempo, fu massacrato e non potè scrivere con la sinistra come avrebbe voluto. Oggi invece le maestre non impediscono più ciò che la natura ha scritto e lasciano che i ragazzi scrivano anche con la sinistra.I tempi cambiano, per fortuna, ma qualche volta si esagera dal lato opposto e questi ragazzi crescono senza freni.

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