Viviamo in tempi difficili. Alluvioni, femminicidi, guerre, minacce di armi nucleari...senza contare i mille problemi quotidiani che ci affliggono e stressano. Abbiamo tutti bisogno di sorrisi ed un po' di leggerezza. Quando insegnavo mi capitavano spesso fatti buffi, che sul momento potevano preoccuparmi o imbarazzarmi, ma a ripensarci mi facevano proprio sorridere e anche adesso mi mancano. Ne voglio ricordare uno con voi, sperando di alleggerire anche un po' la vostra giornata.
Lezione di
ascolto in seconda E.
“Ragazzi, la
volta scorsa abbiamo parlato dei legni ed ascoltato i suoni prodotti dai
relativi strumenti, oggi invece tratteremo gli ottoni e più precisamente:
tromba, corno, tuba, trombone…
La tromba
bla, bla….”
Arriviamo al
trombone.
Nella
versione moderna è comunemente noto come trombone a tiro o trombone
a coulisse…”
Qui
cominciano i risolini.
K. il
classico Pierino della classe, sette in condotta, non riesce a trattenersi:
“Ha detto
proprio “Cul….”
Giù un altro
risolino. Diciamo pure una bella risata.
“Fanciullo
caro, so dove vuoi andare a parare, ma non c’entra affatto! Si tratta di una
parola francese che si scrive C-O-U-L-I-S-S-E! Insomma, in parole semplici, si
tratta di un tubo che entra dentro un altro modificandone così la lunghezza in
modo da ottenere suoni di diversa altezza”.
“Entra dentro? Va avanti e indietro? Su e giù? “
E. si
sbellica dalle risa, i maschietti gli vanno dietro e le fanciulle li osservano
apparentemente imperturbabili.
“Oh insomma!
Siamo seri! Guardate l’illustrazione, si vede bene come il suonatore azioni la
coulisse per ottenere i suoni!”
“Eh prof,
proprio ieri abbiamo avuto Educazione sessuale e anche lì si parlava di...”
Per fortuna suona il campanello dell’intervallo. In corridoio mi si avvicina A. la classica studiosa, seria, esatto opposto di K. Una vera donnina giudiziosa.
Alzando
braccia e occhi al cielo esclama: “Maschi! Di qualsiasi cosa si parli, riescono
sempre a trovare un collegamento con “quello”. Pensano solo a quello! Porti
pazienza prof, non c’è rimedio a questa situazione. Non c’è speranza!”
Poi, con
fare confidenziale: “Lei è sposata?”
“Sì, lo
sono”
“E…anche suo
marito pensa sempre e solamente a… “quello”?
“No, ha
molti interessi…”
“ Ah, meno
male! Che almeno ci sia ancora qualcuno che si salvi…”
E, sempre
con gli occhi al cielo e l’aria sconsolata, si avvia verso i compagni. Mi sa
che non sia troppo convinta.
Rimango per un attimo senza parole. In quel momento mi piomba addosso un ragazzino che sta inseguendo una pallina. Una botta sul seno da stare senza fiato. E’ tanto se riesco a reggermi in piedi.
“Scusi prof,
non l’avevo vista, mi è scappata la pallina!”
“Va bene, va
bene, ma la prossima volta cerca di non attentare più alla mia vita!”
Già…oltre a “quello” i maschietti adorano anche la palla…Dovrò ricordarmi di farlo presente ad A….
Rido e, un
po’ dolorante, mi incammino verso la prima A. L’intervallo è finito. Si
ricomincia.
Mie amiche ex insegnanti ci raccontano ogni tanto spassosissimi episodi di vita in classe, e io me ne ricordo ancora tanti.. anche se ormai devo far ricorso davvero a memorie che iniziano a perdersi nella notte dei tempi!! Ahah
RispondiEliminaEh sì, i ragazzi sono spontanei ed imprevedibili, e riescono a coinvolgerci in scenette che non sapremmo nemmeno immaginare. Confesso che i momenti curiosi come questo mi mancano molto. Adesso la mia vita, anche se più tranquilla, è più monotona e piatta, ma gli anni passano ed è giusto che sia così. E tu non parlare della notte dei tempi... sei ancora un giovanotto! ;)
EliminaCredo sia sempre stato così anche ai tempi lontani, ogni cosa sotto il sole.
