mercoledì 10 ottobre 2012

Il tempo non basta mai!



Il tempo scorre inesorabile e sembra che non basti mai.  

Il bagno è quasi finito, manca solo la porta della doccia, ma mio marito ha deciso che sia ora di “dare una bella ripulita” e imbiancare tutto ciò che nell’estate, con il lavoro dei muratori, ha cambiato colore: bagno, cucina, sottoscala, sgabuzzino… Lui, che imbianchino non è, ha sicuramente bisogno di aiuto e così, tornata dal lavoro, devo dargli una mano a coprire o spostare mobili, staccare e ripulire i quadri, togliere i baffi di colore che cadono sul pavimento, tenere lontani dai luoghi di pittura mia madre e il cane, rimettere tutto a posto. 


Ci sono poi i lavori per la scuola. Sto cominciando ad usare le famose LIM, lavagne multimediali interattive, che possono offrire spunti di osservazione e lavoro interessanti, purché si prepari tutto prima: filmati, esercizi, testi ecc… I pc forniti alla scuola sono lenti ( pur se nuovi!), la connessione al web funziona a tratti, senza contare che, ogni volta che ci si sofferma a controllare qualcosa, subito i ragazzi si agitano. Insomma, deve essere tutto pronto e ben confezionato, o se ne ricavano più danni che vantaggi. I pc sono pure completamente vuoti, pertanto bisogna installare i programmi, inserire i codici di attivazione, registrarli… 
Ieri, tanto per fare un esempio, quando ne ho accesa una, ha cominciato ad installare gli aggiornamenti di Windows e ho dovuto aspettare un bel po’ prima che fosse pronta per lavorarci sopra.

Quando devono attendere, i ragazzi si agitano e bisogna subito avere un lavoro cartaceo pronto per ingannare il tempo, ugualmente si eccitano quando appare sullo schermo qualcosa che colpisce particolarmente la curiosità e subito urlano come se fossero allo stadio. In una prima hanno strillato ieri quando ho acceso la lavagna che, fino a quel momento, mancando le prese elettriche, era rimasta spenta. Hanno strepitato nuovamente quando sono apparsi dei cartoni animati e hanno sentito suonare un programma allegato al loro libro di testo e lo stesso hanno fatto stamattina quando ho installato un software per scrivere la musica ed è apparso il pentagramma con tante icone da inserire. 

Insomma, si dice tanto che gli alunni vadano interessati ma, quando si propone qualcosa di bello, subito si agitano e fanno venire l’esaurimento nervoso all’insegnante. Si sono comunque poi impegnati a venire a scrivere, a turno, le battute di un esercizio e, al suono del campanello, un alunno mi ha detto, tutto felice: “ Ai tempi di mio padre queste belle attività non si facevano!”
“Hai ragione, puoi dire al tuo papà ( mio ex alunno… sigh quanto sono vecchia! :(  ) che la sua prof. in questi anni si è evoluta diventando tecnologica eheheheh!”

Oggi invece ho cercato su youtube il filmato di “What a feeling”, tratto dal film Flashdance. Ho una terza che potrebbe benissimo essere raccontata nel libro “Io speriamo che me la cavi”. Più “sgarrupata” di così non saprei trovarne un’altra. Tutto è troppo difficile, faticoso, noioso… Gli alunni non hanno voglia di fare nulla, si distraggono, chiacchierano, dovrebbero nuovamente svolgere un programma di prima media, per riuscire a seguirmi. Siccome stiamo studiando il rapporto tra musica e cinema e ho trovato un temino per flauti facilitato della canzone in oggetto, domani proverò a proporla, unitamente al filmato. Speriamo bene!Ormai sono giunta alla disperazione.


Poi c’è il cane. Anche lui mi stressa non poco. E’ terribilmente attaccato a mio marito e, ogni volta che lui esce, piange e si dispera, abbaiando a gran voce e correndo avanti e indietro intorno al cancello, nella speranza di vederlo arrivare. Se lo chiudo in casa fa impazzire mia madre, se lo lascio fuori disturba i vicini, che mi hanno già suggerito una museruola oppure di impacchettarlo ed infilarlo nel bagagliaio dell’auto di mio marito;  in entrambi i casi fa andare fuori di testa me, che sono già stressata di mio.
Qualche giorno fa mi è venuto in mente di piazzarlo sul davanzale della finestra in modo da vedere il padrone che esce dal cancello con la macchina.  Lui ha guardato fuori con estrema attenzione ed in silenzio, ha aspettato che la macchina si allontanasse e poi, rimesso a terra, è subito andato a dormire nella cuccia senza abbaiare nemmeno una volta. Ho provato ancora e nuovamente si è ripetuta la scena. Si direbbe che lo strattagemma funzioni e che lui capisca che è inutile cercare il padrone perché è andato via. Cosa non si deve fare per un po’ di pace!  

