Qualche
giorno fa ho accompagnato una mia classe prima, insieme ad altre tre, ad una lezione-concerto nel Coro di S. Chiara, chiesa barocca "gioiello" della nostra città.
Si trattava di una serie di piccole esibizioni di studenti del locale Istituto musicale, alcuni appena diplomati, altri meno avanti con gli studi. Ognuno suonava uno strumento diverso e ne spiegava anche il funzionamento.
Si trattava di una serie di piccole esibizioni di studenti del locale Istituto musicale, alcuni appena diplomati, altri meno avanti con gli studi. Ognuno suonava uno strumento diverso e ne spiegava anche il funzionamento.
Abbiamo ascoltato pezzi
per pianoforte, violino, flauto traverso, fisarmonica, saxofono, clarinetto,
clarinetto basso e chitarra. Come sempre, prima di partecipare ad un concerto,
ci sono state le raccomandazioni di rito e ognuno di noi insegnanti era pronto
a minacciare e a fare il cerbero perchè, si sa, ai concerti è necessario il
silenzio assoluto.
Devo
dire che la mia prima non era costituita per niente da angioletti ed ero
anch'io abbastanza preoccupata, ma anche stavolta la magia della musica ha
avuto il suo effetto coinvolgente e i
demonietti sono riusciti ad ascoltare in silenzio senza rumoreggiare come al loro
solito. ( cosa che hanno fatto appena usciti dalla chiesa, attentando gravemente
al mio udito e alla mia salute mentale...) In particolare, sono rimasti
affascinati dal brano di una giovane pianista, tanto da chiedermi di insegnare loro quel pezzo al flauto dolce.
Se può essere abbastanza facile adattare un brano cantato all'estensione del
flauto, non è altrettanto semplice farlo con un brano pianistico, che ha un'estensione
molto più ampia. Devo dire però che il brano aveva affascinato anche me,
che l'avevo già sentito ma non ne ricordavo il nome; una melodia fluida e anche un po' triste, sicuramente non quella che ci si
aspetterebbe nei gusti di ragazzini di undici anni.
Così, per farli contenti e anche per mio
piacere personale, ho preso contatto con la pianista e mi sono fatta mandare lo
spartito. Non so ancora se riuscirò a stralciarne una melodia da far suonare
con il flauto ( la guarderò con calma durante le vacanze pasquali) ma, nel
frattempo, mi sto esercitando al piano. E' da un sacco di tempo che non suono qualcosa di nuovo,
anzi, è da quel dì che non riesco proprio a trovare il tempo per suonare, ma stavolta
voglio proprio impegnarmi per riuscirci. Purtroppo le dita non sono più agili
come un tempo e non rispondono così prontamente come vorrei, ma non tutto è
perduto, si spera!
Il
brano si chiama "River Flows In Your" ed è del musicista sud-coreano
Yruma.
educare alla musica e all'ascolto dei classici ... che bello
RispondiEliminaio mi sono innamorata della musica classica andando a vedere il lago dei cigni
A volte non si ama la musica classica perchè non la si conosce. Un brano suonato bene può "prendere" molto, anche se appartenente ad un genere mai sentito.Infine, la musica suonata in diretta è un po' come la partita, che è molto più coinvolgente se vista allo stadio e non in televisione.
EliminaCarissima, non credo che le tue dita non siano più agili come un tempo e credo che riuscirai benissimo, invece!
RispondiEliminaBrava e la melodia è molto carina, hai ragione!
Purtroppo sì, le mie dita non sono più quelle di una volta. Quando studiavo suonavo anche cinque o sei ore al giorno, ora posso stare settimane intere e persino mesi senza toccare il pianoforte. A scuola, per fortuna, suono, ma eseguire una canzonetta o una melodia per flauto dolce è tutt'altra cosa rispetto a un brano pianistico. Comunque, pur sentendo le dita un po' anchilosate, il pezzo riesco ad eseguirlo.
EliminaChe bella fotografia con la chiesa barocca.Mi piace molto.
RispondiEliminaCiao
Eh sì, è proprio una bella chiesa, progettata dal Vittone. Dietro l'altare c'è un coro che ha un'acustica fantastica e che viene spesso utilizzato per i concerti.
EliminaChe bella la foto di quella chiesa e quante sorprese riserbano i giovani. Purtroppo in tutte le attività artistiche l'esercizio quotidiano è indispensabile o "si perde la mano", come sul dirsi. Però poi basta poco a riprendere il contatto e, insistendo un po', all'improvviso ti scoprirai sciolta e pimpante, anzi pronta per andare oltre. Ieri avevo la televisione accesa eppure in quell'attimo mi sono venuti una serie di musiche per la favola della mia usignola stonata, ho capito come voglio i canti e anche i costumi, le danze, mi sono immaginata tutto insieme in un lampo e a colori, per di più. Quando mi capita così io divento creativa e produco il cielo sa cosa. Da qualche parte di me fuoriesco in una forma artistica. E ne godo delicatamente, ma impetuosamente.
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