Nei
giorni delle feste mi è capitato spesso
di pensare a quand’ero bambina e vivevo il periodo del Natale come un vero
momento magico.
Non
eravamo ricchi, ma non ci mancava il necessario. Il superfluo però era poco di
moda a casa nostra. Ad esempio, noi non
avevamo la macchina. Mio padre diceva sempre che me l’avrebbe comprata per i
miei diciott’anni, ( e mantenne la parola!) ma, al momento, non era affatto
necessaria, perché bastavano le nostre biciclette. Ricordo che una volta,
mentre ci recavamo a piedi dai nonni, ne avevo vista una parcheggiata ai bordi
della strada e avevo fatto un gran capriccio: “Prendila, prendila papà!” Ma lui
era rimasto irremovibile e avevo dovuto adattarmi a camminare. In ogni caso, quando bisognava andare da
qualche parte, c’erano quasi sempre cugini o amici disponibili a venirci a
prendere con la loro automobile, e non potevo proprio lamentarmi più di tanto.
Non
avevamo nemmeno i termosifoni. In compenso avevamo delle stufe che scaldavano
tantissimo, ma che era necessario accendere ogni mattina e rifornire continuamente
di legna o carbone. Mio padre si alzava presto per accenderne almeno una ma,
quando uscivamo per andare a trovare qualche parente, tornavamo a casa e
trovavamo tutto freddo.
In
ogni caso, ero felice lo stesso. Proprio ieri, in televisione, ho sentito
parlare di un detto di don Bosco che recitava così: “I bambini hanno bisogno
soprattutto di sentirsi amati”. Io amata lo ero davvero, e tanto!
A
Natale non si parlava mai di Babbo Natale, ma piuttosto di Gesù Bambino. Era
lui che portava i doni a casa nostra.
Ricordo
che, una volta, avevo chiesto una carrozzina per la bambola uguale a quella di
una mia amichetta. Era bellissima e sembrava proprio una carrozzina per
bambini. Quella che invece era arrivata a me era molto più piccola e misera e
si vedeva proprio che era un giocattolo. Ero rimasta veramente delusa! I miei
genitori mi avevano spiegato che, quell’anno, Gesù Bambino era particolarmente
povero e non aveva potuto accontentare tutti i bambini. Alla fine, me ne ero
fatta una ragione.
La Befana a casa nostra portava invece solo dolci e frutta. Se
andava bene, arrivava pure il carbone dolce che, al contrario del suo aspetto,
era molto buono e atteso!
Quell’anno,
la sera precedente al suo arrivo mi aveva vista alle prese con un nuovo gioco. Avevo messo le sedie della
cucina in fila, le avevo coperte con una tenda e le avevo trasformate in un
treno, di cui io ero la macchinista. Ah mi bastava poco per divertirmi! Poche
cose e tanta fantasia.
Ero
andata a letto lasciando il treno montato al fine di poterci giocare ancora il
giorno dopo. Avevo teso l’orecchio, in ascolto
di eventuali rumori che avesse potuto produrre la Befana ma, alla fine, il sonno mi aveva vinta.
La
mattina non avevo trovato nulla! Un’altra delusione! Gesù Bambino non mi aveva
portato la carrozzina che avevo chiesto e la Befana non era nemmeno venuta. Si
era data alla fuga!
Poi
i miei genitori mi avevano suggerito di giocare con il treno e … sorpresa!
Proprio lì, sotto la tenda, c’erano cioccolatini, mandarini, frutta secca e
carbone dolce!Alla befana era piaciuto il mio trenino. Che gioia!
E’
passato tanto tempo da quei giorni. Sembra successo in un’altra vita, una vita
fatta d’innocenza, scoperte, giochi, sogni e amore puro. Per fortuna ci sono i
ricordi!
Questo post fa parte di un gioco di scrittura
tra blogger, su parole scelte a turno dai partecipanti ( evidenziate in grassetto), organizzato su VerbaLudica.
Beh, io trovo sia un bellissimo post, Kathe :) alla tua maniera, fatto di saggezza, pacatezza, vita vissuta ... il tutto rispettando le cinque parole "guida" :) Mi piace, mi piace molto!
