venerdì 25 febbraio 2022

La nostra Guerra di Piero...


Quando ancora insegnavo, ogni anno, proponevo ai ragazzi di terza media questa canzone di De André nella versione di Celentano. La scelta cadeva su questo video perché c’erano anche le immagini a testimonianza delle parole. Si sa che i ragazzi vengano prima colpiti dalle immagini, poi si possano soffermare ad analizzare il testo. Leggevamo insieme parola per parola, riflettendo sui passaggi più significativi. Infine suonavamo e cantavamo noi stessi la melodia di Piero, ormai consapevoli del significato della sua storia.

Un fiume dovrebbe essere pieno di pesci, non di cadaveri. L’anima di un uomo non dovrebbe essere così pesante da essere portata sulle spalle e, soprattutto, un uomo non dovrebbe essere costretto a sparare ad un altro solo perché indossa una divisa diversa.  Il povero Piero, che non vuole sentirsi responsabile della morte di un’altra persona, viene prontamente  ucciso perché l’altro ha avuto paura di lui, ed è questa la tragedia. Si uccide per paura di essere uccisi, senz’altra motivazione. A Piero non resta  che rivolgere l’ultimo pensiero alla sua bella Ninetta, che non lo rivedrà più e che non potrà mai attendere con lui l’inverno della vita.

Lungo le sponde del mio torrente
Voglio che scendano i lucci argentati
Non più i cadaveri dei soldati
Portati in braccio dalla corrente...

Fermati Piero, fermati adesso
Lascia che il vento ti passi un po' addosso
Dei morti in battaglia ti porti la voce
Chi diede la vita ebbe in cambio una croce.

E mentre marciavi con l'anima in spalle
Vedesti un uomo in fondo alla valle
Che aveva il tuo stesso identico umore
Ma la divisa di un altro colore.

Sparagli Piero, sparagli ora
E dopo un colpo sparagli ancora...

E se gli sparo in fronte o nel cuore
Soltanto il tempo avrà per morire
Ma il tempo a me resterà per vedere
Vedere gli occhi di un uomo che muore.

E mentre gli usi questa premura
Quello si volta, ti vede e ha paura
Ed imbracciata l'artiglieria
Non ti ricambia la cortesia.

Cadesti a terra senza un lamento
E ti accorgesti in un solo momento
Che la tua vita finiva quel giorno
E non ci sarebbe stato un ritorno...

Ninetta mia, a crepare di maggio
Ci vuole tanto, troppo coraggio
Ninetta bella, dritto all'inferno
Avrei preferito andarci in inverno...


11 commenti:

  1. La pandemia non è stata sufficiente ad uccidere. Gli uomini avevano bisogno di una guerra per continuare questo delirio? La canzone del mio amato e concittadino De André, spiega in profondità la paura che attanaglia chi deve combattere queste assurde guerre.
    Ti abbraccio.
    Angela

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    1. E' una canzone senza tempo, così come la guerra sarà sempre espressione di paura, distruzione e morte.
      Abbraccio ricambiato!

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  2. Qualcuno dice che una guerra cambia in meglio l'uomo ....... direi a quell'uomo, che oggi sul pianeta terra ci sono una ventina di guerre ....... e si peggiore sempre e di più
    Buon fine settimana

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    1. La guerra sicuramente non cambia in meglio. C'è chi muore e non c'è più e c'è chi uccide e avrà per sempre il ricordo della sua terribile azione.
      Buon fine settimana anche a te!

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  3. e non abbiamo ancora imparato a non andare in guerra
    a disertarla.
    che strazio

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    1. Non so. Una volta i disertori venivano fucilati. Forse è impossibile sfuggire alla guerra. Però è una tragedia senza fine e andrebbe fermata sul nascere. Uno strazio davvero!

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  4. Grazie, me la sono canticchiata tutta. Come attuale e come tutte le poesie di De André lasciano il segno. Quanti ne torneranno. Se nn sbaglio un maestro tempo fa diceva di amare i nemici....

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    1. Ne torneranno sempre troppo pochi, purtroppo! L'amore non è ancora riuscito a sconfiggerla...ce n'è ancora troppo poco nel mondo!

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  5. Spaventa a morte questa idea che la guerra sia prassi normale. Che si possa comandare ad un uomo di andare ad uccidere, ma ancor più che questo accetti e vada. Parrebbe disumano, ma invece questo è l'uomo.

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    1. Non so se adesso sia ancora così, ma credo che lo sia. Ricordo che un tempo arrivava la classica "cartolina" e gli uomini erano costretti a partire. Per i disertori c'era la legge marziale. Quando la Patria chiama si è obbligati a combattere e, se non si accetta di uccidere come fece il povero Piero, si finirà uccisi da qualcuno che ha più paura di noi. Tutto questo è veramente atroce ed ancor più atroce è pensare che siano solo in pochi a volere la guerra, ma riescano a fare danni incalcolabili.

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  6. Con tutta la storia che abbiamo studiato, i libri che abbiamo letto, i film, i documentari, tutti sappiamo cos'è la guerra. L'uomo però non ha imparato dai suoi errori e, forse, non lo farà mai. L'uomo è assetato di potere, di gloria, di ricchezza e non si ferma davanti a niente. E' una storia che si ripete, errore su errore, e a pagare sono sempre gli innocenti.

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