RispondiEliminaUn caro saluto
Saluto ricambiato! Beata gioventù!
Eliminabuongiorno e buona domenica Katherine, un coro di merli e tordi da alcuni giorni, sono in amore e cercano le femmine ma qualcuno ha già il becco con lombrichi e vanno andindietro dalla siepe. Piccoli pargoletti attendono. La procreazione un gesto di amore
RispondiEliminaMi piacciono tantissimo i cori dei merli! E anche loro sono simpaticissimi! I tordi non li conosco bene. Tanti canti anche qui, nonostante la pioggia. Buona settimana!
EliminaL'anedotto che hai narrato è veramente carino. Mio marito mi raccontava che in fabbrica, nella quale ha lavorato 42 anni i discorsi preferiti dai collegh,i riguardavano le donne e i motori. Se iniziava a parlare di libri o di altri argomenti, veniva guardato con sufficienza.
RispondiEliminaEh tutto sommato la mia alunna A aveva ragione! Anche mio figlio mi ha detto di essersi trovato spesso in difficoltà con i suoi coetanei, pur studenti, perché erano solo interessati alle ragazze, al calcio e alle macchine. Quando parlava anche di libri, fotografia, musica e altri tipi di sport si sentiva una specie di marziano!
EliminaSimpatico questo aneddoto...spesso capitano queste allusioni che mettono in imbarazzo e... non solo da parte di ragazzini... Un sorriso!
RispondiEliminaE' difficile mantenersi seri e professionali quando si ha voglia di ridere! Ma la professionalità innanzi tutto! :) Sorriso ricambiato!
EliminaUn bel aneddoto delle giornate scolastiche.
RispondiEliminaSi, a ripensarci mi viene da ridere ancora adesso! Ma in classe no. Serissima! :D
EliminaE' un episodio davvero divertente, grazie per aver fatto sorridere anche i tuoi lettori! Avendo lavorato pure io per tanti anni nella scuola o in strutture extra-scolastiche, ricordo, purtroppo meno nitidamente di te, fatti tipo quello che ci hai raccontato. Ogni cosa che potesse essere vagamente a doppio senso, diventava spunto di risate e battute a non finire...quasi esclusivamente da parte dei maschi. Eh, mi sa che la ragazzina saggia, ma anche curiosa, avesse ragione. Ciao, buon lunedì Katherine!
RispondiEliminaEcco, se hai lavorato anche tu nella scuola puoi immaginare quanti spassosi episodi mi siano capitati! Spassosi a raccontarli, perché a viverli...insomma, in classe bisogna mantenere una certa serietà, anche quando si avrebbe voglia di ridere! Buona settimana a te!
EliminaIn classe ne succedono sempre di tutti i colori. Quando ero in quinta ginnasiale (1977), il professore di lettere ci lesse "L' elogio degli uccelli" di Giacomo Leopardi. Passammo gran parte della lettura mordendo la manica del maglione per non ridere. Sino a quando il prof si rese conto e si scatenò una risata generale. Un salutone a te.
RispondiEliminaE poi finisce che questi aneddoti siano quelli che si ricordano di più! Saluto ricambiato!
RispondiEliminaMa dai, che simpatico aneddoto! 😊 La serietà è importante sul lavoro ma nei ricordi resta proprio quel che ti ha fatto sorridere, per così dire, "di nascosto". Grazie di avermi allietata, ci voleva proprio.
RispondiEliminaUn abbraccio e buona giornata Katherine.
Mi fa piacere averti allietata! Un sorriso ogni tanto ci vuole! Abbraccio ricambiato e buona giornata a te!
EliminaBuon Otto Marzo a te.
RispondiElimina...in effetti mi hai fatto sorridere! :-)
RispondiEliminaSono felice di averti strappato un sorriso! :)
Elimina