La crisi si fa sentire sempre più.
Da tanti anni ormai insegno nella
stessa scuola. E' vero: è vecchia, malandata, con gli infissi che non chiudono
ermeticamente, ma non è mai stato un luogo freddo, anzi! Anche d'inverno non ci
si poteva vestire molto perché faceva troppo caldo e, spesso, s'indossavano
maglie di cotone anche a Dicembre.
Quest'anno il Comune, che gestisce il
riscaldamento, ha rivelato che, in tempo di crisi, è costretto a risparmiare
anche sull'uso dei caloriferi, tanto che, fin dal venerdì pomeriggio, la scuola
resta chiusa e la caldaia completamente spenta.
Finora è andata bene, ma ora l'inverno è arrivato in tutto il suo vigore facendo scendere la temperatura sotto lo zero.
Tornati a scuola lunedì mattina, con
i caloriferi appena tiepidi, abbiamo trovato in classe una temperatura che, a occhio e
croce, poteva essere intorno ai dieci-dodici gradi. Quasi non si avvertiva la
differenza con l'esterno.
Nessuno ha potuto togliersi il
cappotto e, addirittura, c'erano alunni provvisti di sciarpa e guanti.
Convocato d'urgenza un tecnico per un
sopralluogo, ha sentenziato che l'ambiente è vecchio, le chiusure sono
difettose, gli spifferi sono tanti e, per farla breve, bisognerà adattarsi.
Insomma, dopo tanti anni,
improvvisamente, si scopre che la nostra
scuola non è più in grado di mantenere quel poco calore che il Comune ci
elargisce ( i termosifoni sono appena tiepidi e mai veramente caldi!) e che
l'unica cosa da fare sia attrezzarsi.
Io ho tirato fuori tutte le maglie di
lana più pesanti che possiedo, le dolcevita, i pantaloni di velluto e, oggi,
sono andata a comprarmi un paio di stivaletti con la pelliccia interna, poiché
ho sempre i piedi gelati. Per la punta del naso, che sembra perennemente ibernato,
invece, non ho ancora trovato una soluzione.
Oggi l'ambiente si è scaldato un po',
arrivando a 15°- 16° e, probabilmente, migliorerà nei prossimi giorni, per
piombare nuovamente nel gelo siberiano lunedì, dopo che la caldaia resterà spenta
per altri tre giorni.
Insomma, se questo è un modo per
mantenere fresche le idee ad alunni e insegnanti, sicuramente è riuscito: siamo
freschi dalla testa ai piedi!!!
Ciao Katherine, siamo proprio conciati bene... ho saputo che al sud una scuola chiude quando piove perché il tetto è bucato! E questo da anni…ma è possibile?!
RispondiEliminaPoi quando leggi di scandali e sprechi assurdi ti viene una rabbia…ma la scuola, che dovrebbe formare i futuri adulti, è proprio sempre la cenerentola in questo paese? Che miopia…
Ti auguro comunque una buona giornata e spero che trovino una qualche soluzione…almeno i paraspifferi per il momento!
Un "caloroso" abbraccio
Carmen
Speriamo in bene! L'inverno è ancora lungo, purtroppo!
EliminaCiao, da noi questa situazione ha già cominciato a palesarsi lo scorso inverno...il venerdì si spegnevano i caloriferi perchè soldi non ce ne sono più e al lunedì mattina le aule erano gelate, gli infissi sono quello che sono ma i soldi per ripararli mancano...addirittura il Preside di un Liceo è arrivato a rimandare a casa i ragazzi per il troppo freddo...è tutto detto!
RispondiEliminaCiao, buona giornata.
Antonella
Sì', purtroppo queste sono situazioni simili in tutto lo Stivale. La crisi si fa sentire sempre di più e, quando i soldi non ci sono, è difficile risolvere certi problemi. Speriamo in bene e che le vacanze di Natale arrivino in fretta!
EliminaPERCHE' non fate una colletta e comprate un calorifero elettrico?
RispondiEliminaIl calorifero elettrico ce l'hanno in segreteria. Restano diciotto classi, cinque aule speciali, la sala insegnanti e i corridoi. Come pensi che il Comune possa pagare dei caloriferi elettrici per tutti questi locali se già non riesce a pagare il gasolio per i termosifoni?