RispondiEliminaVedi che non era poi così difficile? :D Un bacio
Beh, cara Perla, quando si tratta di parlare di momenti di vita vissuta, sai che vado forte! Stavolta le parole chiave mi hanno subito dato l'ispirazione, ma non è detto che la prossima volta mi verrà altrettanto facilmente! Comunque sono contenta che il post alla mia maniera ti sia piaciuto. Grazie mille!
EliminaI ricordi di un'altra stagione della nostra vita quando sono regalati con animo semplice è sincero fanno letteratura e vita. Tu forse non lo sai ma il treno fatto con le sedie e una tenda, i tuoi genitori e il freddo buono del mattino io li ho visti davvero grazie a te. Ciao.
RispondiEliminaEh quel treno lo ricordo ancora bene! Giocavamo con poco, noi bambini di tanti anni fa! Grazie per aver apprezzato il mio post!
EliminaHo sorriso, leggendo questo post, ho sorriso della bambina che pure io sono stata, catturata dalla magia delle feste, trascinata dai desideri, pronta a precipitare nelle tristezze della delusione e a farmi sollevare dalla gioia regalata dalle piccole cose.
RispondiEliminaBei tempi quando eravamo bambini! Sono contenta di averti catturato un sorriso!
EliminaA noi, al sud, i regali li portava la befana. Peccato che il giorno dopo, immancabilmente, ricominciasse la scuola.
RispondiEliminaHai ragione: a volte i ricordi confortano, scaldando come vecchie stufe a legna. :**
Sì, i ricordi scaldano, soprattutto quando ci portano indietro a momenti felici in compagnia di chi abbiamo amato e adesso non c'è più.
Eliminache bei ricordi... meglio custodirli con gelosia e tanto amore nel cuore
RispondiEliminaIo sono molto affezionata ai miei ricordi e spero proprio di non perderli, come era successo a mia madre. Gli anni dell'infanzia credo siano i più belli, perchè non si conoscono ancora le preoccupazioni e le responsabilità e tutto è amore puro.
EliminaChe tenerezza leggere questo post! Penso che in molti possano averci scovato dei ricordi simili ai propri. Oggi i bambini hanno troppe cose superflue e mancano spesso di cose necessarie come la sensazione di sentirsi amati...
RispondiEliminaSpero proprio che le feste possano comunque conservare la loro magia per tutti i bambini di oggi e di domani!
Buona serata.
Per noi, bambini di un tempo che fu, le feste erano veramente magiche e spero proprio che questa magia si conservi anche per i bambini di oggi. Noi non avevamo molto, ma eravamo circondati dall' amore. Oggi i genitori sono stressati dal lavoro, vivono conflitti esistenziali e, spesso, regalano ai figli più cose materiali piuttosto che tempo e amore. Chissà, forse, quando si sarà toccato il fondo, si tornerà di nuovo a cercare i valori di un tempo, con la famiglia al primo posto. Buona notte!
EliminaAmo ancora il Natale, convinta che giochi e sogni sta un po’ a noi non perderli per strada. Un saluto
RispondiEliminaL'importante è che ci sia sempre un po' del bambino di un tempo dentro di noi. Anche per me il Natale ha ancora qualcosa di magico. Saluto ricambiato!
Eliminapensare che oggi per essere felici si ha bisogno di sbirciare, anche in modo ossessivo, in continuazione i telefonini; questo malefico oggetto ci riporta tutti trasveralmente nella solitudine in cui, credevamo, di rifuggire con la teconologia pe cui tutti dobbiamo essere connessi col mondo. Ma non conosciamo più il vicino di casa o di pianerottolo. La dimensione del blog credo ci riporti in una sfera, o fase, di riflessione. facendoci ricordare la nostra infanzia. a proposito a casa, da bambino, la tv è arrivata tardi. dovevamo prima terminare la casa.
RispondiEliminaA presto
Sicuramente, come si dice, "stavamo meglio quando si stava peggio". Noi avevamo tanti rapporti umani e fantasia e non ci mancava il telefonino. Da me la televisione era arrivata quando avevo circa cinque anni. C'era un canale solo e i bimbi del vicinato venivano a vedere a casa mia la tv dei ragazzi, perché a casa loro la tv non c'era ancora. Qualcuno è letteralmente scomparso quando ha avuto una tv propria. Anche allora c'erano bimbi più interessati a ciò che avevo piuttosto che a ciò che ero. Chissà...forse se avessimo avuto un cellulare saremmo rimasti in contatto! ;)
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