In ogni caso, con tutte queste attività, è rimasto ben poco tempo per il blog e le amicizie correlate. Spero che mi perdonerete. Cercherò di rimediare, appena possibile!

28 commenti:

  1. Ciao Kathe, ogni tanto vengo a leggere le tue vicissitudini scolastiche e familiari. Quando era cucciolo il cane di mio fratello faceva lo stesso ed è stato utilizzato lo stesso stratagemma.
    Baciotti
    Elisa

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Acciderbolina Elisa, me l'avessi detto prima! Mi sarei evitata un bel po' di arrabbiature con quella birba di un cagnolino!

      Elimina
  2. Cara Kate
    che deliziosa persona sei...coraggiosa pure con tutte quelle piccole belve che ti trovi a scuola...tu non arrenderti mai.
    Non importa il blog quando si può ci si ritrova
    Buonanotte!!!
    ♥ vany

    RispondiElimina
  3. Eh deliziosa...temo che tra un po' diventerò una belva anch'io, quest'anno è particolarmente dura!
    Un abbraccio, dolcissima Vany!

    RispondiElimina
  4. Ahahahah impacchettarlo e metterlo nel bagagliaio dell'auto mi fa troppo ridere :)

    RispondiElimina
  5. Già...tutti hanno un cane e pretendono che i vicini non si lamentino se abbaia, ma quando lo fa il cane del vicino...Non nego che a me dia abbastanza fastidio non solo l'abbaiare dei cani degli altri, ma anche del mio, pertanto cerco di zittirlo in ogni modo. I modi forti però non mi piacciono...povero, in fondo lui è disperato per quello che crede un abbandono, dovrei anche capirlo!

    RispondiElimina
  6. A proposito di insegnanti ieri ho trovato questo articolo. Ti prego di leggerlo.http://lastampa.it/2012/10/09/italia/cronache/vita-da-prof-dopo-anni-di-lavoro-record-di-disturbi-psichiatrici-AxSH06FMlkm0flUoyobiTN/pagina.html
    Mi ha colpito molto anche perchè so che è vero. Sai che a me succede di sognare di notte di trovarmi in una classe ingestibile e di svegliarmi angosciata? Poi realizzo che non è vero e tiro un sospiro di sollievo. Ciao.
    Paola

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho letto l'articolo. In effetti noi insegnanti siamo sottoposti ad uno stress continuo...e adesso vogliono anche aumentarci le ore e portarle a 24! Per me vorrebbe dire dodici classi e un orario pieno con neanche il tempo di andare in bagno. Temo proprio che finirei anch'io dallo psichiatra, come i casi di quell'articolo!

      Elimina
  7. Katherine, sono rimasto sorpreso dal tuo incipit. Anche da te il tempo passa...
    Ho girato anche l'articolo segnalato da Paola ad alcuni insegnanti....
    ciao

    RispondiElimina
  8. Riccardo, cosa pensavi...che da me il tempo si sia fermato? Sei tu a sorprendermi eheheheh!
    L'articolo è preoccupante. Se penso che mi aspettano ancora parecchi anni in questa scuola sempre più problematica, mi sento male!

    RispondiElimina
  9. Questa del cane che si cheta stando sul davanzale a guardare il padrone che parte non l'avevo ancora sentita... proprio vero che c'è sempre da imparare!
    E le tue cronache sono sempre una delizia!
    Baci, tuo
    Cosimo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Beh, nemmeno io avevo mai sentito di un cane sul davanzale, però funziona!:)

      Elimina
  10. L'idea del cagnolino che segue il suo padrone dalla finestra è fantastica!!

    Per il resto, CORAGGIO, vedrai che tra LIM, ragazzi agitati, pitture casalinghe e video di Flashdance, ce la farai! RESISTI! :)

    RispondiElimina
  11. Già...ci manca solo più che Terry saluti con la zampetta, ma credo che, prima o poi, arriverà a fare anche questo! Per il resto devo per forza cercare di farcela...siamo solo a ottobre, si salvi chi può!