Eliminalo comprate voi e il comune paga solo il consumo elettrico
EliminaNoi compriamo 24 caloriferi elettrici? L'ultima volta che abbiamo "tentato" di comprare qualcosa,( due chiavette wireless) per una spesa di 50 euro, alla fine abbiamo dovuto farcela regalare, perché in cassa c'erano solo 10 euro...:(
Eliminanella mia città cadono gli intonaci dei tetti delle scuole . e pure degli enti provinciali. non sono edifici fatiscenti ma hanno tirato a campare ed ora coi tagli della spesa si arriva a rasentare pericolo di vita. patti di stabilità scellerata non si possono spendere neppure i soldi in riserva. quello che fa anche rabbia è che le spese pazze d'altre parti impazzano. tu voi Kathe sciarpe e cappotti a scuola.fra poco mancheranno gesso e lavagne buone . ricordi le tre ì di morattiana memoria e le arie che si davano su Indire i ministri e assistenti. l'Italia che si rinnovava e i docenti ignoranti a loro detto. Quante litigate abbiamo fatto con Bertagna e company. dove sono andate le tre ì ? sommerse dal freddo e dai calcinacci
RispondiEliminaGià, le famose tre I: inglese, informatica, impresa.
EliminaQuest'anno i famosi esami DELF e KET per conferire l'eccellenza linguistica sono stati soppressi per mancanza di fondi, informatica non s'insegna più perchè gli insegnanti di tecnologia hanno perso l'ora, l'impresa...senza fondi, cosa vuoi che faccia? Noi non abbiamo nemmeno più il dirigente: la nostra scuola è stata data in reggenza ad un preside di una scuola superiore che ha già un sacco di lavoro nel suo Istituto e non può occuparsi più di tanto di noi...
Però io sono sicura di una cosa: da questa crisi i ricchi usciranno ancora più arricchiti e i poveri immiseriti. Una mia certezza amara.
RispondiEliminaTemo questo anch'io. In ogni caso, dopo le proteste dei genitori, la temperatura si è "magicamente" alzata.
EliminaConfezionerò con le mie manine di fata un cappuccetto da naso e vedrai che sarai calde ed elegantissima.
RispondiEliminaChe dire? Come essere seri senza cadere nello sconforto totale? Ma poi come si fa a suonare con le dita rattrappite? o anche scrivere?
Speriamo non faccia tropo freddo e tu attenta al ginocchio fracicone.
sheraungrandecaldoabbraccio
Dopo le proteste dei genitori, il Comune ha alzato il termostato. Tutto bene adesso, almeno fino alle vacanze di Natale!
EliminaQuello che fa indignare è constatare come allo spreco pubblico (penso ai rimborsi spesa faraonici degli 'eletti' ai diversi gradi) corrisponda invece l'indigenza delle strutture che contano e che incidono direttamente sulla vita delle persone.
RispondiEliminaI comuni non riescono neppure a fare i bilanci di previsione, in questa incertezza. Le scuole non hanno risorse, i genitori fanno torte e frittelle per comprare la carta igienica...
E' molto triste, cara Kat, molto sconfortante.
Un abbraccio,
zena
Hai ragione Zena e, purtroppo, credo che il fondo non sia ancora stato toccato...Verranno tempi peggiori!
EliminaAbbraccio ricambiato!
In tutto lo stivale è così!
RispondiEliminaNella scuola elementare di mio nipote : senza termosifoni, (nemmeno le stufette elettriche che il comune chiude addirittura le luci dei lampioni, per risparmiare), senza autobus, che è sempre di competenza del comune, senza carta igienica (si porta da casa), senza bidella (è in sciopero da due settimane, nn le pagano lo stipendio) ... dimmi tu in queste condizioni come possono fare scuola, e farla bene....
Ovviamente, quando c'è da risparmiare, anziani, bambini e povera gente sono sempre i primi a farne le spese. Il mondo non è mai cambiato, purtroppo. Chi è ricco diventa sempre più ricco e il povero sempre più povero.
EliminaBuon WE signora Maestra e un caldo teucio è consigliato ;)
RispondiEliminashera
Se alle difficoltà proprie del lavoro si aggiunge anche il freddo insopportabile non va proprio bene. I nodi vengono sempre al pettine: si pagano ora gli anni delle vacche grasse. Speriamo in bene. Buona settimana prossima.
RispondiEliminaPaola