    RispondiElimina
  12. ah meno male che sei riemersa e mi dispiace nelllo stesso tempo per averti anche un po' sollecitata. "storie di ordinaria follia" potrebbe essere un'alternativa al "io vi racconto" :)
    Ho letto oggi un blog dove l'autrice lamentava che non esistono più gli insegnanti di una volta, quelli tutti abnegazione, testa bassa e magari con il righello pronto a colpire.
    Se questo fosse vero ecco qui una bella eccezione che basta e avanza.
    Sai essere psicologa anche con il cagnoletto!

    sheraungrandeabbraccioammiratissimo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ah come sempre tu mi sopravvaluti, non sono così brava! Sento anche che la mia pazienza sta cominciando ad esaurirsi...non so proprio come farò se dovrò andare in pensione a sessantasette anni! Col cagnoletto le sto provando tutte e, prima o poi, qualcuna l'azzecco. Ha una paura tremenda che il suo padrone l'abbandoni e gli sta appiccicato tutto il giorno. Vive in simbiosi. A volte mi fa persino pena, poverino!

      Elimina
  13. Le tue vicissitudini sono scritte con naturalezza, come se avvenissero sotto i nostri occhi. Il tuo cagnolino...ha capito, finalmente. Anche gli allievi capiranno e si abitueranno alle lavagne tecnologiche, ben presto sorriderai delle iniziali difficoltà delle quali, probabilmente, ti ricorderai rileggendo questo post.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A volte ho l'impressione che sia più facile far capire il cane piuttosto che gli alunni!
      Gli allievi si abitueranno presto alle lavagne tecnologiche, ma non credo che i miei colleghi faranno altrettanto in fretta e, nel frattempo, chissà quanti guai combineranno!( e io dovrò correre a rimediare...)

      Elimina
  14. Ciao Katerrine, sei grande, vivi tutte queste vicesitudini che mi manderebbero fuori di testa e riesci a raccontarle con una leggerezza e una simpatia che sono impossibili da trovare quando si vive una situazione di stress. Hai davvero tante risorse dentro di te.
    Per quanto riguarda i cani noi ormai siamo obbligati a portarli ovunque andiamo, preferiscono aspettarci in macchina piuttosto che a casa, in macchina stanno tranquilli, a casa piangono , ululano e anche quando rientriamo vanno avanti per un po' di tempo a piangere. E a essere sincera anch'io patisco a lasciarli a casa e sto male, così ce li portiamo dietro ovunque, anche sul lavoro.
    Comunque ha un musetto troppo furbo e simpatico!
    Ciao, a presto.
    Antonella

    RispondiElimina
  15. Antonella, tutte queste vicissitudini stanno per mandare fuori testa anche me, non so fino a quando reggerò!
    Mi consola sapere dei tuoi cani, vuol dire che non sono l'unica con questo problema. Mio marito non può nemmeno manovrare la macchina in cortile per metterla in garage senza che accorra il cagnolino già disperato all'idea di essere abbandonato.
    Il musetto è furbo davvero, non per niente è un volpino eheheheh!

    RispondiElimina
  16. Buon giorno Katherine! hai visto nella tag board ti hanno scritto dei visitatori Indonesiani!! che bellezza, il tuo blog è internazionale ;D ciaooo buona settimana!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho sempre pensato che questa serie di messaggi indonesiani fosse SPAM... sbaglio, secondo te?

      Elimina
  17. Se o mar adormecer em desvario
    As ondas não mais se formarem
    Se as gaivotas se perderem do ninho
    As árvores mais altas tombarem

    Se o dia não encontrar a manhã
    As nuvens deixarem de chorar água pura
    Se as pedras da ilha roubarem a cor ao verde
    As tuas palavras deixarem de ser raiva dura

    Boa semana


    Doce beijo

    RispondiElimina
  18. Buona settimana anche a te, O' Profeta!

    RispondiElimina
  19. Prendi tutto con molta calma, amica mia..
    Quanto alla scuola, personalmente credo che i supporti tecnici e informatici siano fuorvianti e che il lavoro dell'insegnante debba essere basato sulla parola, sull'attenzione e sulla curiosità.
    :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. beh, credo che per quanto riguarda i supporti informatici sia necessario usare la giusta misura. Tutto va bene purchè non si esageri. La LIM può essere un aiuto, ma serve sempre la testa dell'insegnante per essere utilizzata al meglio, inoltre può fare abbastanza, ma non sicuramente tutto.

      Elimina
  20. Il tuo secondo nome è SANTA PAZIENZA!!!!...
    è vero che necessità fa virtu'... però però...
    oltre ad essere una brava insegnante sei una casalinga super presente...
    cavolo!!! Altro che tempo libero... dovresti farti clonare!!

    RispondiElimina
  21. Ah sicuramente le pazienza è tanta! Ma credo che di Katherine ne basti una...tutti i troppo stroppiano eheheheheh!

    RispondiElimina